La visita ad Aosta del presidente del Piemonte Alberto Cirio, martedì 23 dicembre 2025, ha saldato il fronte fra le due Regioni su trasporti, infrastrutture e Parco nazionale Gran Paradiso, con la decisione politica di istituire un Tavolo permanente con tre riunioni l’anno.
Un appuntamento dal forte valore istituzionale, ma anche dal chiaro significato politico, perché Cirio è arrivato nel capoluogo valdostano non solo da governatore, ma anche da vice segretario nazionale di Forza Italia, partito appena entrato in maggioranza in Regione, con Union Valdôtaine e Centro autonomista.
Tavolo permanente su trasporti e infrastrutture
Nel vertice a Palazzo regionale Renzo Testolin ed Alberto Cirio hanno condiviso «l’opportunità di costituire un Tavolo di lavoro permanente» tra Valle d’Aosta e Piemonte per seguire in modo continuativo infrastrutture e collegamenti, con la previsione, annunciata da Cirio, di almeno tre riunioni all’anno.
Il Tavolo dovrà monitorare lo stato di avanzamento dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea ‑ Aosta, le criticità della bretella Ivrea ‑ Santhià con particolare attenzione al viadotto Camolesa nei periodi di picco turistico e l’evoluzione della frana in località Chiappetti a Quincinetto, dove è in corso il completamento del manufatto di contenimento.
Ferrovia, bretella e frana di Quincinetto
Tra i dossier “più sensibili” i due presidenti hanno indicato innanzitutto la ferrovia, con l’elettrificazione della Ivrea ‑ Aosta considerata strategica per garantire collegamenti più puntuali e competitivi con il nodo piemontese.
Sul fronte stradale, particolare attenzione è stata dedicata alla bretella Ivrea ‑ Santhià e al viadotto Camolesa, nodo critico quando il traffico verso la Valle cresce per l’arrivo dei turisti, mentre per la frana di Quincinetto è stata ribadita «la massima attenzione» all’ultimazione delle opere di contenimento come base per future misure di ulteriore riduzione del rischio.
Cirio ha collegato questo pacchetto di collegamenti anche agli studi sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco, citato tra i grandi dossier infrastrutturali da seguire congiuntamente da Torino e Aosta.

Alberto Cirio con Renzo Testolin e la Giunta regionale
Parco nazionale Gran Paradiso e comunità locali
Nell’incontro è stato affrontato anche il tema del Parco nazionale del Gran Paradiso, definito dai due presidenti «un patrimonio prezioso che unisce» Valle d’Aosta e Piemonte e un attore cruciale per i territori interessati.
Testolin e Cirio hanno sottolineato la necessità di coinvolgere le comunità locali in tutte le scelte di gestione del Parco, riaffermando la volontà di lavorare «in pieno accordo» per valorizzare le realtà comprese nei confini, tenendo conto delle istanze espresse dai Comuni e delle richieste di eventuale rivisitazione del perimetro.
Nelle prime settimane del 2026 i due presidenti incontreranno insieme i vertici dell’ente Parco per fare il punto sulle attività, anche in vista del rinnovo del Consiglio di amministrazione.
Le parole dei due presidenti
Renzo Testolin ha definito l’incontro con l’omologo piemontese «un momento costruttivo» ed ha spiegato che per la Valle d’Aosta è importante «condividere temi e prospettare soluzioni comuni con la Regione Piemonte» per approfondire meglio le criticità e dare «più forza» all’azione delle due Amministrazioni.
Il presidente valdostano ha inserito fra le priorità condivise la viabilità da e verso la Valle d’Aosta che insiste su territorio piemontese, il dossier ferroviario e il futuro del Parco nazionale Gran Paradiso, indicato come tema sensibile per le comunità interessate e legato anche alla possibilità di rivedere i confini del Parco.
Alberto Cirio, dal canto suo, ha motivato la visita con la volontà di incontrare Testolin «rieletto alla guida della Regione» con cui il Piemonte ha «rapporti non solo geografici ma anche di storia, cultura e legami storici», definendo il confronto un’occasione per fare il punto sui «tanti dossier aperti» e per strutturare un Tavolo politico‑tecnico stabile tra le due Regioni.

