Con la chiusura del Piano di vaccinazione obbligatoria contro la dermatite nodulare contagiosa (Lsd), la Regione ha definito le regole per la movimentazione dei capi vaccinati, in Valle d’Aosta, verso il resto d’Italia e verso altri Stati membri in conformità al Reg. (UE) 2023/361. Le modalità sono state condivise con il Ministero della Salute dopo l’incontro del 10 settembre 2025 con le associazioni di categoria; una circolare operativa è stata inviata ad associazioni ed enti regionali per l’immediata applicazione.
Cosa cambia per gli allevatori (solo capi vaccinati da stabilimenti vaccinati)
- Movimentazioni interne alla Valle d’Aosta: consentite dopo 28 giorni dalla vaccinazione del capo;
- Movimentazioni fuori regione: consentite dopo almeno 60 giorni;
- Verso territori indenni in Italia e altri Stati membri: dal 5 novembre 2025 (60 giorni dopo la chiusura del Piano), perché l’intero territorio regionale rientra nel raggio di 50 km completamente vaccinato richiesto dal regolamento europeo.
Zone di sorveglianza
- Fino al 27 settembre 2025 restano in vigore condizioni specifiche di movimentazione per motivi di benessere o alimentazione.
- Dal 28 settembre le regole per le movimentazioni si allineano a quelle del territorio libero regionale; resta comunque in vigore il divieto di manifestazioni zootecniche nelle zone di sorveglianza. Nel resto della regione le manifestazioni riprendono normalmente.
Chi non ha aderito alla vaccinazione
I capi appartenenti a stabilimenti non vaccinati sono bloccati nelle movimentazioni; gli operatori sono sanzionabili, devono rispettare prescrizioni di biosicurezza e sono soggetti a maggiore frequenza di controlli sanitari.
Perché il Piano è stato fatto (e in tempi stretti)
La vaccinazione di emergenza è stata avviata come unica misura per proteggere il patrimonio zootecnico e la filiera lattiero–casearia, anche alla luce del quadro epidemiologico nelle aree confinanti (con abbattimenti in Francia).
Il Piano è partito sabato 9 agosto ed è stato dichiarato chiuso il 5 settembre: 27 giorni di lavoro congiunto sul campo (veterinari dell’Azienda Usl, Anaborava, Arev, Institut agricole régional, con il supporto di Corpo forestale e Protezione civile) e di coordinamento istituzionale con le rappresentanze del settore.
La Regione sottolinea che l’obiettivo era ridurre il rischio sanitario e riaprire rapidamente le movimentazioni, in particolare oltre i confini regionali, per favorire la ripresa delle attività.
La nota dell’Ordine dei Medici Veterinari
L’Ordine dei medici veterinari della Valle d’Aosta esprime «sincera gratitudine e soddisfazione» per l’impegno dei veterinari nella gestione dell’emergenza Lsd, sottolineando la collaborazione fra Azione Usl e liberi professionisti convenzionati Anaborava e il coordinamento dell’Assessorato regionale alla sanità, che hanno consentito di «garantire biosicurezza e salute del patrimonio zootecnico valdostano».
Un ringraziamento va anche ai collaboratori dell’Azienda Usl, ai giovani tecnici dell’Institut Agricole Régional e dell’Arev, al Corpo forestale «per attrezzature e mezzi messi a disposizione» e a tutti gli allevatori «sempre disponibili». Per l’Ordine, questa esperienza dimostra che «collaborazione e unità di intenti» sono decisive per risultati «concreti e utili».