Muore a 26 anni dopo un mix di droghe: indagini su due persone per omissione di soccorso

Vincenzo D'Agostino nella foto del necrologio
Vincenzo D'Agostino nella foto del necrologio

Una serata tra amici finita in tragedia: Vincenzo D’Agostino, 26 anni, residente ad Aosta ma originario di Roisan, è morto nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 novembre 2025 a causa di un arresto cardiaco provocato da un mix di droghe e alcol. La Procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omissione di soccorso e sta valutando la posizione di due persone che si trovavano con lui nelle ultime ore di vita.

Il giovane è stato trovato senza vita in un appartamento di Roisan, abitazione dell’amico che era con lui quella notte. Per ricostruire cosa sia successo, la Squadra mobile ha già sentito alcuni testimoni e sta verificando la successione degli eventi, perché uno dei punti centrali dell’indagine riguarda proprio i tempi della richiesta di aiuto.

La ricostruzione: ore di attesa prima della chiamata al 112

Secondo i primi accertamenti, Vincenzo D’Agostino avrebbe assunto un cocktail di sostanze durante la nottata. Poco dopo avrebbe iniziato a sentirsi male, perdendo conoscenza. L’amico presente con lui, però, non avrebbe chiamato subito i soccorsi, forse preso dal panico, forse credendo che la situazione potesse migliorare da sola.
Col passare dei minuti le condizioni del ragazzo sarebbero precipitate: respirazione difficoltosa, nessuna ripresa di coscienza.
Invece di contattare immediatamente il 112, l’amico avrebbe telefonato a un’altra ragazza chiedendole di raggiungerli. Quando lei è arrivata, Vincenzo respirava a fatica e la donna ha tentato di rianimarlo e solo allora ha chiamato il numero di emergenza. All’arrivo del personale del 118, però, non c’era più nulla da fare: D’Agostino era già morto da alcuni minuti. Sono stati gli stessi operatori sanitari a informare la polizia, facendo scattare l’indagine.

Il necrologio di Vincenzo D'Agostino
Il necrologio di Vincenzo D’Agostino

Autopsia eseguita, in attesa dei tossicologici

L’autopsia, eseguita martedì 11 novembre, ha confermato la causa della morte: arresto cardiaco legato all’assunzione combinata di droghe e alcol. Saranno ora gli esami tossicologici, attesi nelle prossime settimane, a chiarire quali sostanze siano state ingerite e in quale quantità. La relazione finale sarà consegnata alla Procura entro 60 giorni.
Gli investigatori dovranno stabilire anche un altro punto fondamentale: una chiamata tempestiva avrebbe potuto salvargli la vita?