La “fase 2” del rilancio della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta entra nel vivo. Nella Sala dorata del Municipio di Ivrea, venerdì 26 settembre 2025, Rfi -Rete ferroviaria italiana, Regione Piemonte e Regione autonoma Valle d’Aosta hanno fatto il punto a un anno dal Protocollo d’intesa firmato nel 2024, annunciando l’avvio del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap) per individuare l’intervento migliore: al centro, raddoppi selettivi fra Ivrea e Chivasso, l’ingresso di Ivrea nel Servizio ferroviario metropolitano di Torino e la possibilità di attivare servizi a lunga percorrenza su Aosta.
Cosa prevede il Docfap
Il Documento (in elaborazione da RFI, con consegna indicativa entro un anno) confronterà tre scenari di offerta e infrastruttura. Le ipotesi, illustrate dai tecnici, vanno da un potenziamento “prudente” dell’attuale relazione Aosta–Ivrea a soluzioni intermedie e ambiziose che combinano raddoppi mirati e più frequenti collegamenti diretti verso Torino (senza rottura a Chivasso), fino all’attivazione di regionali veloci/Intercity per la Valle d’Aosta. Nello studio rientra anche l’eliminazione di circa 35 passaggi a livello tra Ivrea e Chivasso, indicata da RFI come condizione-chiave per regolarità e sicurezza.
Dove si raddoppia e in che tempi
Le tratte oggi più accreditate per il doppio binario selettivo sono Ivrea-Strambino e Caluso-Chivasso, il segmento Strambino-Caluso è più complesso per ragioni geotecniche. L’obiettivo è ridurre i tempi e aumentare la puntualità togliendo i colli di bottiglia del binario unico.
In parallelo procede l’elettrificazione della linea Aosta-Ivrea, con tre sottostazioni (Aosta, Châtillon, Donnas) previste entro la primavera 2026, conclusione dei lavori a giugno 2026 e collaudi a fine anno; l’infrastruttura elettrificata è il prerequisito per i nuovi treni e per lo scenario Docfap.
Il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, ha rimarcato il valore politico dell’iniziativa condivisa fra due Regioni, mentre gli assessori Marco Gabusi del Piemonte e Luigi Bertschy della Valle d’Aosta hanno collegato il Docfap alla “fase 2” post-elettrificazione: scegliere e finanziare i raddoppi selettivi e i nuovi schemi d’offerta per dare risposte concrete a pendolari e turisti.