Una maxi operazione nazionale della Polizia di Stato contro spaccio e criminalità diffusa, resa nota sabato 20 dicembre 2025, ha avuto un piccolo “riflesso” anche in Valle d’Aosta con 101 persone identificate, senza che, per ora, siano emersi profili a loro carico.
A livello italiano, il bilancio è molto più pesante: 384 arresti e 655 denunce, con un sequestro complessivo di circa 1.400 kg di sostanze stupefacenti (35 kg di cocaina, 1.370 kg di cannabinoidi ed un chilo di eroina). Sequestrati anche 41 armi da fuoco, 80 armi bianche e oltre 300mila euro in contanti, ritenuti provento di spaccio.
Controlli “ad alto impatto”: droga, violenze, armi e mala-movida
L’operazione, condotta dalle Squadre mobili e coordinata dal Servizio centrale operativo, ha puntato non solo allo spaccio, ma anche a reati collegati alla cosiddetta criminalità diffusa: episodi di violenza, “regolamenti di conti”, reati contro il patrimonio e porto illegale di armi. Nel complesso sono state identificate 95.164 persone sospette, tra cui 10.848 minorenni.
Focus sui “cannabis shop” e sulle nuove regole
Dentro lo stesso filone, la Polizia segnala controlli mirati anche sui “cannabis shop” per verificare l’applicazione del nuovo quadro normativo: 312 shop controllati, 5 sequestrati, 3 arresti e 141 denunce tra titolari/gestori, con ulteriori 296 kg di cannabinoidi sequestrati perché dalle prime analisi ritenuti avere caratteristiche di stupefacente.
Serra indoor in casa: arrestato 32enne a Bussoleno
Nel capitolo piemontese dell’operazione, la Squadra Mobile di Torino segnala anche un caso “da manuale” di coltivazione domestica su scala quasi industriale: a Bussoleno è stato arrestato un 32enne italiano che aveva trasformato parte della propria abitazione in una serra indoor professionale, con impianti di areazione, irrigazione automatizzata, centralina per temperatura e umidità e un sistema di illuminazione per accelerare la crescita.
In casa sono stati trovati e sequestrati marijuana e hashish (tra cui 200 piante), oltre al materiale per il confezionamento; l’uomo aveva anche la disponibilità di un secondo immobile a Sant’Antonino di Susa, dove sono stati rinvenuti ulteriori quantitativi. La Procura di Torino ha chiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.
