La rinnovata Giunta regionale parte «col botto», come l’ha definita lo stesso presidente Renzo Testolin: nella seduta di venerdì 14 novembre 2025, l’Esecutivo ha approvato il Documento di economia e finanza regionale (Defr), la Legge di stabilità e il Bilancio programmatico 2026-2028, insieme al Programma regionale dei lavori pubblici e dei servizi di architettura e ingegneria per lo stesso triennio.
Il documento finanziario pareggia a 2.016 milioni di euro nel 2026, 1.740 milioni nel 2027 e 1.662 milioni nel 2028. Le entrate di competenza per il 2026 (al netto delle partite di giro) sono stimate in 1.662 milioni, in crescita del 2,16% rispetto alla previsione 2025 (1.626 milioni).
La spesa corrente sale a 1.437 milioni (+3,08%), mentre la spesa in conto capitale per investimenti cresce a 459 milioni nel 2026, con un incremento del 15,8%.
Il rapporto tra corrente e investimenti si attesta al 74,71% contro 25,29%, un equilibrio che Testolin ha rivendicato come «eccezionale» per un ente pubblico: «un quarto del bilancio destinato agli investimenti è qualcosa di cui essere orgogliosi. È la base per opere di prevenzione, infrastrutture, scuole, sicurezza e modernizzazione del territorio», ha sottolineato il presidente.
Continuità politica, bilancio “tecnico” ma non neutro
Testolin ha insistito sul fatto che la programmazione «prosegue in piena continuità con la precedente legislatura», recependo le priorità fissate dal Consiglio con il recente programma di legislatura:
- sviluppo economico e politiche per il lavoro;
- tutela del territorio e accessibilità in sicurezza;
- servizi alla persona;
- equità sociale e benessere della comunità;
- qualità della vita dei valdostani.
Il nuovo assessore regionale al bilancio, Mauro Baccega, ha parlato apertamente di «bilancio tecnico», costruito dagli uffici a partire da luglio e licenziato in tempi stretti per evitare l’esercizio provvisorio: «ho trovato i conti in ordine e una situazione finanziaria solida – ha aggiunto – è un bilancio fatto di numeri, ma sono numeri che danno risposte concrete alla collettività valdostana e anche ai turisti che frequenteranno la regione».
Baccega ha ricordato che la legge di stabilità conferma per il 2026 l’esenzione dall’addizionale regionale Irpef per i redditi fino a 15.000 euro, misura che tutela i contribuenti con redditi più bassi.

Dove vanno i soldi: sanità, scuola, Comuni
Guardando alle missioni di spesa, i macro-ambiti definiti dalla contabilità nazionale, tre capitoli assorbono quasi la metà delle risorse, il 45,30% della spesa:
- missione 13, tutela della salute: 21% degli stanziamenti complessivi;
- missione 4, istruzione e diritto allo studio: 12,94%;
- missione 18, relazioni con le altre autonomie territoriali e locali (finanza locale): 11,34%.
Per i Comuni, i trasferimenti con vincolo di destinazione salgono da 156 a 186 milioni di euro, mentre quelli senza vincolo vengono confermati a 91,5 milioni.
Sul fronte sanitario, il trasferimento corrente all’Azienda Usl passa da 339,7 a 345,2 milioni di euro. Di questi, 12 milioni sono destinati all’indennità sanitaria temporanea e 5,6 milioni finanziano i miglioramenti economici del personale in convenzione. Gli investimenti sanitari restano stabili a 6,7 milioni di euro l’anno nel triennio 2026-2028. La Regione assicura il rispetto dei livelli essenziali di assistenza anche nel nuovo scenario.
Per la politica sociale vengono stanziati 137,5 milioni, con una crescita del 10,6% rispetto ai 124 milioni precedenti: qui rientrano anche i fondi per l’invalidità civile.
La missione Soccorso civile, che raggruppa le attività della Protezione civile, del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e dell’elisoccorso passa da 52,5 a 58,6 milioni.
