È stato diffuso sui social media nel pomeriggio di venerdì 26 settembre 2025, ultimo giorno di campagna elettorale, un videomessaggio da parte della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, della durata di 3 minuti e 51 secondi, rilanciato anche dalle pagine locali del suo partito.
Nel filmato Giorgia Meloni lancia un appello esplicito al voto per Fratelli d’Italia e per la coalizione di centrodestra che corre unita in Valle d’Aosta, presentando la scelta come la via per «dare stabilità» alla Regione. «Questa volta però abbiamo l’occasione di voltare pagina… Il primo impegno che ci assumiamo con i valdostani è quello della stabilità», afferma la premier.
I contenuti principali del messaggio
Nel suo intervento Meloni tocca i punti chiave della campagna del centrodestra locale e nazionale:
- denuncia una «condizione politica bloccata» e l’assenza di stabilità in Valle d’Aosta, con un richiamo al ricambio politico degli ultimi anni: «in 8 anni si sono alternati ben sette presidenti di regione», dice la premier evidenziando il problema dell’instabilità regionale;
- propone la riforma per l’elezione diretta del presidente regionale come strumento per «far sì che chi vince governi e chi perde stia all’opposizione», mettendo al centro l’idea che il potere torni ai cittadini. «Perché chi vince governa e chi perde sta all’opposizione e il potere resta nelle mani dei cittadini»;
- rivendica i risultati del Governo nazionale su sanità, lavoro e infrastrutture e sollecita un’analoga inversione di tendenza in Valle d’Aosta: stanziamenti sul Fondo sanitario nazionale, riduzione delle liste d’attesa e politiche per il lavoro «che sostituiscano la logica dei sussidi con investimenti e incentivi»;
- cita problemi infrastrutturali sensibili per il territorio, tra cui il traforo del Monte Bianco, e assicura l’impegno del governo a collaborare con la Francia il raddoppio della canna del tunnel;
- difende l’autonomia speciale della Valle d’Aosta, respingendo l’accusa che una vittoria del centrodestra la metterebbe a rischio e affermando che «difendere davvero l’autonomia significa renderla più forte, più utile ai cittadini».
L’appello si inserisce negli ultimi giorni di campagna in vista delle elezioni regionali che si terranno il 28 settembre 2025; la Premier chiude il messaggio con un invito diretto al voto: «andate a votare, scegliete la squadra di Fratelli d’Italia, scegliete il centrodestra unito, scegliete il cambiamento».

Alle 22.37 il reel di Antonio Tajani
Il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri, ha pubblicato, alle 22.37, sui social media di Forza Italia, sotto forma di reel, un breve video di 1’44” dedicato alle elezioni valdostane, una settimana dopo la sua visita ad Aosta: «cari amici valdostani, domenica prossima si vota domenica prossima si vota per eleggere il nuovo Consiglio regionale della vostra regione e si vota anche per eleggere alcuni Consigli comunali e scegliere i nuovi sindaci – ha dichiarato – Forza Italia vuole essere forza di rinnovamento, convintamente autonomista, non è un caso che per la prima volta sia stato scelto dal Governo di centrodestra e dal ministro degli Esteri come responsabile del tunnel del Monte Bianco una valdostana. Non abbiamo scelto né un diplomatico, né uno statista, né un funzionario pubblico. Abbiamo scelto una donna della Val d’Aosta».
La citazione implicita di Tajani è nei confronti di Emily Rini, coordinatrice di Forza Italia Valle d’Aosta, dal 18 gennaio 2023 nello staff dello stesso ministro, in quanto consigliera e presidente della Società italiana per il traforo del Monte Bianco (Sitmb), nominata con un Dpcm del 21 aprile 2023 e l’insediamento formalizzato nel CdA il successivo 2 maggio.
Che cosa è la Sitmb e chi la controlla
La Sitmb è la società italiana che, con la gemella francese, Autoroutes et tunnel du Mont Blanc (Atmb), gestisce il Traforo del Monte Bianco nell’ambito del Geie-Tmb.
L’azionariato Sitmb è composto da Autostrade per l’Italia (Aspi) al 51%, Autostrade dello Stato al 32,125%, Regione autonoma Valle d’Aosta al 10,625%, Cantone di Ginevra e Città di Ginevra entrambe al 3,125%. La società è “soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Autostrade per l’Italia SpA”.
A sua volta, Autostrade per l’Italia è controllata da Holding reti autostradali (Hra), partecipata da Cdp Equity al 51%, Blackstone Infrastructure al 24,5% e Macquarie Asset Management al 24,5%. Cdp Equity è posseduta al 100% dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Cdp è a controllo pubblico con azionista di maggioranza il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), con una quota largamente prevalente mentre il resto è detenuto da fondazioni bancarie.

L’accordo con Renaissance «per rinforzare il centro»
«Questo significa credere nell’autonomia e stiamo allargando a livello regionale i nostri consensi con accordi con forze civiche come Renaissance Valle d’Aosta – ha continuato Antonio Tajani nel reel – siamo assolutamente convinti che questo è un modo per rinforzare il centro, il centro moderato, il centro che crede nell’autonomia di questa bellissima regione. Ad Aosta città ci presenteremo soltanto con il nostro simbolo in una coalizione di centrodestra. Siamo convinti che Aosta si può ben governare, dovremo affrontare il tema dei trasporti, dovremo affrontare il tema sempre dell’autonomia e garantire ai valdostani di potersi autogovernare nel modo migliore possibile. Forza Italia è fortemente impegnata per sostenere l’autonomia della Valle d’Aosta».
E poi, in francese: «Ecco perché ho visitato Aosta e diversi paesi della vostra regione per sostenere Forza Italia e la coalizione con Renaissance e per difendere l’autonomia» per concludere «Bonne chance a voi tutti, votate bene, barrate il simbolo di Forza Italia».
Nei due videomessaggi il centrodestra gioca carte diverse ma complementari: Meloni parla da capo di governo e propone una cornice politica, con «stabilità» e riforma dell’elezione diretta, che promette di risolvere l’impasse valdostana; Tajani punta invece sulla radicamento locale, evocando (senza nominarla) Emily Rini e il presidio di una infrastruttura simbolica come il Traforo del Monte Bianco. Il messaggio è chiaro: collegare l’autonomia speciale a reti di potere e competenze percepite come “utili” al territorio.
Resta da capire se questa doppia spinta, centralità nazionale e segnale locale, convincerà un elettorato tradizionalmente frammentato e sensibile agli equilibri tra forze autonomiste e civiche. L’insistenza su stabilità e governabilità intercetta un bisogno reale dopo anni di cambi di maggioranza; al tempo stesso, l’appello a un «centro moderato» e l’alleanza con Renaissance scommettono su un voto d’opinione che travalichi le appartenenze storiche.
Lunedì 29 e martedì 30 settembre si capirà se l’architettura narrativa costruita nelle ultime ore di campagna si tradurrà in numeri, o resterà solo una cornice comunicativa efficace ma insufficiente a spostare i rapporti di forza.