Antimafia, un “impresentabile” alle elezioni regionali: è il leghista Paolo Bernardi

Paolo Bernardi (foto da social)
Paolo Bernardi (foto da social)

La Commissione parlamentare Antimafia ha inserito Paolo Bernardi, candidato nella lista Lega–Salvini Vallée d’Aoste, nell’elenco degli “impresentabili” per le elezioni regionali del 28 settembre. Alla base della valutazione c’è il rinvio a giudizio disposto dal Gip di Varese per bancarotta fraudolenta, con processo in corso e prossima udienza fissata a gennaio 2026. Per la Valle d’Aosta è l’unico caso segnalato: gli altri due “impresentabili” riguardano le Marche (Jessica Marcozzi di Forza Italia e Armando Bruni della lista Libertas-Udc).

Il profilo del candidato

Paolo Bernardi, 53 anni, è nato a Cittiglio (Varese) e vive a Gignod. Ha lavorato a lungo come pasticcere nell’azienda di famiglia e come coadiutore in un agriturismo. Nel 2002 ha fondato la società Agrimaggiore Srl, attiva nello smaltimento di rifiuti vegetali e produzione di biomasse, rimasta operativa fino al 2018. Successivamente, dal 2021 al 2023 è stato vice direttore dell’impianto Enval srl, la discarica di Brissogne, ed oggi è titolare di un’azienda agricola a Gignod.

Il casellario giudiziale aggiornato al 30 agosto 2025 riporta anche una condanna definitiva della Corte d’Appello di Milano (ottobre 2023, irrevocabile a gennaio 2024) per violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 bis C.p.), con pena di quattro mesi e 15 giorni di reclusione, sospesa condizionalmente.

La posizione della Lega VdA

La segretaria regionale Marialice Boldi ha precisato che: «il Tribunale di Aosta non ci ha detto nulla in merito, al contrario di quanto avvenuto per un altro candidato. Inoltre il casellario giudiziale di Bernardi non presenta annotazioni relative alla bancarotta. Abbiamo fatto tutti i controlli possibili. Bernardi sostiene che la vicenda derivi dal pagamento di 200 euro per assistenza familiare e che si avvii alla prescrizione. Non è incandidabile, è stato ritenuto “impresentabile” dalla Commissione».
Nelle settimane scorse l’Ufficio elettorale regionale, applicando la legge Severino, aveva escluso il candidato leghista Piersandro Cout, tagliando così la lista della Lega Vallée d’Aoste di un elemento sui 35 originali.

La reazione di “Valle d’Aosta Aperta”

In una nota, Valle d’Aosta Aperta definisce «grave» quanto emerso e invita a una posizione chiara e coerente: «il principio di innocenza resta sacro, ma motivi di opportunità dovrebbero suggerire alla Lega un passo indietro del suo candidato».