Il Parco nazionale Gran Paradiso ha istituito mercoledì 10 dicembre 2025 una nuova zona di protezione assoluta in Valnontey, a Cogne, per tutelare la nidificazione della coppia di gipeti che utilizza da anni lo stesso complesso rupestre sul versante valdostano dell’area protetta. L’area, valida per tutta la stagione riproduttiva 2025/2026, comporta il divieto di accesso, di sorvolo con droni e velivoli (salvo emergenze) e lo stop all’arrampicata su nove tra le cascate di ghiaccio più frequentate dagli alpinisti.
Divieti su nove cascate di Valnontey
Per ridurre al minimo il disturbo alla coppia nidificante, l’Ente Parco ha vietato l’arrampicata su ghiaccio sulle vie “Di fianco alla leggenda”, “Sputnik”, “Daddy Cool”, “Repentance Super”, “Monday Money”, “Gusto di Scozia”, “Flash estivo” (compresa la colonnata centrale) e “Fiumana di Money”, oltre al divieto generale di accesso all’area per osservazioni ravvicinate, foto e riprese. Il Corpo di sorveglianza effettuerà appostamenti regolari per monitorare il nido e verificare il rispetto dei divieti, che resteranno in vigore indicativamente fino alla fine di luglio, con sanzioni previste dalla legge quadro sulle aree protette per i trasgressori.
Il gipeto (Gypaetus barbatus), il più grande avvoltoio alpino, è specie protetta a livello europeo e classificata “vulnerable” nella Lista Rossa IUCN, particolarmente sensibile al disturbo antropico nel lungo periodo riproduttivo che va dall’autunno all’estate. Negli ultimi anni le pareti della Valnontey sono diventate un polo internazionale per l’arrampicata su ghiaccio, rendendo necessari provvedimenti mirati per conciliare l’attività alpinistica con la conservazione di un rapace rarissimo.

La mappa della zona interdetta in Valnontey
La coppia di Cogne e i “pulcini del Gran Paradiso”
La coppia di gipeti di Cogne è una delle più produttive delle Alpi occidentali: nel febbraio 2024 è stato registrato il nono pullo nato nel nido della Valnontey, battezzato “Refrain” proprio per sottolineare il “ritornello” delle nascite riuscite in questo sito. Nel febbraio 2025 i guardaparco hanno confermato una nuova schiusa nello stesso nido, mentre altre quattro coppie di gipeto risultano in cova nelle valli Orco, Valsavarenche e Rhêmes, a testimonianza del ruolo centrale del Gran Paradiso per la specie.
In passato il Parco ha già adottato zone di rispetto temporanee attorno al nido di Valnontey, con divieti di accesso, uso di droni e arrampicata su alcune linee di ghiaccio, proprio per garantire “il massimo della tranquillità” ai genitori durante la cova e l’allevamento del piccolo. Il rafforzamento di queste misure per la stagione 2025/2026 conferma la volontà di fare della Valnontey un’area di convivenza regolata tra alpinismo e conservazione, chiedendo alla comunità degli arrampicatori un’ulteriore assunzione di responsabilità in nome della tutela del gipeto.
Dal 1913 al ritorno del gipeto sulle Alpi
La vicenda del gipeto sulle Alpi ha un forte legame con la Valle d’Aosta: le fonti storiche ricordano che l’ultimo esemplare alpino venne abbattuto proprio in questa regione nel 1913, segnando l’estinzione della specie su tutto l’arco alpino. Solo dalla fine degli anni Settanta, con l’avvio del progetto internazionale di reintroduzione coordinato oggi dalla Vulture Conservation Foundation, si è assistito al ritorno graduale dell’avvoltoio barbuto nei cieli alpini.
Nel Parco nazionale Gran Paradiso le prime nidificazioni riuscite di gipeto sono state documentate nel decennio 2010, con la nascita di piccoli in Valsavarenche e in Valle di Rhêmes dopo oltre un secolo di assenza. La coppia di Cogne, attiva in Valnontey da diversi anni, si inserisce quindi in una storia di rinascita che ha trasformato il Gran Paradiso in uno dei fulcri del progetto di conservazione: la nuova zona di tutela per la stagione 2025/2026 rappresenta un ulteriore tassello per garantire che questo “ritorno” non venga compromesso dal disturbo umano proprio nella fase più delicata del ciclo vitale del gipeto.









