Il 10 settembre riparte la scuola: organici chiusi, più edilizia, ma incombe la denatalità

L'Istituto scolastico 'Emile Lexert' di Aosta
L'Istituto scolastico 'Emile Lexert' di Aosta

Parte mercoledì 10 settembre 2025, alle ore 10, il nuovo anno scolastico 2025/2026 con l’inaugurazione all’istituzione “Émile Lexert” di Aosta, con i saluti istituzionali di Jean-Pierre Guichardaz, assessore regionale ai beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, di Gianni Nuti, sindaco di Aosta e di Marina Fey, sovraintendente agli studi .

I numeri e l’organizzazione

  • alunni: 15.281 totali: infanzia 1.994, primaria 4.444, medie 3.297 e superiori 5.704:
  • organici: chiusi entro 1° settembre, coperti 70/72 posti di ruolo docenti, 11 alle medie e 21 alle superiori;
  • 38 docenti di sostegno immessi in ruolo, 14 alle medie e 24 alle superiori ed 11 docenti di religione;
  • supplenze: operazioni concluse dalla Sovraintendenza il 28 agosto, così le scuole hanno avuto oltre dieci giorni per assegnare i posti residui prima dell’avvio;
  • spazi delle scuole superiori: il Liceo “Regina Maria Adelaide” che ha 1.023 alunni dislocherà tre classi presso la primaria “Ramires”; l’Itpr “Corrado Gex”, con 918 alunni sposterà 5  classi, 3 al Liceo “Bérard” e 2 all’Isitp “Manzetti”, il Liceo classico avrà alcune aule nell’ex sede universitaria.

Le priorità dell’Assessorato

L’assessore regionale Jean-Pierre Guichardaz rivendica una scelta “di metodo”: partire con la scuola al completo, docenti e sostegno attivo dal primo giorno. Sul fronte edilizio, il fondo per gli Enti locali destinato alle scuole di base è passato da 1 milione a 7,5 milioni di euro, integrando altri canali per messa in sicurezza, adeguamenti e ampliamenti. Per le scuole superiori, di proprietà regionale, è in corso un piano lavori strutturale.

Sulla sicurezza degli edifici, l’Assessorato richiama i dati più recenti: Valle d’Aosta prima per quota di scuole con tutte le certificazioni (26,6%) e zero edifici completamente privi di certificazioni, dato in netta controtendenza rispetto al quadro nazionale.

Denatalità, effetti concreti: Pollein e Champdepraz

Nella scuola primaria (elementari) di Pollein debutta una pluriclasse nella classe iniziale per carenza di iscritti: «va spiegato bene alle famiglie cosa sia una pluriclasse, limiti ma anche potenzialità», ha sottolineato Marina Fey, mentre alla scuola per l’infanzia (asilo) di Champdepraz, con soli 5 iscritti, a fronte di una soglia minima per sezione di 10 bambini, il Comune ha attiva un servizio educativo sperimentale Montessori (3-6 anni) affidato alla cooperativa Me.Lo Education di Gressan, per un costo indicativo di 74mila euro, per mantenere aperto il presidio educativo in paese.

La posizione del sindacato

La Cisl Scuola VdA, con la segretaria Alessia Démé, ha espresso preoccupazione per l’esternalizzazione del servizio di Champdepraz: «la scuola pubblica regionale non può essere appaltata al privato». Il sindacato chiede una risposta di sistema alla denatalità, non decisioni «a macchia di leopardo» dei singoli Comuni, e un confronto organico su modello di scuola, servizi 0-6, pluriclassi e tenuta complessiva del sistema scuola regionale.

Ragazzi con lo smartphone
Ragazzi con lo smartphone

Cellulari e dispositivi: le nuove regole

I regolamenti scolastici sono stati aggiornati con le disposizioni ministeriali sul divieto dell’uso dello smartphone, ora valido anche per le scuole superiori.

Il “divieto generale” di usare il cellulare durante le lezioni discende dalla circolare ministeriale n. 30 del 15 marzo 2007, con ministro Giuseppe Fioroni, che lo inquadra come dovere di correttezza e, se violato, come infrazione disciplinare.
La norma è stata richiamata e aggiornata dalla nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito prot. n. 107190 del 19 dicembre 2022, firmata dall’attuale ministro Giuseppe Valditara, che ribadisce il divieto salvo utilizzi autorizzati dal docente per fini didattici o come strumenti compensativi (DSA/BES), da regolamentare nel regolamento d’istituto.
Nel 2025 il Ministero ha esteso e precisato il divieto anche per le scuole superiori con la Circolare n. 3392 del 16 giugno 2025: per le scuole secondarie di secondo grado è vietato l’uso dello smartphone durante l’orario scolastico, anche a fini didattici. Le scuole devono aggiornare regolamenti e patto di corresponsabilità indicando sanzioni.
Le eccezioni riguardano l’uso previsto da PEI/PDP (disabilità/DSA o motivate necessità personali) e, se strettamente funzionale, negli indirizzi tecnico-professionali dell’ICT/telecomunicazioni. Restano ammessi altri strumenti digitali (pc/tablet/LIM) solo a fini didattici sotto guida del docente. L’anno precedente il Ministero aveva già vietato gli smartphone nel primo ciclo (infanzia, primaria, medie) con la nota prot. 5274 dell’11 luglio 2024, includendo anche indicazioni sul registro elettronico.

La circolare n. 3392 è quindi entrata in vigore da settembre, estendendo alle scuole superiori l’obbligo già vigente nei cicli precedenti, con smartphone spenti e non visibili per l’intera giornata scolastica, non più soltanto durante le ore di lezione.
Partendo quindi dal concetto che gli studenti non devono ostacolare lo svolgimento delle attività scolastiche, anche nelle ore di supplenza, è vietato usare cellulare, smartphone o altri dispositivi in qualunque modalità durante lezioni, attività didattiche di ogni tipo e trasferimenti. All’ingresso in aula, i telefoni andranno depositati negli appositi contenitori o negli armadietti degli studenti e potranno essere ritirati solo alla fine della lezioni. In caso di violazione, il dispositivo viene ritirato e custodito nell’ufficio del dirigente, con segnalazione alla famiglia e la riconsegna avviene esclusivamente al genitore. I tablet e i laptop possono essere usati solo offline, esclusivamente su autorizzazione del docente, e nel rispetto della privacy, per fini didattici.