La Valle d’Aosta si prepara ad avviare la campagna di vaccinazione obbligatoria del patrimonio bovino contro la Dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease, Lsd): l’Assessorato regionale alla sanità, salute e politiche sociali ha comunicato che sono in fase conclusiva le operazioni di spedizione dei vaccini dal Sudafrica, destinati a contenere la diffusione del virus sul territorio regionale.
Nel frattempo, l’Assessorato e l’Azienda Usl della Valle d’Aosta stanno organizzando le delicate operazioni di ritiro del carico vaccinale presso l’aeroporto di Milano Malpensa e il suo trasporto con mezzi adeguati verso il Dipartimento di prevenzione dell’Usl, dove le dosi saranno stoccate in sicurezza.
Parallelamente, è in fase di definizione la deliberazione della Giunta regionale che approverà il Piano vaccinale ufficiale e obbligatorio, affidando all’Azienda Usl l’attuazione di un protocollo operativo per immunizzare, nel più breve tempo possibile tutto il patrimonio bovino regionale ed i capi provenienti da altre regioni italiane o Stati membri UE presenti in alpeggio in Valle d’Aosta.
La vaccinazione sarà effettuata da 15 squadre miste composte da veterinari dell’Azienda Usl e dell’associazione ANaBoRaVa mentre il supporto logistico sarà garantito dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta, Arev (Associazione Regionale Allevatori Valdostani) ed Institut agricole régional. La Protezione civile regionale si è resa disponibile a fornire un elicottero, se necessario, per il trasporto delle gabbie di contenimento acquistate dall’Usl, che serviranno a facilitare la vaccinazione dei manzi in alpeggio.
L’obiettivo è quello di vaccinare, entro un massimo di 60 giorni circa 38.000 capi totali: tale misura è stata ritenuta dal Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (CeSME) funzionale all’obiettivo di contenere la malattia, limitandone la diffusione nel territorio regionale e nazionale.
Le operazioni sono frutto di una collaborazione continua tra Istituzioni regionali, sanità veterinaria e mondo allevatoriale, con il Ministero della salute costantemente aggiornato. L’obiettivo condiviso è quello di tutelare la salute pubblica veterinaria e la specificità del patrimonio zootecnico valdostano, attivando una risposta tempestiva a una situazione potenzialmente esplosiva, che ha portato alla sospensione di “Alpages ouverts” e delle Batailles des Reines.
Situazione attuale in Italia
Il primo focolaio ufficiale italiano di LSD è stato confermato il 21 giugno 2025 in Sardegna, provincia di Nuoro; in seguito, altri casi sono emersi nella stessa regione: attualmente ci sono almeno 36 focolai confermati fra Nuoro e Sassari. Un caso lombardo a Mantova è stato dichiarato estinto il 28 giugno.
Dal 21 luglio 2025 è attiva la campagna di vaccinazione obbligatoria in Sardegna, che coinvolge circa 300.000 bovini: il vaccino vivo attenuato è autorizzato dal Ministero della Salute ed è stato distribuito dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. Le dosi sono gratuite grazie ai fondi dall’UE, mentre le sanzioni previste per mancata vaccinazione vanno dai 2.000 a 20.000 euro, con possibili conseguenze penali e perdita del diritto a indennizzi.
A fine giugno 2025, il Ministero della salute ha pubblicato un manuale operativo nazionale, elaborato con i centri di referenza veterinari, a supporto delle azioni di sorveglianza e gestione dei focolai in tutta Italia.
Il Piano di emergenza nazionale prevede misure quali blocco dei movimenti animali, attivazione di protocolli sanitari e vaccinazioni mirate secondo le linee guida europee.
Sicurezza garantita: effetti collaterali rarissimi
Per garantire la massima trasparenza e rassicurare gli allevatori, l’Azienda Usl ha diffuso informazioni tratte dalla letteratura scientifica internazionale. Gli effetti collaterali post-vaccinazione sono estremamente rari, solo lo 0,015% dei capi vaccinati (circa 1 ogni 6.500) potrebbe manifestare reazioni avverse, di norma lievi e transitorie. In Sardegna, la vaccinazione è sostenuta dalle autorità come l’unico strumento efficace per contenere l’epidemia; non emergono resistenze importanti o forme diffuse di rifiuto da parte degli allevatori, anzi vi è collaborazione con gli Enti sanitari locali.
Il Ministero e la World organisation for animal health (Woah) avvertono sulle informazioni fuorvianti o notizie false che potrebbero indebolire la fiducia nelle vaccinazioni, sottolineando che la vaccinazione è l’unico strumento scientificamente valido per contrastare la Lsd.
La scheda sul vaccino contro la Lsd diffusa dalla Regione e dall’Azienda Usl