Il Senato ha approvato in via definitiva, mercoledì 10 settembre 2025, alle ore 19.49, il disegno di legge “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane” (S.1054-B). Si chiude così la terza lettura: il provvedimento è legge dello Stato.
I pilastri della normativa
- Definizione e perimetrazione della “montagna”: la legge incarica un Dpcm di fissare i criteri per classificare i comuni montani in base a parametri altimetrici e di pendenza e di predisporre gli elenchi ufficiali. È la base per indirizzare in modo più mirato le risorse.
- Strategia nazionale e Fondo (Fosmit): viene confermata la Strategia nazionale per la montagna italiana (Smi) e l’uso del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), con circa 200 milioni di euro l’anno per il triennio 2025-2027 destinati a sanità (circa 40 milioni), istruzione (20 milioni) e interventi su agricoltura, digitale, mobilità, turismo, contrasto allo spopolamento.
- Sanità e scuola di montagna: incentivi alle persone. Per chi lavora nei comuni classificati montani la legge prevede, punteggio doppio nei concorsi del Sistema sanitario nazionale per servizio prestato in strutture di montagna, credito d’imposta sui canoni di locazione per personale sanitario e scolastico che prende casa in loco e punteggi aggiuntivi nelle graduatorie del personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna.
- Famiglie, natalità, prima casa. Tra le misure contro lo spopolamento, il contributo una tantum per ogni figlio nato o adottato nei comuni montani sotto i 5.000 abitanti (limiti e importi fissati da decreto), agevolazioni fiscali (crediti d’imposta) per l’acquisto o ristrutturazione della prima casa da parte di under 41 in comuni montani.
- Imprese e professioni della montagna: riconoscimento delle professioni della montagna e credito d’imposta per micro e piccole imprese avviate da giovani under 41 nei comuni montani.
- Escursionismo e responsabilità: la legge definisce i “percorsi escursionistici” e demanda a un decreto i criteri di classificazione e segnaletica. Punto chiave: il fatto colposo dell’escursionista costituisce “caso fortuito”, con effetti sulla responsabilità per danni; la norma è estesa, in quanto compatibile, anche a strade poderali e piste forestali nei comuni montani.
- Grandi carnivori; confermata la novità introdotta al Senato nel 2024, con decreto del ministro dell’Ambiente (d’intesa con Agricoltura) sarà definito annualmente, su base regionale o provinciale, un tasso massimo di prelievi del lupo, purché non pregiudichi lo “stato di conservazione” della specie.
- Caccia e valichi montani: il testo rivede il divieto assoluto di caccia in prossimità dei valichi montani: non è più generalizzato, ma limitato ai valichi con migrazioni “rilevanti” e con specifiche condizioni orografiche; qui si istituiscono zone di protezione speciale invece del divieto totale. La modifica interviene sulla legge 157/1992 ed è stata al centro di forti polemiche.
Attuazione: molte misure richiedono decreti attuativi (Dpcm per la classificazione dei comuni; decreti per sentieristica, incentivi, ecc.). Associazioni degli Enti locali hanno segnalato che serviranno ulteriori risorse e tempi rapidi nei decreti per rendere operative le novità.

Reazioni e commenti
Roberto Calderoli (ministro, Lega). Rivendica l’obiettivo della legge: «valorizzare la vera montagna» con risorse «mai viste» (oltre 200 milioni di euro ) e misure su servizi pubblici, natalità, residenzialità, imprese e ambiente. Sottolinea che i fondi vadano solo alle aree davvero montane.
Nicoletta Spelgatti (senatrice VdA, Lega). Parla di «passo storico»: incentivi a sanità e scuola per chi lavora in montagna; digitale, sostegno a famiglie e giovani, professioni tradizionali, tutela ambientale. Evidenzia due capitoli controversi e molto discussi, quello sull’escursionismo, con il principio di autoresponsabilità, che solleva amministratori e proprietari da responsabilità civile in caso di infortunio dopo idoneo avviso e quello sui grandi carnivori, con il tasso annuale di prelievo e abbattimenti del lupo su base regionale.
Emily Rini (Forza Italia VdA, responsabile nazionale politiche della montagna). Definisce l’approvazione «traguardo storico», frutto anche del lavoro con categorie e operatori, e sottolinea la centralità strategica della montagna «da Nord a Sud» con misure per contrastare lo spopolamento.
Union Valdôtaine (e l’assessore regionale Luciano Caveri). Giudizio positivo sul varo della legge e sul lavoro istituzionale svolto; importante la nuova perimetrazione per evitare dispersioni di risorse su territori non montani. Nota critica: risorse ancora insufficienti rispetto ai fabbisogni. Il deputato Franco Manes ha evidenziato che «l’approvazione è un primo passo importante» ma invitando ad evitare proclami elettorali e rivendica un lavoro condiviso tra Governo regionale, senatrice Spelgatti e lui stesso in entrambe le Camere, con il contributo delle minoranze linguistiche e emendamenti trasversali sostenuti sia da Forza Italia sia dal Partito Democratico. Sottolinea inoltre che “il popolo delle terre alte” sa unirsi oltre le appartenenze politiche nell’interesse dei territori e chiede attuazione rapida (per evitare l’oblio «come la legge Realacci») e maggiori risorse.
Gli Autonomisti di Centro (Stella Alpina, Rassemblement Valdôtaine e Pour l’Autonomie) valutano il disegno di legge come primo passo utile, ma con preoccupazioni sull’attuazione: rischio di distonie con le prerogative delle Regioni autonome e dubbi sull’entità delle risorse se non garantite con continuità. Invocata integrazione armonica tra azione nazionale e regionale per evitare «occasioni mancate».
Le sigle venatorie salutano la «soluzione del nodo valichi», al contrario, associazioni ambientaliste (Lav, La Zampa/Rep.) criticano riapertura dei valichi e abbattimenti del lupo come passi indietro nella tutela della fauna.
Perché conta
- Perimetrazione chiara, con fondi mirati dove c’è vera montagna;
- servizi essenziali (sanità, scuola, connettività) con incentivi alle persone che ci lavorano;
- misure anti-spopolamento (natalità, casa, imprese giovanili);
- escursionismo: introduce autoresponsabilità e regole nazionali su classificazione/segnaletica;
- fauna selvatica: tassi di prelievo del lupo per gestione regionale e nuovo assetto ai valichi (tema divisivo).