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Il Traforo del Monte Bianco riapre venerdì 12 dicembre, alle ore 17, dopo 15 settimane di lavori

redazione aostapresse.it

giovedì 11 Dicembre 2025 • h. 10:00

Il Traforo del Monte Bianco riapre venerdì 12 dicembre, alle ore 17, dopo 15 settimane di lavori

di redazione aostapresse.it | Gio 11 Dic 25 – h. 10:00

Il Traforo del Monte Bianco riaprirà al traffico venerdì 12 dicembre 2025 alle ore 17, al termine di una chiusura lunga quindici settimane, necessaria per realizzare il secondo cantiere-test di risanamento della volta e completare una serie di interventi tecnici straordinari. Lo ha comunicato ufficialmente il Tmb-Geie, il gruppo europeo che gestisce l’infrastruttura. La riapertura resta subordinata all’esito positivo degli oltre 800 test funzionali sui sistemi di sicurezza, tuttora in corso e destinati a concludersi nelle prossime ore.

Un cantiere-test senza sosta: 102 giorni di lavoro continuo

I lavori sono iniziati il 1° settembre e hanno impegnato più di 150 persone, operative 24 ore su 24 per 102 giorni consecutivi, per un totale che supera le 150.000 ore di lavoro. Per le due società concessionarie del traforo, Sitmb per il versante italiano e Atmb per quello francese, l’intervento rappresenta un investimento complessivo di 21 milioni di euro per il 2025. Questo cantiere-test ha riguardato due porzioni di galleria caratterizzate da configurazioni diverse, rappresentative delle differenti situazioni strutturali che si incontrano lungo gli 11,6 chilometri del traforo.
Il traforo, inaugurato nel 1965, affronta infatti una fase della sua vita in cui necessita di interventi mirati di risanamento profondo della volta per garantirne la sicurezza e la durata futura.

Test di sicurezza: più di 12.000 impianti da verificare

A conclusione delle opere di genio civile, il Tmb-Geie ha avviato i test su tutti i sistemi di sicurezza:

  • rivelazione automatica di eventi;
  • acceleratori di corrente d’aria;
  • telecamere;
  • cavo termometrico;
  • illuminazione;
  • pannelli a messaggio variabile;
  • sistemi di ventilazione e gestione emergenze.

Gli impianti smontati per permettere i lavori sono stati reinstallati e riconnessi al sistema di supervisione Logos, che analizza in continuo 36.000 dati provenienti da 12.000 sensori distribuiti nella galleria: “la riapertura – precisano dal Geie – sarà possibile solo dopo la completa validazione dei test, che riguardano anche i piazzali esterni e le aree di regolazione di Aosta e Passy”.

I lavori di risanamento del Traforo del Monte Bianco

I lavori di risanamento del Traforo del Monte Bianco

Dalla demolizione della volta alla posa dei conci: che cosa è stato fatto

Nelle quindici settimane è stata eseguita una serie di interventi complessi. Tra quelli più rilevanti:

  • smontaggio impianti e predisposizione di un “confinamento dinamico” per gestire eventuali rischi legati alla presenza di amianto;
  • demolizione selettiva della volta con frese e martelli idraulici;
  • trattamento delle venute d’acqua, inclusa la risoluzione definitiva della storica venuta al garage 26, a 3,6 km dal portale italiano;
  • impermeabilizzazione completa di piedritti e volta con tre strati di guaina;
  • costruzione di 510 metri lineari di rivestimento in calcestruzzo, con 120 tonnellate di acciaio e 800 m³ di cemento impiegati;
  • installazione di 220 conci prefabbricati in cemento armato;
  • numerosi interventi sugli impianti: nuova illuminazione LED sull’intera galleria, sostituzione dei sistemi di climatizzazione, posa di fibre ottiche e aggiornamento delle reti informatiche.

Durante la chiusura è stata inoltre avviata un’estesa serie di ispezioni strutturali con la collaborazione del Politecnico di Torino, dell’Università di Bergamo e del Cetu di Lione, parte essenziale della pianificazione dei futuri lavori.

Formazione e sicurezza: 104 esercitazioni dal 2002

Come previsto dalle normative franco-italiane, la riapertura sarà preceduta dall’ultima esercitazione obbligatoria del 2025. Dal 2002 a oggi nel traforo sono state svolte 104 esercitazioni di sicurezza, un pilastro fondamentale del sistema integrato di gestione delle emergenze. Nel frattempo, 300 addetti tra personale tecnico e di sicurezza hanno partecipato a sessioni di formazione specifica presso il centro Cfetit, struttura d’eccellenza per l’addestramento in ambienti tunnel.

Salvo imprevisti legati agli ultimissimi test, il traforo riaprirà quindi venerdì 12 dicembre, alle ore 17, una riapertura molto attesa sia sul versante italiano che su quello francese, dopo una chiusura prolungata che ha comportato disagi significativi alla mobilità, al trasporto merci e al turismo invernale.
Il prossimo passo sarà l’analisi dei dati raccolti in questi primi cantieri-test, che dovranno orientare, nei prossimi anni, la strategia definitiva di risanamento della volta del traforo.

I lavori al km 3,6 del Traforo del Monte bianco per risolvere la venuta idrica al garage 26

I lavori al km 3,6 del Traforo del Monte bianco per risolvere la venuta idrica al garage 26

Timeline dei lavori dal 1° settembre al 12 dicembre 2025

1° settembre 2025

  • chiusura del traforo;
  • avvio del secondo cantiere-test di risanamento della volta;
  • cantierizzazione, delimitazioni interne, predisposizione dei dispositivi di sicurezza;
  • smontaggio degli impianti presenti nella sezione interessata dai lavori.

