Due alpinisti trovati morti sul Castore, nel Monte Rosa: recuperati, indaga il Sagf

Alexandra Gheorghe in una foto pubblicata sui social
Alexandra Gheorghe in una foto pubblicata sui social

Due alpinisti italiani, Marco Stagi (34 anni), di Santa Maria a Monte (Pisa), e Alexandra Gheorghe (36), originaria della Romania e residente a Campodarsego (Padova), sono morti sul Castore, nel massiccio del Monte Rosa. I corpi sono stati recuperati nel primo pomeriggio di giovedì 14 agosto 2025 dal Soccorso alpino valdostano e trasferiti a Champoluc. L’allarme era scattato al mattino per il mancato contatto con la coppia, che la notte precedente aveva pernottato al rifugio Quintino Sella.

Secondo la ricostruzione fornita dai soccorsi, un primo sorvolo con l’elicottero SA1 aveva dato esito negativo, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia, in collaborazione con i colleghi di Alagna Valsesia, ha poi triangolato il segnale di un comunicatore satellitare, fornendo indicazioni utili ai successivi sorvoli che hanno portato all’individuazione della zona sulla parete Ovest del Castore e al ritrovamento. La dinamica è in accertamento, tra le ipotesi, un incidente favorito da scarsa visibilità/condizioni meteo non favorevoli. Le indagini sono affidate al Sagf di Cervinia.

I due alpinisti avevano pianificato la traversata del Castore da Gressoney verso Champoluc, dopo la notte al Quintino Sella (3.585 metri). Non sono mai arrivati a destinazione. Il Castore (4.228 metri) è una cima classica del gruppo, con tratti su cresta glaciale esposta dove neve e visibilità possono cambiare rapidamente l’impegno alpinistico.

Marco Stagi, l'altra vittima
Marco Stagi, l’altra vittima

A Courmayeur un un maxi-salvataggio al Col du Diable

Sempre il Soccorso alpino caldostano è intervenuto nella mattinata di lunedì 11 agosto al Col du Diable, sul Monte Bianco, poco sotto i 4.000 metri, per un 29enne italiano rimasto incastrato con una gamba sotto un masso di grandi dimensioni.
I tecnici hanno vincolato il masso alla parete e lo hanno spostato con attrezzature specifiche, consentendo al medico dell’equipaggio, calato in parete dall’elicottero, di prestare le prime cure. Il paziente è stato poi verricellato a bordo con un sistema di ancoraggio dedicato (barella – verricello – elicottero) e trasportato in Pronto Soccorso, quindi ricoverato in condizioni complessivamente non gravi. I quattro compagni di cordata sono stati riaccompagnati a Courmayeur.