In Valle d’Aosta resta alta la tensione tra i rappresentanti sindacali dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale e l’Amministrazione regionale, in merito alla definizione dei nuovi contratti di lavoro e al riordino normativo dei due Corpi. Sebbene la Giunta regionale abbia approvato lo scorso giugno due disegni di legge per l’istituzione del Comparto sicurezza e soccorso, le speranze di una rapida approvazione in Consiglio regionale si sono infrante contro limiti temporali e tecnici.
Il nuovo comparto e i due disegni di legge
Negli ultimi mesi i sindacati, tra cui Conapo, Fp Cgil, Cisl Fp e Savt Fp, hanno proclamato lo stato di agitazione, denunciando l’assenza di progressi concreti. In particolare, Conapo ha criticato duramente l’operato della Regione, parlando di «25 anni di fallimenti» nella gestione autonoma dei Vigili del Fuoco e invocando il rientro nel Corpo nazionale, anche alla luce delle carenze strutturali, logistiche e contrattuali.
Nel tentativo di dare una svolta, la Giunta ha varato due disegni di legge che danno attuazione alla legge regionale 3/2024, istituendo un regime contrattuale di tipo pubblicistico per entrambi i Corpi. I testi introducono formalmente il Comparto sicurezza e soccorso Valle d’Aosta, riconoscendo le specificità tecnico-operative di Forestali e Vigili del Fuoco, che da anni rivendicano tutele e condizioni di lavoro allineate agli standard nazionali.
Oltre al nodo normativo, i sindacati lamentano anche il mancato riconoscimento degli 85 euro medi di aumento salariale previsti dai contratti nazionali per il comparto sicurezza, che, secondo le sigle, la Regione non avrebbe ancora erogato. La questione alimenta ulteriormente un malcontento che si è trasformato in mobilitazione.

Tuttavia, nel corso dei lavori del Consiglio Valle del 23 luglio 2025, è emerso un ostacolo determinante. Dopo una sospensione dei lavori, il presidente Alberto Bertin ha riferito che la Conferenza dei Capigruppo aveva incontrato una delegazione sindacale dei due Corpi, accogliendo la richiesta di convocare un Consiglio straordinario per l’esame dei due disegni di legge: «a fronte di ciò – ha comunicato Bertin – pur riconoscendo l’importanza dei due provvedimenti, la Conferenza ha considerato che non si tratta solo di trovare una data utile per riunire il Consiglio, ma di accompagnare con attenzione in Commissione consiliare l’esame di due testi corposi, articolati, altamente tecnici e che richiedono tempi adeguati di approfondimento. A fronte di quanto sopra, ha preso atto che non ci sono i tempi tecnici per poterli approvare prima della fine della Legislatura».
Con questa presa d’atto, sfuma l’approvazione entro i tempi utili, e l’intera materia dovrà essere probabilmente ripresa dalla prossima legislatura, che si insedierà dopo le elezioni regionali previste in autunno.
Le voci dei sindacati: rabbia, delusione e richieste chiare
Conapo Valle d’Aosta ha tuonato senza mezzi termini: «dopo 25 anni, siamo stanchi di bugie, promesse, tavoli tecnici che non portano a nulla. Basta scuse, la misura è colma. Vogliamo il rientro nel Corpo nazionale. Subito». Il sindacato accusa la Regione di aver fallito nella gestione, citando una sede centrale «indecente», distaccamenti inadeguati e una gestione complessiva «scomposta» dopo il referendum del 2019.
Fp Cgil, Cisl Fp, Savt Fp e Conapo insieme hanno presentato alle forze politiche una «dichiarazione di impegno politico», chiedendo di approvare i due disegni di legge entro il 31 dicembre 2025, pena il rilancio delle proteste. La Fp Cgil ha espresso la forte delusione dei lavoratori: «c’è una fortissima delusione tra i lavoratori, che non si sentono valorizzati né riconosciuti», annunciando l’intenzione di proseguire con mobilitazioni, fino allo sciopero, se non arriveranno risposte concrete.
Dal Savt Fp è arrivata la richiesta «a tutte le forze politiche di darci tempi rispetto all’approvazione dei disegni di legge. Ci saranno almeno cinque sedute consiliari da qui a fine anno, le condizioni per l’approvazione entro dicembre ci sono tutte» denunciando una modifica nei testi sui forestali: gli uffici legislativi hanno eliminato ogni riferimento ai Corpi civili di polizia come, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, lasciando solo un richiamo al “Corpo forestale dello Stato”, che oggi non esiste più, mettendo così a rischio l’intero percorso normativo.

Le parole della Giunta e del Presidente Testolin
In una seduta straordinaria del 19 giugno 2025, la Giunta regionale aveva approvato due disegni di legge che disciplinano l’ingresso del Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale nel nuovo Comparto di negoziazione “Sicurezza e soccorso Valle d’Aosta”, introducendo un regime contrattuale di tipo pubblicistico per valorizzare il loro ruolo nel sistema di protezione civile regionale: «possiamo dirci soddisfatti di un risultato condiviso – aveva commentato il presidente Renzo Testolin – che riconosce la specificità e l’importanza delle funzioni svolte da Forestali e Vigili del Fuoco nel nostro sistema di protezione civile», sottolineando come il provvedimento sia frutto di «un percorso articolato» e «un confronto continuo e costruttivo» con i sindacati.
In una comunicazione precedente del marzo 2024, Renzo Testolin aveva spiegato che la normativa era nata per superare il disallineamento retributivo e previdenziale tra il personale valdostano e quello del Corpo nazionale, allineando le tutele assistenziali, assicurative e ordinarie compatibilmente con le normative regionali e statali.