Torna al centro il tema del sostegno agli alunni con disabilità in Valle d’Aosta. Dopo la nota del sindacato Snals-Confsal che parla di “emergenza” e di deroghe al rapporto 1:1 tra operatore e studente, è arrivata la richiesta di chiarimenti di AVS – Rete Civica VdA. L’assessore regionale ai beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz ha replicato: «non c’è alcuna lesione di diritti; le scelte sono determinate dai PEI e le “deroghe” sono misure temporanee di salvaguardia, non tagli».
La denuncia dello Snals e la richiesta di di AVS – Rete Civica VdA
Venerdì 19 settembre, lo Snals, in una nota, ha riferito di segnalazioni su difficoltà di coordinamento tra docenti di sostegno ed educatori della Società di Servizi VdA e, soprattutto, sulla carenza di personale che avrebbe portato i dirigenti scolastici ad “autorizzare deroghe al rapporto 1:1”, con un solo operatore chiamato a seguire due o più alunni con disabilità. Il sindacato definisce la situazione “inaccettabile”, cita la Legge 104/1992 (art. 14, comma 6) per ricordare i requisiti dei docenti su posto di sostegno e chiede: più specializzazioni (Tfa) aperte al maggior numero di insegnanti, più educatori con condizioni contrattuali migliori, e un impegno del nuovo Consiglio regionale a risolvere strutturalmente il problema.
AVS – Rete Civica VdA ha chiesto alla Sovraintendenza agli studi e all’Assessorato regionale di rendere pubblico il quadro: motivazioni, numeri e strumenti alternativi per garantire supporto personalizzato e inclusione. Ha sottolineato che ogni deroga sul sostegno va motivata ed ha proposto, dove manchino educatori, di usare la competenza regionale sugli organici per assegnare un solo alunno ai docenti di sostegno impiegati a tempo pieno. “Nessuno resti indietro”, ha concluso AVS, che si dice pronta a vigilare.
La replica di Jean-Pierre Guichardaz
Con un post sui social media, l’assessore regionale ha definito «fuorviante» parlare genericamente di “deroghe al 1:1” senza contesto, ed ha puntualizzato:
- docenti di sostegno: «quest’anno le nomine si sono chiuse a fine agosto: dal primo giorno di scuola tutti gli studenti avevano il docente assegnato»;
- operatori di sostegno (educatori): «sono figure educativo-assistenziali assunte dalla Società di Servizi VdA. Il nodo non è la volontà politica o le risorse, ma il reperimento di personale qualificato»;
- deroghe: «se un operatore è assente e la sostituzione non è immediata, il dirigente può riorganizzare temporaneamente il servizio per evitare che un alunno resti scoperto: è una tutela, non un taglio»;
- niente “1:1” per legge: «la legge non prevede un rapporto fisso 1:1 tra operatore e alunno; il Pei (Piano educativo individualizzato, n.d.r.), deliberato dal Glo (Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, n.d.r.), stabilisce caso per caso ore e modalità di sostegno»;
- numeri: gli operatori sarebbero passati da poco più di 100 a oltre 400; le ore settimanali da oltre 5.000 a più di 11.000, la spesa da 4-5 milioni di euro a quasi 16 milioni nel 2025, con incremento di 1,5 milioni/anno già stanziati nel bilancio 2026–2028;
- formazione e servizi: «oltre 100 nuovi docenti di sostegno formati con Tfa (UniVdA-UniTo), permessi di studio e borse dedicate; attivati gli sportelli psicologici in tutte le superiori (estensione alle medie dal prossimo anno)»;
- rapporto coi sindacati: «il confronto è costante; avviati contratti integrativi regionali; le famiglie sono seguite quotidianamente. Le promesse lasciamole ad altri: noi portiamo dati e azioni».
I nodi sul tavolo
- coperture reali: quanti casi di riorganizzazione temporanea si sono verificati? Per quanto tempo medio? Quali indicatori di qualità del servizio sono monitorati?
- personale: come accelerare selezione e formazione di educatori e docenti specializzati per ridurre al minimo le riorganizzazioni?
- trasparenza: pubblicare numeri aggiornati su Pei (aggregati), ore erogate e tempi di sostituzione degli operatori, come chiesto da Avs – Rete Civica VdA.