notizie intelligenti dalla Valle d’Aosta

Cassazione annulla l’appello-bis Geenna: verso un nuovo processo a Torino

redazione aostapresse.it

venerdì 19 Dicembre 2025 • h. 10:00

Cassazione annulla l’appello-bis Geenna: verso un nuovo processo a Torino

di redazione aostapresse.it | Ven 19 Dic 25 – h. 10:00

La Corte di cassazione ha annullato per la seconda volta le decisioni dei giudici torinesi sul processo Geenna, imponendo la celebrazione di un nuovo appello per quattro imputati del filone ordinario relativo alla presenza della ’ndrangheta in Valle d’Aosta.
La sentenza della prima sezione penale cancella infatti sia le tre condanne per associazione mafiosa nei confronti di Antonio Raso, Nicola Prettico ed Alessandro Giachino, sia l’assoluzione di Monica Carcea, ex assessora comunale di Saint‑Pierre, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa.

Un appello-ter per Geenna

Il ricorso in Cassazione, discusso il 22 ottobre 2025, si è chiuso con un dispositivo reso pubblico nel tardo pomeriggio del 17 dicembre, dopo due mesi di riserva motivata dalla “complessità e molteplicità delle questioni trattate”. I giudici hanno annullato con rinvio la sentenza dell’appello‑bis del 30 settembre 2024, imponendo un nuovo giudizio davanti a una diversa sezione della Corte d’appello di Torino.
Nel secondo processo di secondo grado erano stati condannati il ristoratore aostano Antonio Raso ad otto anni di reclusione, l’ex consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico e l’ex dipendente del Casinò de la Vallée di Saint‑Vincent Alessandro Giachino a sei anni ed otto mesi ciascuno, tutti per associazione mafiosa.
Monica Carcea era stata invece assolta «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di concorso esterno.

Un doppio annullamento e tempi ancora lunghi

Si tratta del secondo annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione sulle stesse posizioni: già nel gennaio 2023, la Suprema corte aveva bocciato le originarie condanne di appello, chiedendo di colmare “lacune motivazionali” nei ragionamenti dei giudici di secondo grado. Da quella decisione era nato l’appello‑bis, a sua volta ora azzerato.
Le difese avevano chiesto l’annullamento delle condanne, mentre la Procura generale aveva impugnato l’assoluzione di Carcea, sollecitando un nuovo giudizio anche su di lei. Dopo il deposito delle motivazioni, per il quale non è previsto un termine fisso, gli atti torneranno a Torino per l’appello‑ter, che realisticamente potrebbe essere calendarizzato non prima dell’autunno 2026, portando a sei il numero complessivo dei processi celebrati su questo filone.

L’inchiesta Geenna e le condanne definitive

L’operazione Geenna era scattata il 23 gennaio 2019, con 17 arresti tra Valle d’Aosta e Piemonte che avevano fatto emergere l’esistenza di una “locale” di ’ndrangheta ad Aosta. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il gruppo criminale puntava a condizionare il voto e a infiltrarsi nel tessuto economico della regione, intrecciando rapporti con amministratori, professionisti e imprenditori.

Per altri imputati, tra cui Bruno Nirta, i fratelli Marco Fabrizio e Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti, le condanne sono divenute definitive, sancendo giudizialmente l’esistenza della struttura mafiosa sul territorio valdostano.

Diversa la posizione di Marco Sorbara, oggi consigliere regionale, arrestato nella stessa operazione e poi assolto in via definitiva dopo 909 giorni di carcere. In questo scenario, il nuovo appello per Raso, Prettico, Giachino e Carcea rappresenta l’ennesimo capitolo di un procedimento che continua a ridefinire i confini giuridici del contrasto alle mafie nei contesti di piccole realtà alpine.