L’Arco d’Augusto è tornato visibile: smontati i ponteggi dopo 15 mesi. Il restauro ripartirà in primavera

L'Arco d'Augusto dopo i 15 mesi di lavori di ristrutturazione
L'Arco d'Augusto dopo i 15 mesi di lavori di ristrutturazione

L’Arco d’Augusto è tornato a mostrarsi in città. Dopo oltre un anno trascorso dietro ponteggi e teli stampati, dal 7 novembre 2025 il monumento simbolo di Aosta è di nuovo visibile, almeno nella sua parte superiore. La rimozione delle impalcature è in corso e richiederà ancora una decina di giorni per liberare completamente l’area, ma l’effetto è già evidente: il grande arco onorario del 25 a.C. è riemerso in tutta la sua imponenza, mentre il restauro entra nella fase invernale di pausa tecnica.

Un cantiere da 1,4 milioni di euro

L’intervento, avviato nell’estate 2024, ha un costo complessivo di 1,410 milioni di euro e rientra nel programma regionale degli interventi di restauro dei beni monumentali. I lavori sono curati dalla Soprintendenza regionale, che ha affidato:

  • il cantiere alla Rti Restauro e Recuperi di Antonio Mazziotta, di Ferrandina (Matera) e Regoli e Radiciotti Srl di Roma per 782.750,18 euro + IVA;
  • la realizzazione di un ponteggio a servizio delle attività di conservazione e restauro alla ditta Giuseppe Pinto Srl di Venaria Reale (Torino) per 423.739 euro + IVA;
  • la direzione operativa specialistica al consorzio Koiné Scrl di Roma per 67.000 euro + IVA, con competenze specifiche sul restauro della pietra e dei beni archeologici;
  • il coordinamento della sicurezza all’ingegnere Daniele Monaya di Aosta per 28.700 euro + oneri, già coinvolto nella gestione del ponteggio;
  • lo sviluppo del modello HBIM 3D all’Università di Brescia per 16.714 euro + IVA, per mappare in modo scientifico materiali, degradi e interventi eseguiti.

Un impianto tecnico imponente per un monumento che, come ricordano i provvedimenti regionali, mostra da anni problemi di conservazione legati a gelo, acqua, vento, sbalzi termici e inquinamento, che stanno erodendo il materiale lapideo.

Piazza Arco d'Augusto con il monumento riapparso
Piazza Arco d’Augusto con il monumento riapparso

Cosa è stato fatto finora

Tra agosto 2024 e l’autunno 2025 il cantiere ha portato avanti:

  • rilievi avanzati tramite laser scanner e modello 3D;
  • analisi dei materiali e mappatura puntuale del degrado;
  • prime operazioni di pulitura, consolidamento e restauro sulle superfici alte del monumento;
  • trattamento delle parti più esposte agli agenti atmosferici;
  • predisposizione della nuova fase di consolidamento della fascia basamentale.

L’inverno impone lo stop: le temperature basse impediscono l’uso di molti materiali e tecniche di restauro. Si ripartirà in primavera 2026, con un cronoprogramma di circa due mesi per completare gli interventi sulla parte bassa.

Il ponteggio: un cantiere complesso e su misura

L’impalcatura che ha avvolto l’Arco per 15 mesi non era un ponteggio qualunque. Il progetto approvato dalla Regione prevedeva una struttura speciale, studiata per garantire pieno accesso ai restauratori su tutti i lati e a tutte le altezze, sostenere rilievi tecnici e indagini diagnostiche ed ospitare teli protettivi, poi sostituiti dalla grande stampa fotografica dell’Arco.

Il noleggio e montaggio del ponteggio, previsto inizialmente per 14 mesi prorogabili, aveva un costo di 423.739 euro. Un investimento necessario per operare in sicurezza e senza rischi per un monumento di quasi duemila anni.

La riapparizione: Aosta si prepara ai 2.050 anni

Il rientro dell’Arco nella scena urbana non è solo un passaggio tecnico, ma anche culturale: nel 2026 Aosta celebrerà i 2.050 anni dalla fondazione di Augusta Prætoria. L’obiettivo dichiarato della Soprintendenza è chiudere il restauro entro l’inizio dell’estate, restituendo alla città un Arco completamente restaurato, valorizzato e pronto per diventare uno dei fulcri delle celebrazioni.

Costruito nel 25 a.C. per celebrare la vittoria di Roma sui Salassi, l’Arco è uno dei più importanti esempi di architettura del tardo periodo repubblicano nelle Alpi. A un solo fornice, con semicolonne corinzie e una trabeazione dorica a triglifi e metope, conserva ancora tracce delle nicchie che ospitavano rilievi con trofei militari. L’attico, quello che un tempo portava l’iscrizione dedicatoria in bronzo, è invece perduto da secoli.

Per i prossimi mesi l’Arco resterà completamente visibile, sarà presente solo una recinzione a protezione della parte bassa ed il cantiere riprenderà in primavera per completare consolidamento, stuccature, puliture e interventi finali.
L’estate 2026 dovrebbe segnare la conclusione di un percorso di conservazione lungo e delicato, che punta a restituire all’Arco non solo solidità strutturale, ma anche una leggibilità fisica più vicina al suo significato storico.

Il dettaglio della zona centrale dell'Arco d'Augusto
Il dettaglio della zona centrale dell’Arco d’Augusto

Cronologia dei lavori sull’Arco d’Augusto

  • 2018–2021: prime segnalazioni della Soprintendenza sui fenomeni di degrado: gelo, sbalzi termici, inquinamento e vento erodono il materiale lapideo;
  • 2022: la Regione avvia le procedure preliminari per un intervento strutturale di restauro;
  • 20 novembre 2023: la Giunta approva il progetto del ponteggio: struttura speciale per permettere indagini, rilievi e lavori in quota;
  • agosto 2024: montaggio delle impalcature e avvio ufficiale del cantiere di restauro, con i ponteggi coperti con un grande telo stampato che riproduce il monumento;
  • autunno 2024 – estate 2025: esecuzione delle indagini diagnostiche, rilievi laser scanner, modello HBIM 3D e prime operazioni di pulitura e consolidamento delle superfici superiori;
  • 7 novembre 2025: inizio dello smontaggio dei ponteggi, l’Arco torna visibile dopo 15 mesi;
  • inverno 2025–2026: cantiere in sospensione per temperature troppo basse per i materiali di restauro, l’area resta delimitata solo alla base;
  • primavera 2026: ripresa dei lavori, con interventi sul basamento, stuccature, consolidamenti finali per una durata stimata di circa 2 mesi;
  • inizio estate 2026: conclusione prevista dell’intervento.