Orlando Navarra, avvocato aostano molto attivo sui social media, si è dimesso martedì 9 dicembre 2025 da coordinatore regionale di Noi Moderati Valle d’Aosta e rompe il silenzio con un atto politico che va ben oltre il perimetro del suo partito.
La sua uscita arriva nel momento più delicato della politica valdostana: l’ingresso di Forza Italia nella maggioranza regionale guidata da Union Valdôtaine e Centro Autonomista ha infatti sancito la fine del cosiddetto “centrodestra unito”, lasciando Noi Moderati, Fratelli d’Italia e Lega su fronti non più omogenei.
Navarra non usa giri di parole: «a Roma si parla di centrodestra unito, ma nei territori si accetta che esploda. La Valle d’Aosta è diventata un laboratorio di esperimenti mal riusciti, condizionati dalle logiche dei salotti romani».
Noi Moderati, nato a livello nazionale nell’agosto 2022 come lista elettorale e alleanza politica di orientamento centrista, come alleanza tra i partiti Noi con l’Italia, Italia al Centro, Coraggio Italia e Unione di Centro, si è trasformato in un movimento nel 2023, guidato da Maurizio Lupi, all’interno della coalizione di governo. Navarra, che aveva militato a lungo in Forza Italia (nel 2018 era stato candidato nella lista del Centrodestra valdostano, che non aveva raggiunto il quorum, ottenendo 205 voti, terzo in lista) era stato nominato, nel 2020, responsabile nazionale dei dipartimenti regionali.
Nel 2022 aveva scelto di passare a Italia al Centro, ottenendo la nomina di coordinatore valdostano da Giovanni Toti, venendo poi eletto, nel 2023, coordinatore regionale di Noi Moderati. Alle ultime elezioni regionali era candidato nella lista di Fratelli d’Italia, ed è risultato il sesto non eletto con 226 preferenze.

Orlando Navarra con Giovanni Toti, nel 2022
«Unità a geometria variabile? No grazie»
La critica è diretta alla mancanza di una reazione da parte dei vertici nazionali davanti alla frattura valdostana, alla gestione del dossier regionale da parte di chi, secondo Navarra, pensa più «ai collegi sicuri» che al territorio.
«Il centrodestra o è unito ovunque, oppure non è unito – dice – la coerenza non può essere a geografia variabile».
Orlando Navarra richiama anche l’eredità berlusconiana e il ruolo nazionale di Giorgia Meloni: «l’unità è sempre stata un valore fondante. Proprio per questo è difficile comprendere perché qui si sia accettata una rottura così profonda».
Nel suo bilancio, Navarra elenca i temi su cui ha lavorato da coordinatore:
- sanità e liste d’attesa,
- imprese e fiscalità,
- infrastrutture strategiche come i trafori,
- gestione dei rifiuti,
- sostegno alle famiglie alle prese con difficoltà fiscali.
Poi la stoccata: «quando un territorio viene sacrificato a logiche di breve periodo, chi vuole rappresentarlo ha il dovere di fare un passo diverso. Io non lascio il centrodestra: lavoro per unirlo davvero».
La proposta: un nuovo polo civico moderato
Orlando Navarra, lancia un nuovo progetto politico: «serve un’area civica pragmatica e responsabile, capace di dialogare con tutte le esperienze moderate, liberali, cattoliche, laiche e civiche della Regione. Non è più tempo di propaganda, ma di responsabilità».
Un invito alle forze centriste e ai mondi civici a costruire «una casa comune», alternativa sia agli autonomisti, sia alle forze di destra oggi divise tra maggioranza e opposizione. Il messaggio finale dell’ex coordinatore di Noi Moderali è una promessa, ma anche una minaccia politica: «chi vuole un centrodestra serio e credibile saprà dove trovarlo».









