“Una Valle in movimento”: il resoconto del secondo incontro tematico di AVS – Rete Civica VdA

Il tavolo dei relatori del secondo incontro tematico di AVS - Rete Civica VdA: Andrea Campotaro, Paolo Ciambi, Valter Milano, Filomena D'Aprile, Chiara Minelli e Alessandro Paini
Il tavolo dei relatori del secondo incontro tematico di AVS - Rete Civica VdA: Andrea Campotaro, Paolo Ciambi, Valter Milano, Filomena D'Aprile, Chiara Minelli e Alessandro Paini

Dopo il debutto a Châtillon sull’energia, AVS – Rete Civica Valle d’Aosta ha dedicato il secondo appuntamento del ciclo agli spostamenti quotidiani: treni, autobus, biciclette, accessibilità.

«Senza un sistema di trasporti moderno ed efficiente si resta fermi come società ed economia», ha esordito il moderatore Andrea Campotaro, che, raccontando le sue esperienze, tra la traversata Aosta–Pavia in 5–8 ore e i 7 minuti del “Maglev” di Shanghai, ha proposto una provocazione semplice: «Abbiamo accumulato immobilismo. È ora di rimettere in moto la Valle».

Ferrovia spina dorsale: continuità da Pont-Saint-Martin all’Alta Valle

Primo intervento per Valter Milano, capostazione RFI con quarant’anni di esperienza. Il riferimento è la legge regionale 22/2016, «che indica una ferrovia moderna e un sistema integrato dei trasporti, con asse continuo di fondovalle, senza rotture di carico ed elettrificato». Sulla Ivrea – Aosta «siamo vicini al traguardo: completamento lavori, collaudi e ripartenza del servizio elettrico nel 2027».
L’allarme riguarda invece l’Aosta – Pré-Saint-Didier: la proposta di “metrobus” della bozza di Piano regionale dei trasporti «smantella il sedime ferroviario per un mezzo su gomma che è meno affidabile e che accrescerebbe il traffico sulla Statale già congestionata». La direzione indicata: riapertura, ammodernamento ed elettrificazione della linea dell’Alta Valle, con integrazione reale ferro-gomma.

Autobus: perché l’elettrico a batteria batte l’idrogeno

Il giornalista Paolo Ciambi ha ricostruito i fatti recenti: «Il bando 2023 per due bus a idrogeno è andato deserto; il Comune di Aosta, per salvare i fondi PNRR, ha dovuto virare su due autobus elettrici a batteria (uno già in servizio)». Sul piano tecnico, i veicoli a idrogeno «scontano perdite lungo tutta la filiera (elettrolisi, compressione, trasporto, fuel cell), con consumi molto più alti e costi più elevati; al contrario l’elettrico a batteria utilizza l’energia in modo molto più efficiente».
Le prove su linee valdostane, anche in inverno, «hanno dato autonomie adeguate anche nelle vallate, grazie alla rigenerazione in discesa e a ricariche brevi ai capolinea».
Le stesse aziende TPL, «nei propri piani fino al 2030, prevedono soprattutto acquisti elettrici». Resta l’anomalia del progetto CVA sull’idrogeno a Châtillon : «Una produzione prevista di 144 t/anno destinata al TPL senza una flotta adeguata; tema da chiarire, evitando sprechi e valutando usi industriali più coerenti».

Andrea Campotaro, Paolo Ciambi, Valter Milano e Filomena D'Aprile
Andrea Campotaro, Paolo Ciambi, Valter Milano e Filomena D’Aprile

Europa insegna: accessibilità, frequenza, tariffe eque

Con Alessandro Paini (fratello dell’ex sciatore azzurro Federico) lo sguardo si è allargato alle esperienze europee: «A Bruxelles l’abbonamento studenti costa 12 euro l’anno; a Malta paghi meno di 30 euro una volta e poi viaggi gratis; a Budapest gli studenti hanno sconti fino al 75%. In Belgio la bici è regina, autobus e tram integrano quando servono».
La lezione? «Se i mezzi sono frequenti, affidabili e accessibili, le persone li usano. In Valle servono treni veloci verso il Piemonte e oltre, bus integrati sulla valle centrale e nelle laterali, e incentivi chiari per giovani e anziani».

Mobilità come diritto: accessibilità e inclusione

Filomena D’Aprile, madre di un figlio portatore di disabilità, ha portato il punto di vista sociale: «Mobilità significa pari opportunità per tutti: giovani, anziani, persone con disabilità». L’elettrificazione e l’ammodernamento della rete «devono tradursi in stazioni e servizi senza barriere, con ascensori, percorsi tattili e informazioni audio-visive». Dal racconto personale di madre «emerge il bisogno di autonomia negli spostamenti anche per chi ha fragilità: il paesaggio straordinario della Valle d’Aosta deve essere accessibile davvero».

Le scelte per la prossima legislatura

In chiusura la consigliera regionale Chiara Minelli ha ripercorso il lavoro che ha portato ai finanziamenti per l’elettrificazione, nato «da una mobilitazione civica culminata nella legge d’iniziativa popolare 22/2016». Ha formulato critiche alla bozza 2024 del Piano regionale dei trasporti «che inserisce raddoppio del traforo del Monte Bianco, bypass dell’A5 e “metrobus” al posto della ferrovia dell’Alta Valle, oltre al collegamento funiviario di Cime Bianche, progetti incoerenti con una mobilità sostenibile».

Il pubblico presente a Verrès ascolta l'intervento della consigliera regionale Chiara Minelli
Il pubblico presente a Verrès ascolta l’intervento della consigliera regionale Chiara Minelli

Le proposte di AVS – Rete Civica VdA

  • Riaprire, ammodernare ed elettrificare l’Aosta – Pré-Saint-Didier, dando continuità alla dorsale ferroviaria;
  • Raddopio della tratta Chivasso-Ivrea e raddoppi selettivi e ammodernamenti sulla Aosta – Ivrea, interventi da realizzare in sinergia con il Piemonte, per aumentare capacità e regolarità;
  • Integrazione ferro-gomma vera, con orari cadenzati e coincidenze garantite;
  • Estendere al treno l’abbonamento TPL da 20 euro/mese e varare tariffe simboliche per giovani e over 65;
  • Più posti bici sui treni e realizzazione della Ciclovia Baltea continua da Courmayeur a Pont-Saint-Martin, connessa alla dorsale VenTo;
  • Mantenimento degli incentivi regionali alla mobilità elettrica e più ricariche diffuse;
  • Recupero del trenino Cogne – Pila per usi di protezione civile e turistici;
  • No al raddoppio del traforo del Monte Bianco e al ruolo della Valle come corridoio di TIR; sì allo shift merci su rotaia;
  • Per l’aeroporto di Aosta, priorità a volo turistico, protezione civile e droni; meglio potenziare i collegamenti ferroviari e stradali con Milano, Torino e Ginevra che inseguire un traffico commerciale precario.

«Una Valle in movimento non è uno slogan, ma un programma di lavoro concreto – ha concluso Andrea Campotaro – ferrovia protagonista, autobus elettrici dove servono, tariffe eque, accessibilità universale. È una scelta politica che migliora la vita quotidiana e unisce la comunità valdostana».
Prossimo passo: tradurre questa visione in decisioni chiare già dalla prossima legislatura.