In istruzione e diritto allo studio, la spesa corrente sale a 215 milioni di euro (+3,9%), principalmente per coprire il personale scolastico e i rinnovi contrattuali.
Sul fronte lavoro, viene rifinanziato il Piano delle politiche attive per quasi 17,5 milioni sull’intero triennio. La programmazione garantisce anche i cofinanziamenti regionali ai principali programmi europei, per il FESR 2021-2027 ci saranno 12,6 milioni nel triennio e per l’FSE+ 2021-2027 quasi 12 milioni, con i piani sviluppo e coesione che ottengono 2,5 milioni per la chiusura.
In ambito agricolo gli stanziamenti arrivano a 28 milioni, in crescita, mentre per turismo, sport e commercio vengono accantonati 25,7 milioni di euro.

Il programma dei lavori pubblici: ponti, scuole, frane e corsi d’acqua
Cuore “visibile” del bilancio è il Programma regionale dei lavori pubblici 2026-2028, che elenca gli interventi su beni regionali e opere realizzate direttamente dalla Regione. Renzo Testolin ha parlato di un estratto di «interventi più rilevanti» che danno «risposte molto impattanti sul territorio», soprattutto in termini di sicurezza e prevenzione.
Fra i principali cantieri previsti:
- consolidamento ed efficientamento energetico della piscina di Verrès per circa 5 milioni di euro;
- realizzazione dell’itinerario ciclabile tra Sarre ed Aymavilles in alta Valle: 7,5 milioni;
- dell’itinerario ciclabile tra Montjovet e Issogne in bassa Valle: 5 milioni:
- miglioramento sismico e riqualificazione della caserma dei Vigili del fuoco regionali: 3,3 milioni;
- efficientamento energetico della Biblioteca regionale: 4 milioni;
- manutenzione straordinaria della copertura di Palazzo regionale in piazza Deffeyes: 2,5 milioni;
- interventi sul ponte Carré sulla strada regionale di Rhêmes: 4 milioni;
- risanamento del ponte di Issogne: 2,5 milioni;
- intervento sul ponte di Pollein: 2,7 milioni;
- ammodernamento delle gallerie Mellignon (SR di Rhêmes), La Clusaz (SR di Bionaz), Rechantez (SR 44 di Perloz) e Devies (SR della Valtournenche): 4,5 milioni complessivi;
- recupero dell’ex priorato Saint-Bénin per funzioni scolastiche: circa 15 milioni;
- ristrutturazione dell’istituto Manzetti di via Festaz: 22 milioni;
- realizzazione di un convitto a Verrès: 9,5 milioni.
Inoltre sono presenti oltre 21 milioni di euro di interventi di mitigazione del rischio da frane:
- opere strutturali sulla Strada romana delle Gallie e sull’accesso da est a Bard: 4,8 milioni;
- interventi di messa in sicurezza a Pontboset: 4,5 milioni;
- mitigazione del rischio crolli in località Lillaz a Cogne: 3 milioni.
Anche per il rischio idraulico sui corsi d’acqua regionali sono stati stanziati 2,99 milioni per manutenzioni straordinarie diffuse, oltre ad interventi
- sul torrente Baudier ad Oyace e sugli impluvi laterali della Valnontey a Cogne: 4,75 milioni;
- opere di difesa sul torrente Cervino a Valtournenche e sul Lys a Gressoney-Saint-Jean: 12,6 milioni da fondi del Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica;
- a partire dal 2026, 6 milioni di euro sulla contabilità speciale legata alla mitigazione del rischio alluvionale dell’evento 2024, con interventi su Urthier e Grand’Eyvia a Cogne, torrente Marmore a Valtournenche, Lys a Gressoney-La-Trinité e Fontainemore ed Evançon ad Ayas.
La “palla” passa ora al Consiglio Valle, chiamato a discutere Defr, legge di stabilità, bilancio e programma opere. La Giunta rivendica «una partenza rapida e coesa», il vero test politico arriverà in aula, quando numeri e priorità finiranno sotto la lente di maggioranza e opposizioni.







