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Al Casinò una task force anti-riciclaggio. Ad Arnad le dimissioni di Chasseur Vaser

redazione aostapresse.it

sabato 20 Dicembre 2025 • h. 10:00

Al Casinò una task force anti-riciclaggio. Ad Arnad le dimissioni di Chasseur Vaser

di redazione aostapresse.it | Sab 20 Dic 25 – h. 10:00

La Casino de la Vallée SpA ha reagito sull’inchiesta per presunto riciclaggio e corruzione con una mossa “da danni d’immagine”: la costituzione di una task force di professionisti esterni e personale interno per analizzare gli atti ufficiali appena disponibili, verificare le criticità del sistema di controllo e, se necessario, rafforzare procedure e organizzazione.

La società, in una nota diffusa venerdì 19 dicembre 2025, evidenzia «elementi indicatori di fatti di assoluta gravità» che coinvolgerebbero «clienti, collaboratori e dipendenti» e ribadisce di aver sempre ritenuto «doveroso» rispettare la normativa antiriciclaggio con regolamenti interni e formazione. Per questo «seguirà con la massima attenzione» l’evoluzione dell’indagine «sia per tutelarsi, sia per acquisire elementi utili a un intervento […] sul sistema di controllo interno».

Chi c’è nella task force

Il gruppo di lavoro annunciato dal Casinò include:

  • Alain Devalle, professore ordinario di Economia aziendale all’Università di Torino, commercialista e consulente;
  • Ascanio Donadio, avvocato con esperienza anche in diritto penale;
  • Vittorio Provera, avvocato dello studio Trifirò & Partners, con esperienza nei casinò italiani (profili civilistici e giuslavoristici);
  • Maurizio Riverditi, professore e avvocato, docente di Diritto penale all’Università di Torino.
Il professor Alain Devalle

Il professor Alain Devalle

Il Riesame: accolti solo due ricorsi su undici

Sul fronte giudiziario, in questi giorni si è mosso anche il Tribunale del Riesame di Aosta, chiamato a valutare i ricorsi contro i sequestri preventivi per circa 5 milioni di euro disposti nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge 33 indagati. Nella prima tornata, che ha analizzato undici ricorsi, il collegio presieduto da Marco Tornatore ne ha accolti soltanto due, mentre gli altri sono stati respinti o dichiarati inammissibili.

I due ricorsi accolti riguardano, Antonio Fiocca, che ha visto l’annullamento del sequestro di 80mila euro, indicato tra i “porteur”, ossia persone che accompagnano clienti ai tavoli e Domenico Perrella, imprenditore e cliente del Casinò, al quale è stato annullato il sequestro di 175mila euro.
Sono stati dichiarati inammissibili i ricorsi di Gianmirko Cherenti e Mariano Rossi e respinti quelli presentati, tra gli altri, da Aldo Spinelli, Caterina Morgia, Gioacchino Bongiovanni, Angelo Calcagno, Eligio Boscaro, Riccardo Castagna e Francesca Castagna.
Una seconda udienza è prevista per lunedì 22 dicembre per l’esame di ulteriori istanze di dissequestro.

Effetti collaterali: le dimissioni ad Arnad

L’inchiesta ha già avuto una ricaduta politica: Augusto Chasseur Vaser, fino a pochi giorni fa assessore al bilancio e consigliere comunale ad Arnad, ha rassegnato le dimissioni dopo l’iscrizione nel registro degli indagati. Chasseur Vaser, 51 anni, era anche direttore dell’ufficio cambi e fidi del Casinò e, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe, in episodi distinti, convertito somme ricevute in contanti in fiches aggirando le norme antiriciclaggio, in cambio di un corrispettivo.
Un’accusa analoga, sempre sul fronte della presunta violazione delle regole antiriciclaggio attraverso operazioni di cambio e conversione, riguarda anche Cristiano Sblendorio, direttore dell’ufficio marketing della CCsa da gioco. Nel quadro complessivo dell’indagine, i 33 indagati rispondono a vario titolo anche di associazione per delinquere, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ricettazione e corruzione di incaricato di pubblico servizio.
La surroga in Consiglio comunale ad Arnad dovrebbe essere formalizzata il 22 dicembre, con l’ingresso del primo dei non eletti, Davide Laurent.

In Consiglio Valle: interrogazione su Buat e le “uscite” pubbliche

Il caso è rimbalzato anche in Consiglio regionale. Lunedì 15 dicembre, in un’interrogazione a risposta immediata, l’avvocato Corrado Bellora, consigliere della Lega ha chiesto conto di alcune interviste dell’amministratore unico, Rodolfo Buat, sottolineando la necessità di prudenza in una fase iniziale di un’indagine penale e domandando se le dichiarazioni fossero state condivise con la proprietà.
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto che l’esternazione è stata iniziativa autonoma di Buat e che non necessita di autorizzazione regionale; ha però annunciato un incontro con Buat e la Conferenza dei Capigruppo per approfondire l’evoluzione della vicenda, incontro che si è tenuto, a porte chiuse, nel pomeriggio successivo . In replica, Bellora ha espresso preoccupazione soprattutto per un passaggio: l’ipotesi che il Casinò possa costituirsi parte civile, mentre, ha osservato, esisterebbe la possibilità che la società finisca coinvolta anche sul piano della responsabilità dell’Ente.