In Consiglio comunale ad Aosta il congedo di Gianni Nuti dal ruolo di sindaco

Gianni Nuti nel video di addio diffuso sui social del Comune di Aosta
Gianni Nuti nel video di addio diffuso sui social del Comune di Aosta

Durante l’ultima riunione del Consiglio comunale di Aosta, mercoledì 30 luglio 2025, iniziato con un’ora di ritardo, il sindaco uscente del capoluogo, Gianni Nuti ha preso la parola dopo l’introduzione del presidente Luca Tonino, che ha definito l’Assemblea «casa della democrazia» in cui si costruisce la comunità.

In chiusura del suo mandato quinquennale, Gianni Nuti ha aperto il suo discorso con tono deciso: «avremo i meriti quando sarà il tempo, ora ci prendiamo solo gli insulti», facendo riferimento a critiche che ha definito «veleno», rivolte non a lui come persona ma a una visione collettiva, parole simboliche e consolatorie diventate arma velenosa quando usate da populisti: «le parole sono farmaco e veleno – ha aggiunto – abbiamo raccolto maldicenze e insulti senza mai rispondere ai vigliacchi. Non abbiamo fatto altro che onorare l’impegno preso, il programma, cosa che non capita spesso» evidenziando come la sua Amministrazione abbia svolto un lavoro silenzioso ma concreto, rispettando le promesse fatte all’inizio del mandato.
Ha quindi esposto i numerosi progetti realizzati, dalla riqualificazione urbana alla ri-funzionalizzazione di quartieri, sottolineando come le opere più importanti siano state avviate e portate avanti nonostante le difficoltà, tra cui quelle derivanti dal periodo pandemico.

Tra momenti di commozione esplicita, Gianni Nuti ha ringraziato uno a uno i consiglieri comunali, ricordando che «la politica è fatta dalle persone» e che «spesso ce ne dimentichiamo» ribadendo che «non ho mai voluto farmi gridare “Viva il Re”, ma prendermi cura della città silenziosamente» ed ha dichiarato di non accettare di essere messo da parte, «non ho intenzione di vivere da straniero in città», promettendo che resterà attento alle questioni di giustizia sociale anche dopo il suo mandato, anche se non ha specificato in quale ruolo.

Gianni Nuti ha concluso il suo intervento con un pensiero forte: «ogni cosa muore, sentiamo che è cosa giusta, ma non sappiamo perché e non ci diamo pace», suggerendo che una fine può anche segnare l’inizio di un nuovo percorso. Il suo discorso è stato accolto come un vero e proprio “canto del cigno”, una riflessione densa più che pura dichiarazione politica.

Le reazioni politiche

Gianni Nuti alla fine del suo discorso in Consiglio comunale ad Aosta
Gianni Nuti alla fine del suo discorso in Consiglio comunale ad Aosta

Il discorso del sindaco uscente di Aosta è stato accolto con commozione diffusa tra i consiglieri, accompagnata da applausi timidi da parte dell’opposizione e sguardi lucidi tra i componenti della sua Giunta. Nella maggioranza è emersa una linea di sostegno compatta verso Gianni Nuti, con riconoscimenti espliciti verso il lavoro svolto, con i consiglieri e la sua squadra che hanno risposto con attenzione personale, riconoscendo la collegialità che ha caratterizzato l’esperienza amministrativa.
I consiglieri di opposizione di Forza Italia e Lega hanno commentato il saluto di Gianni Nuti con una nota di critica politica, sostenendo che l’amministrazione ha fallito su vari fronti urbanistici e sociali e «si è goduta la città, non l’ha governata, un’amministrazione fallimentare incapace di gestire anche i propri atti», mentre Valle d’Aosta Aperta, attraverso Diego Foti del gruppo PCP di maggioranza, che ha votato contro alcune delibere della gestione Nuti ha criticato la mancanza di coesione nella maggioranza stessa: «il sindaco è rimasto sotto perché la sua maggioranza ha fallito, inaccettabile aumentare i costi della politica e mancare di discussioni interne».

Il video di addio sui social

Prima dell’ultimo Consiglio comunale, il 25 giugno, Gianni Nuti aveva già pubblicato un video di saluto sui social del Comune di Aosta, in cui aveva tracciato un bilancio del suo mandato e rivolto parole personali alla cittadinanza, raccontando il il suo percorso amministrativo come frutto «di scelte, cambiamenti e umanità condivisa», sottolineando il valore delle relazioni costruite negli anni.
Gianni Nuti aveva ricapitolato l’attività dei cinque anni di mandato, esprimendo gratitudine e ricordando «gli incontri, le fatiche e le conquiste» fatte insieme alla cittadinanza, presentando una visione riflessiva e umana della politica, descritta come «cura e ascolto» ed evidenziando il suo orgoglio per il lavoro svolto, pur ammettendo che «non tutto è stato perfetto», augurando alla comunità di continuare un percorso di cambiamento nel segno della responsabilità condivisa.