Ghiacciai valdostani ancora in perdita: bilancio di massa 2025 negativo per Timorion, Rutor e Petit Grapillon

Tecnici dell'Arpa VdA impegnati della misurazione dei livelli glaciologici
Tecnici dell'Arpa VdA impegnati della misurazione dei livelli glaciologici

Nonostante un inverno 2024-2025 mediamente nevoso e temperature estive nella norma, il bilancio di massa dei principali ghiacciai valdostani monitorati dall’Arpa Valle d’Aosta resta negativo, confermando la tendenza alla perdita di volume che caratterizza ormai da anni l’arco alpino regionale.

L’analisi condotta sui ghiacciai del Timorion a Valsavarenche, del Rutor a La Thuile e del Petit Grapillon in Val Ferret, evidenzia una situazione di generale regressione, con differenze legate alla morfologia e alle condizioni locali di accumulo e fusione.

Timorion: valanga record e perdita di quasi un metro d’acqua equivalente

Sul ghiacciaio del Timorion, monitorato anche grazie alla collaborazione con il Corpo di sorveglianza del Parco nazionale Gran Paradiso, l’accumulo invernale ha raggiunto i 1.100 millimetri di equivalente in acqua (mm w.e.), un valore leggermente superiore alla media ma inferiore al 2023-2024. L’ablazione estiva (fusione) è stata stimata in 2.042 mm w.e., con un bilancio complessivo pari a -883 mm w.e..

Nel corso dell’inverno è stata osservata per la prima volta in 24 anni una valanga di grandi dimensioni, che ha coinvolto circa 25.000 m² di superficie e spostato oltre 30.000 m³ di neve, alterando temporaneamente la distribuzione del manto e la fusione stagionale. L’evento ha lasciato tracce visibili fino all’autunno e ha permesso analisi inedite sul comportamento del manto nevoso.

Il ghiacciaio Timorion
Il ghiacciaio Timorion

Rutor: fusione contenuta, ma bilancio ancora negativo

Sul ghiacciaio del Rutor, analizzato con tecniche aerofotogrammetriche e georadar in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’accumulo medio è stato di 1.955 mm w.e., al di sopra della media ventennale (1.370 mm).
La fusione estiva, meno intensa rispetto al 2023, ha comunque portato a un bilancio netto di -746 mm w.e., valore peggiore rispetto al 2024 (-506 mm) ma lontano dalle perdite eccezionali del 2022 (-3.867 mm).
Le misure hanno rilevato abbassamenti della superficie glaciale compresi tra -2,6 e -4,5 metri e arretramenti frontali fino a 25 metri, con una copertura nevosa residua al termine dell’estate pari al 46% della superficie.

Petit Grapillon: in otto anni persa un terzo della superficie

Situato in alta Val Ferret, il piccolo ghiacciaio del Petit Grapillon è oggi in forte regressione. Il confronto tra i rilievi fotogrammetrici del 2017 e del 2025 mostra una riduzione areale del 25-30% e un arretramento frontale di circa 130 metri. Le perdite di spessore raggiungono i 20 metri nelle zone centrali, con una perdita media di -5,96 ± 0,42 metri di acqua equivalente.

L’Arpa ha evidenziato come la persistenza di apparati glaciali di dimensioni ridotte sia ormai “seriamente compromessa dall’aumento delle temperature medie annuali”, nonostante annate di innevamento apparentemente favorevoli.

Il ghiacciaio Timorion con in evidenza il residuo dell’accumulo da valanga rilevato l'11 settembre 2025
Il ghiacciaio Timorion con in evidenza il residuo dell’accumulo da valanga rilevato l’11 settembre 2025

Trend confermato ma meno estremo

Nel complesso, hanno spiegato i tecnici Federico Grosso e Umberto Morra di Cella, redattori dell’analisi «gli ultimi tre anni mostrano una perdita di massa meno severa rispetto agli eventi estremi del 2022, ma la tendenza resta inequivocabilmente negativa».
Anche in condizioni meteorologiche più equilibrate, i ghiacciai non riescono a compensare la fusione estiva con gli accumuli invernali, segnalando un equilibrio climatico sempre più fragile per l’ambiente alpino valdostano.

L’analisi dell’Arpa Valle d’Aosta sui rilievi glaciologici 2024-2025