Chiusura del Traforo del Monte Bianco per 3 mesi: cosa cambia per chi viaggia (e per l’economia)

I lavori sulla volta nel tunnel del Monte Bianco
I lavori sulla volta nel tunnel del Monte Bianco

Il Traforo del Monte Bianco chiude completamente per 15 settimane consecutive: dalle ore 17 di lunedì 1° settembre 2025 alle 17:00 di venerdì 12 dicembre 2025. La sospensione serve a proseguire il cantiere-test di risanamento profondo della volta su due tratti della galleria, 254 metri complessivi a circa otto chilometri dal portale francese), secondo step dopo i lavori dell’autunno 2024. L’investimento dei due test è di circa 50 milioni di euro.

Durante lo stop, il traffico merci e privato viene indirizzato soprattutto sul Frejus; il Gran San Bernardo resta un’opzione, ma con limitazioni orarie notturne e vincoli per il traffico pesante. Le indicazioni ufficiali richiamano a pianificare itinerari e tempi di viaggio in base a finestre di transitabilità e cantieri attivi sui diversi valichi.

Cosa succede dopo: tre ipotesi sul tavolo

Questo è l’ultimo anno di lavori pilota: Italia e Francia, in Commissione intergovernativa, dovranno scegliere tra tre scenari per il risanamento completo della volta: chiusure annuali di circa 105 giorni per almeno 15 anni; una lunga chiusura continuativa di circa tre anni per un primo grande lotto; oppure l’avvio della seconda canna con successivo recupero dell’attuale. Lo ha ribadito Emily Rini, presidente della Società italiana Traforo del Monte Bianco (Sitmb), mentre Confindustria VdA è tornata a chiedere la seconda canna per motivi di sicurezza e tenuta dei flussi.

Impatti economici: i numeri (e le cautele)

Le stime di sistema più citate sono quelle elaborate in ambito Confindustria: con chiusure di circa tre mesi l’anno per 18 anni, la perdita cumulata di Pil per la Valle d’Aosta sarebbe dell’ordine del 6,7% (altri esercizi parlano fino al 9,8% considerando valore aggiunto e scenari più ampi per il Nord-Ovest). Sono simulazioni che fotografano il rischio di “isolamento logistico” e l’effetto di riallineamento dei flussi su valichi alternativi.

La Banca d’Italia, nel Rapporto 2024 sull’economia valdostana, ha ricordato che negli episodi di chiusura del tunnel il traffico pesante tende a riorientarsi sul Frejus, con impatti macro complessivi più sfumati su export e turismo; resta evidente, invece, il calo dei transiti nel periodo di stop e il picco di “anticipo” del traffico prima della chiusura. La rete assorbe quindi una parte degli shock, ma la fragilità dei valichi è un tema strutturale.

Abbonamenti: proroga automatica

La scadenza di tutti gli abbonamenti (10/20 passaggi) validi al 1° settembre 2025 è prorogata di quattro mesi senza necessità di richiesta; eventuali transiti residui potranno essere “trascinati” con una nuova ricarica, utilizzabili entro 24 mesi dalla ricarica stessa.