La Valle d’Aosta è tornata al centro del dibattito politico nazionale con il tema della zona franca produttiva, prevista dall’articolo 14 dello Statuto speciale ma mai attuata nella sua interezza. Il 15 maggio 2025, i deputati di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, Andrea Amich e Immacolata Zurzolo avevano depositato alla Camera la proposta di legge n. 2406, che delega il Governo a istituire un regime speciale di agevolazioni fiscali e contributive per imprese e cittadini operanti sul territorio regionale.
Il testo prevede che il Governo, d’intesa con la Regione, disciplini la zona franca su tutto il territorio, siano introdotti incentivi fiscali per le imprese che mantengono la sede in Valle per almeno dieci anni, vengano applicate aliquote IVA differenziate in base alle dimensioni aziendali e siano previste esenzioni IRPEF e addizionali per chi trasferisce la residenza in Valle d’Aosta: «si tratta di dare finalmente attuazione a una previsione statutaria rimasta lettera morta – ha sottolineato Alessandro Urzì – e le agevolazioni sarebbero a costo zero per lo Stato, in quanto finanziate dalle risorse che la Regione già trattiene grazie all’autonomia fiscale. È fondamentale che l’attuazione avvenga in un quadro di piena intesa tra Stato e Regione, senza imposizioni unilaterali, per garantire strumenti mirati alle esigenze valdostane».
I chiarimenti di Franco Manes
Sulla proposta di Fratelli d’Italia, che avrebbe «innescato la discussione» sul tema, evidenziata sui social venerdì 9 agosto 2025, è intervenuto il deputato valdostano Franco Manes, che ha invitato «a fare chiarezza» per evitare, a suo dire, «una visione distorta della realtà politica e parlamentare».
Manes ha ricordato che iniziative simili erano già state presentate il 16 luglio 2024, quando il Consiglio regionale aveva depositato alla Camera la proposta di legge numero 2407, “Disposizioni concernenti l’istituzione di zone produttive speciali e di zone franche montane nella Valle d’Aosta”, oggi assegnata alla Commissione finanze e in attesa di esame ed il 24 maggio 2023, lo stesso Manes aveva presentato la proposta di legge numero 1175 per il seggio europeo della Valle d’Aosta, alla quale «il collega Urzì si è ispirato circa due anni dopo» per il testo numero 2407 su minoranze linguistiche e Parlamento europeo.
«Capisco la futura campagna elettorale, ma è giusto conoscere i fatti – ha ribadito il deputato valdostano – e la cronologia di presentazione delle proposte sarà determinante dato che in caso di testo unificato, l’intestazione seguirà l’ordine temporale e quindi sarà “Manes e Consiglio regionale della Valle d’Aosta”». Franco Manes ha anche rivendicato i rapporti istituzionali «corretti e rispettosi con tutti i partiti nazionali» che sta coltivando a Roma, aggiungendo: «quando inizierà la campagna elettorale, quella vera, vedremo chi e come si è effettivamente adoperato per gli interessi della Valle».
Alle valutazioni del deputato valdostano ha risposto, a mezzo social, Fratelli d’Italia Valle d’Aosta che ha ribadito che «fanno semplicemente sorridere i distinguo di chi, piccato e completamente isolato, ritiene che la materia in oggetto sia un proprio copyright – si legge nel commento, attribuibile al coordinatore regionale Alberto Zucchi – per dare finalmente attuazione ad una norma come questa, mai voluta da ottant’anni, occorrono precise volontà basate su un sano realismo e i numeri in Parlamento. Cosa che Fratelli d’Italia oggi ha».

Un tema ricorrente
Il dibattito sulla zona franca torna ciclicamente nelle campagne elettorali valdostane. Già lo scorso maggio il consigliere regionale Stefano Aggravi di Rassemblement Valdôtain aveva definito la proposta di Fratelli d’Italia «un classico» di queste fasi politiche, invitando a distinguere tra annunci e iniziative realmente percorribili.
Intanto, la proposta n. 2406 di FdI e quella n. 2407 del Consiglio regionale sono entrambe assegnate alla Commissione finanze della Camera e, in parallelo, al Senato (AS 1195), ma i lavori non sono ancora iniziati.
L’esito dipenderà dalla calendarizzazione parlamentare nei prossimi mesi e dalla capacità delle forze politiche di convergere su un testo condiviso.
Il confronto tra le due proposte
Aspetto | Proposta FdI (pdl n. 2406 – 15 maggio 2025) |
Proposta Consiglio regionale (pdl n. 2407 – 16 luglio 2024) |
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Proponenti | Urzì, Amich, Zurzolo (Fratelli d’Italia) |
Consiglio regionale della Valle d’Aosta |
Obiettivo | Istituzione di una zona franca produttiva su tutto il territorio regionale | Creazione di zone produttive speciali e zone franche montane |
Strumento | Delega al Governo per definire con decreti legislativi le modalità attuative, d’intesa con la Regione Legge di attuazione diretta, con norme operative già contenute nel testo | Agevolazioni fiscali Regime di esenzioni fiscali e contributive per imprese e residenti; aliquote IVA ridotte per micro e piccole imprese Incentivi fiscali e semplificazioni amministrative per le aree montane e svantaggiate |
Durata benefici | Obbligo di mantenere la sede in Valle per almeno 10 anni per usufruire degli incentivi | Durata e modalità definite per singola zona produttiva speciale |
Target | Tutto il territorio regionale, con particolare attenzione alle imprese produttive | Aree montane e produttive specifiche identificate dalla Regione |
Iter legislativo | Assegnata alla Commissione Finanze della Camera, in attesa di discussione | Assegnata alla Commissione Finanze della Camera (10 settembre 2024) e al Senato (AS 1195) |
Tempistica | Presentata quasi un anno dopo la proposta del Consiglio regionale | Presentata un anno prima della proposta FdI |