Arriva dal Canada il fumo che offusca le montagne della Valle d’Aosta

La foschia che avvolge le montagne intorno Aosta
La foschia che avvolge le montagne intorno Aosta

La foschia che in questi giorni avvolge la Valle d’Aosta, tanto da offuscare la vista delle montagne, non è dovuta all’inquinamento locale, ma a fenomeni che coinvolgono intere aree del Pianeta. È fumo proveniente dagli incendi boschivi in Canada, attivi con oltre 200 roghi, quasi metà fuori controllo.
Le correnti d’alta quota trasportano il fumo sull’Europa, arrivando a quote superiori ai 4.000 metri sopra la Valle d’Aosta.

Le stazioni dell’Arpa VdA (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) hanno rilevato un aumento significativo delle polveri fini (PM1, PM2.5, PM10), pur restando sotto i limiti di legge. Il fenomeno di trasporto del particolato dall’America del Nord è noto per i suoi effetti sistemici e viene monitorato da agenzie scientifiche internazionali. I modelli indicano che il fenomeno potrebbe persistere ancora nei prossimi giorni, finché le condizioni atmosferiche non cambieranno e i venti non disperderanno il particolato.

Se si è sensibili o si hanno patologie respiratorie sarebbe meglio limitare le attività all’aperto finché la foschia persiste, ma per la popolazione generale, al momento si tratta più di un fastidio visivo/olfattivo che di emergenza sanitaria.

Il fumo sull'Italia visto dal satelitte
Il fumo sull’Italia visto dal satelitte

Dopo il picco di lunedì 9 giugno, con PM10 tra 70 e 90 µg/m³ al mattino (in Aosta e Donnas), le concentrazioni si sono progressivamente ridotte durante il pomeriggio, attestandosi tra 50 e 60 µg/m³. Alle 11 del 10 giugno, i valori di PM10 nelle stazioni di Aosta-Plouves e Donnas si aggirano tra 50 e 60 µg/m³, in calo rispetto ai giorni precedenti.

L’Arpa VdA ha rilevato che lo strato di particelle in quota (sopra i  4.000 metri) si sta progressivamente assottigliando, segnale che il fenomeno è in esaurimento. Non è escluso un nuovo trasporto di polveri sahariane attorno al 12 giugno. I modelli atmosferici confermano che l’origine primaria resta canadese, ma si attende feedback sui prossimi giorni per l’evoluzione della qualità dell’aria.

In sintesi, il fenomeno è in diminuzione, la densità di particolato è calata e i livelli quasi rientrati nei limiti. La foschia resta visibile, soprattutto nei fondovalle, ma le condizioni atmosferiche stanno favorendo un miglioramento. Si attendono ancora possibili inserimenti di polveri sahariane attorno al 12 giugno.