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«Disarmate le parole»: il Natale del vescovo Franco Lovignana

redazione aostapresse.it

giovedì 25 Dicembre 2025 • h. 10:00

«Disarmate le parole»: il Natale del vescovo Franco Lovignana

di redazione aostapresse.it | Gio 25 Dic 25 – h. 10:00

«Disarmate le parole, alzate lo sguardo, custodite il cuore». Il messaggio di Natale del vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, ruota attorno a tre verbi netti e (volendo) rivoluzionari in tempi di social, fretta e nervi scoperti. E parte da un’immagine semplice: fermarsi davanti al presepe.
Lovignana invita a guardare Betlemme come una «scuola di mitezza e fede»: nella povertà, scrive, «il nostro Dio entra disarmato nel mondo», mentre nel silenzio Maria e Giuseppe «custodiscono» la relazione, tra loro e con Dio.

Il punto non è l’atmosfera da cartolina: per il vescovo è nella vita ordinaria, famiglie e comunità, che si gioca la possibilità di accogliere «la vita sovrabbondante» portata da Gesù. E solo una quotidianità «abitata» può essere lievito in una società che Lovignana descrive senza giri di parole come «malata di ansia, fretta e solitudine», minacciata da disperazione e morte.

Il presepe della Cattedrale di Aosta

Il presepe della Cattedrale di Aosta

Disarmare le parole: l’aggressività che «sta divorando»

Il primo invito è quello più concreto: disarmare il linguaggio. Il vescovo parla di aggressività diffusa, nei discorsi, nei programmi, nei social e perfino «nelle nostre reazioni» e chiede un uso responsabile delle parole, libero da pregiudizi, pettegolezzi e polarizzazioni. La mitezza, sottolinea, non è debolezza: è un percorso interiore che permette di ascoltare davvero e di avviare «processi virtuosi di pace» già nel quotidiano.

Il secondo passaggio è un richiamo a fermarsi. Lovignana riprende l’invito a domandarsi «dove stiamo andando e perché», perché consumare attività e informazioni «a ritmo sfrenato» rischia di farci perdere il senso e perfino il gusto delle cose. La via proposta è quella di «alzare lo sguardo», cioè ritrovare Dio e riprendersi il tempo per ascoltarsi: in famiglia, nella preghiera e nell’Eucaristia.

Terzo invito: custodire il cuore, cioè mettere le relazioni prima delle opinioni e dell’efficienza. In un mondo «estroflesso» e ossessionato dal fare subito, il vescovo indica una scelta controcorrente: coltivare interiorità, liberarsi dal culto dell’apparenza e dal giudizio altrui, per costruire legami «sani e solidi, belli e gratuiti».

Franco Lovignana chiude con un augurio che è anche un programma minimo (e fattibile): vivere questo Natale disarmando le parole, alzando lo sguardo e custodendo il cuore, per cogliere il senso della vita e «gustarla appieno».

Il messaggio di Natale 2025 del vescovo di Aosta, Franco Lovignana