Primi giorni di settembre

  • confinamento dinamico e controlli amianto;
  • installazione del sistema di confinamento dinamico per la gestione dei rischi legati all’amianto;
  • prelievi e analisi dell’aria da parte di laboratori certificati.

Settembre – ottobre

  • installazione delle opere provvisionali;
  • montaggio delle strutture che permettono di lavorare in quota;
  • protezione dei piedritti e del rivestimento esistente.

Da metà settembre

  • demolizione della volta esistente;
  • rimozione selettiva della volta con frese e martelli idraulici;
  • frantumazione dei materiali e smaltimento.

Fine settembre – ottobre

  • trattamento delle venute d’acqua;
  • interventi tecnici per risolvere le infiltrazioni idriche;
  • risolta definitivamente la storica venuta al garage 26, 3,6 km dal portale italiano:

Ottobre

  • impermeabilizzazione completa;
  • posa di tre strati di guaina impermeabile su piedritti e volta;
  • preparazione della sezione per il nuovo rivestimento.

Ottobre – novembre

  • realizzazione della nuova volta in calcestruzzo;
  • getto del nuovo rivestimento: 510 metri lineari di galleria risanati, 120 tonnellate di acciaio, 800 m³ di calcestruzzo;
  • posa di 220 conci prefabbricati in cemento armato.

In parallelo

  •  sostituzione/aggiornamento impianti;
  • nuova illuminazione LED sull’intero traforo;
  • installazione di nuove fibre ottiche e aggiornamento delle reti informatiche;
  • sostituzione dei condizionatori e dei sistemi di climatizzazione;
  • riposizionamento delle telecamere, cavo termometrico, pannelli luminosi e sensori.

Fine novembre

  • ripristino e riconnessione dei sistemi;
  • reinstallazione degli impianti smontati a inizio lavori;
  • collegamento di 12.000 sensori al sistema di supervisione Logos.

1 – 10 dicembre

  • oltre 800 test funzionali;
  • verifica di ogni dispositivo di sicurezza: ventilazione, rilevazione incendi, comunicazione e sorveglianza, eenergia e backup;
  • test anche sulle aree esterne e sulle zone di regolazione del traffico.

11 dicembre

  • esercitazione obbligatoria di sicurezza;
  • simulazione di incidente/incendio in galleria come previsto dalle normative italo-francesi;
  • verifica della risposta coordinata tra tutti gli enti.

12 dicembre

  • riapertura alle ore 17;
  • ripristino della viabilità internazionale sotto il Monte Bianco;
  • avvio fase di monitoraggio continuo post-cantiere.
Il vice ministro alle infrastrutture Edoardo Rixi in visita al cantiere del Traforo del Monte Bianco accompagnato dalla senatrice Nicoletta Spelgatti e dall'ex consigliere comunale di Aosta Sergio Togni

Il vice ministro alle infrastrutture Edoardo Rixi in visita al cantiere del Traforo del Monte Bianco accompagnato dalla senatrice Nicoletta Spelgatti e dall’ex consigliere comunale di Aosta Sergio Togni

Oltre il 12 dicembre: nessuna chiusura totale nel 2026

La riapertura del traforo del Monte Bianco il 12 dicembre rappresenta un punto importante, ma non l’ultima parola sulle dinamiche della principale via di collegamento tra Italia e Francia attraverso le Alpi. Secondo i calendari ufficiali dei gestori, nel 2026 non è prevista alcuna chiusura totale come quella appena conclusa: le interruzioni saranno circoscritte a chiusure notturne o limitate a fasce di traffico, senza impedire la circolazione per lunghi periodi come avvenuto nel 2024 e nel 2025.

Questo “anno di pausa operativa” arriva mentre proseguono le discussioni tecniche e politiche sul futuro dei lavori di risanamento della volta e sulla pianificazione dei cantieri nei prossimi decenni. Secondo i documenti di pianificazione, il tunnel, lungo oltre 11 chilometri e in esercizio dal 1965, ha bisogno di una ristrutturazione estesa di circa sei chilometri di volta, e sono allo studio due scenari principali: una chiusura unica prolungata di circa tre anni e mezzo a partire dal 2030, oppure una serie di chiusure autunnali ogni anno per 15 anni a partire dal 2027.
Sul tavolo ci sono anche spinte politiche sul raddoppio del tunnel (seconda canna), con maggiore enfasi, almeno dal lato italiano, sulla sicurezza e sul futuro del collegamento franco-italiano. Il vice ministro delle infrastrutture Edoardo Rixi, della Lega, ha più volte dichiarato che l’Italia vuole «procedere sulla progettazione» di una nuova galleria per migliorare la sicurezza e la continuità di traffico, pur riconoscendo la complessità di ottenere l’accordo con la Francia.
Dall’altra parte delle Alpi, gruppi di trasportatori e rappresentanti economici guardano con diffidenza ai blocchi prolungati o al raddoppio, temendo impatti economici e logistici significativi.

In questo quadro, il 2026 assume una funzione di anno di transizione operativa e politica: non ci saranno chiusure totali, ma si attendono decisioni strategiche sulla pianificazione a lungo termine dell’infrastruttura, che non è solo un collegamento stradale, ma un pezzo fondamentale dell’asse europeo di mobilità.