Alberto Cirio ed Emily Rini
Forza Italia in Giunta e il “cambio di paradigma”
La visita del governatore piemontese ad Aosta ha avuto anche una chiara lettura politica da parte di Emily Rini, coordinatrice regionale di Forza Italia, che ha evidenziato il fatto che Alberto Cirio fosse ad Aosta «in una duplice veste, non solo quella di presidente della Regione Piemonte, ma anche di vice coordinatore nazionale di Forza Italia», definendolo anche «amico della Valle d’Aosta», che ha accompagnato il partito nell’ultima campagna regionale.
Rini ha rivendicato il 2025 come «anno grandioso» per Forza Italia Valle d’Aosta, con un radicamento territoriale costruito «passo dopo passo» ed un risultato alle elezioni comunali che ha visto la lista azzurra prima forza della coalizione di centrodestra nel capoluogo, dove siede all’opposizione, pur con soli due eletti per effetto del sistema elettorale, mentre è invece presente nella Giunta regionale con Union Valdôtaine e Centro autonomista.
Emily Rini ha parlato esplicitamente di cambio di paradigma: «si è passati da un governo di centrosinistra con il Partito Democratico a un governo di centrodestra, di centro almeno, centro del centrodestra con Forza Italia», rivendicando la scelta «di dire “no” a un grande governo» con i democratici e la coerenza nel definirsi «alternativi alla sinistra».
L’«opportunità» dell’accordo con UV e Centro autonomista
L’ingresso di Forza Italia in maggioranza con Union Valdôtaine e Centro autonomista viene descritto dai vertici azzurri come la sintesi tra una forza nazionale «con un riferimento a Roma e Bruxelles» e un blocco autonomista radicato sul territorio, configurando la Valle d’Aosta come «una regione in più governata da una forza autonomista insieme a un partito nazionale».
Emily Rini ha definito «ottimi» i rapporti con l’attuale maggioranza e ha parlato di un clima di «collaborazione assoluta» con i partner di governo, sottolineando la presenza in Giunta dell’assessore al bilancio Mauro Baccega come «occhio vigile» di Forza Italia sull’intera programmazione regionale. In questo quadro si innesta la lettura data a suo tempo da Testolin, che aveva parlato dell’intesa con Forza Italia come di «un’opportunità» per rafforzare la stabilità politica e aprire un rapporto strutturato con un partito di governo a livello nazionale, mantenendo però la centralità del perimetro autonomista.

Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte
Cirio, ponte tra Roma, Torino e Aosta
Nel suo intervento politico, Alberto Cirio ha quindi rivendicato la visita ad Aosta come «istituzionale innanzitutto e politica in modo collaterale»: da presidente di Regione per costruire il Tavolo permanente su trasporti e infrastrutture, e da vice segretario nazionale per consolidare la presenza di Forza Italia al governo della Valle d’Aosta.
Il governatore piemontese ha insistito sul metodo: un Tavolo di coordinamento presieduto a rotazione dai due presidenti, con almeno tre convocazioni l’anno e il coinvolgimento di Anas, Rfi e Trenitalia, presentato come «esempio di senso istituzionale» che Forza Italia rivendica come propria cifra, «prima l’interesse del Paese, poi quello dei partiti».
Cirio ha definito «motivo di grande orgoglio» il fatto che Forza Italia sia al governo della Valle d’Aosta, attribuendo alla scelta di allearsi con UV e Centro autonomista un significato di coerenza con la linea nazionale del partito e di rafforzamento di un asse politico che guarda contemporaneamente a Roma, Bruxelles e alle esigenze della montagna.









