Scintille a sinistra nel pieno della campagna elettorale. Sui social Alexandre Glarey, candidato alle regionali nella lista di Valle d’Aosta aperta ha attaccato Avs – Rete Civica, innescando un aspro confronto con Katya Foletto, candidata vice sindaca per Aosta, supportato da Raimondo Donzel, coordinatore di Valle d’Aosta aperta, e da Erika Guichardaz, consigliera regionale uscente di Area democratica, nella coalizione di VdA aperta.
Alex Glarey lega la polemica all’area culturale di Comunione e Liberazione e al passato valdostano: «CL è una lobby della destra sovranista… non sorprende la vicinanza con Giorgia Meloni». Ha ricostruito poi il 2019: secondo lui, Rete Civica, con la consigliera Chiara Minelli, ex alleata nel Pcp, «sostenne esternamente Antonio Fosson», votando il bilancio e «l’avvio dell’iter per la funivia di Cime Bianche», scambio che avrebbe incluso «l’impegno dell’Union Valdôtaine sull’elezione diretta del Presidente della Regione». Concludendo: «meglio votare Valle d’Aosta aperta, l’unica grande coalizione progressista ed ecologista».
Katya Foletto ha risposto ricordando altre alleanze del passato, «chiedi a Raimondo Donzel perché sostenne Matteo Renzi e governò con Augusto Rollandin», ed ha rilanciato sui contenuti: «vogliamo una riforma elettorale seria che faccia conoscere prima le coalizioni, con doppia preferenza e parità di genere in Giunta. E voi? Disponibili a governare con UV e centro autonomista visto che sostenete le tre preferenze?», criticando poi l’asse tra VdA aperta e Movimento 5 stelle, paventando «sorprese» su eletti ed eventuali ballottaggi.

Alex Glarey ha rivendicato il “campo largo”, «i 5 Stelle in Europa sono nello stesso gruppo di Sinistra Italiana», e una città “aperta” su cittadinanza e diritti, attaccando Avs su elezione diretta del Presidente della Regione e Piano casa, con Erika Guichardaz ha puntualizzato: «c’è molta diversità fra noi e i Verdi… su riarmo, guerra, elezione diretta, Cva, Piano casa e su Aosta ancora di più. Col proporzionale meglio aggregazioni omogenee, per evitare errori come Pcp».
Glarey ha incalzato: «siete ancora disponibili a un governo di scopo con Lega o FdI per un sistema maggioritario?» e Foletto ha ribattuto: «ci potremo confrontare quando abbasserai l’aggressività».
Nel thread è intervenuto anche Raimondo Donzel, rivendicando i risultati dei due anni di governo dell’allora Partito Democratico (quando lui era in segretario regionale): «reddito di inclusione, bon chauffage con Isee, formazione» chiedendo a Katya Foletto posizioni puntuali su Arco d’Augusto, nuovo palaghiaccio e mercato coperto, ottenendo la risposta di «smetterla con gli attacchi personali, discutiamo sui temi».
Perché conta (oltre i like)
Il botta e risposta fotografa le linee di divisione nell’area della sinistra valdostana:
- regole del gioco: preferenze, elezione diretta del Presidente, formule di coalizione;
- agenda locale: Cime Bianche, Piano casa, grandi opere e rigenerazione urbana (Arco d’Augusto, Palaghiaccio, Mercato);
- diritti e identità: Pride, cittadinanza, rapporti con M5S e Verdi;
- con quattro ticket in corsa ad Aosta, la competizione intra-sinistra può pesare su percezione di coerenza, aggregazioni al ballottaggio e mobilitazione dell’elettorato.