La giornata politica valdostana di lunedì 3 novembre 2025, già caratterizzata dal caso di Eleonora Baccini, ha vissuto un altro strappo pesante: l’assessore regionale uscente all’agricoltura Marco Carrel, primo degli eletti della lista Autonomisti di Centro con 1.869 preferenze, ha reso noto che il presidente incaricato Renzo Testolin ha posto un veto sulla sua persona e, di riflesso, su Pour l’Autonomie, il movimento fondato da Augusto Rollandin di cui Carrel è stato il volto più votato, nonché unico eletto.
«Questa mattina il Presidente incaricato Renzo Testolin ha posto il veto sulla mia persona e su Pour l’Autonomie, non solo sui posti di Giunta proposti al progetto Autonomisti di Centro ma anche su tutti i posti inerenti il Consiglio regionale. Il Presidente ha anche auspicato che io vada in opposizione, accusandomi di inaffidabilità», ha scritto Carrel sui social e sul suo sito, parlando apertamente di un atto che «può stravolgere la volontà espressa dai valdostani con il loro voto».
Carrel rivendica il risultato ottenuto il 28 settembre e assicura di restare nel perimetro del progetto degli Autonomisti di Centro, insieme a Stella Alpina, che ha quattro eletti, Luca Lotto (di Azione), Carlo Marzi, Luisa Trione e Marco Viérin ed a Rassemblement Valdôtain, che ha rieletto Stefano Aggravi, «a meno che i movimenti che lo compongono non mi comunichino altre determinazioni». Il messaggio è chiaro: Pour l’Autonomie non intende accettare imposizioni esterne sulla composizione della futura maggioranza e chiede che sia rispettato il peso elettorale espresso dalle urne.

In un’intervista pubblicata nei giorni scorsi, Carrel aveva già fatto capire di non comprendere le resistenze sul suo nome: «non abbiamo mai mancato di lealtà e correttezza. Non siamo degli yesmen. Non posso pensare di essere un ostacolo per questo». Aveva anche ricordato che AdC non aveva posto pregiudiziali sugli Assessorati regionali, ma aveva chiesto «rispetto» e la possibilità di condividere programma e scelte, arrivando perfino a ipotizzare un monocolore autonomista UV–AdC a 19 seggi per rafforzare l’asse con Roma e il profilo autonomista della Regione.
Il veto su Carrel ha però avuto subito un effetto politico: Pour l’Autonomie ha lasciato il tavolo, mentre le altre componenti dell’area hanno fatto filtrare di voler proseguire il confronto con l’Union per entrare comunque in maggioranza. Senza Carrel, il pacchetto degli AdC scende così da sei a cinque consiglieri, e l’UV è tornata a guardare a un secondo alleato (Forza Italia o, in alternativa, Partito democratico) per cercare di chiudere il cerchio entro la seduta di mercoledì 5 novembre.
Carrel, nel suo testo, prova a smorzare i toni ma non arretra: «garantisco, a prescindere dalle vicende, la massima serietà e coerenza in qualsiasi ruolo il Consiglio regionale decida di affidarmi», scrive, ricordando ai suoi 1.869 elettori che «non siamo succubi di diktat che nulla hanno a che vedere con il bene dei valdostani».
							








