I pochi elettori valdostani che si sono recati alle urne domenica 10 agosto per il referendum elettorale confermativo sulla riforma della normativa elettorale regionale approvata maggioranza dal Consiglio Valle lo scorso 27 febbraio, che, al posto della preferenza unica prevede la reintroduzione delle tre preferenze e l’obbligo di una preferenza di genere diverso nel momento in cui ne vengono espresse tre, hanno deciso per il “sì”.
Alla fine dello scrutinio delle 150 sezioni, i “sì” hanno raccolto il 52,14% delle preferenze, pari a 8.655 voti, rispetto ai “no” che si sono fermati al 47,86%, con 7.944 voti. Le schede nulle sono 155 lo 0,93%, mentre quelle bianche 96, lo 0,58%.
Nelle 38 sezioni di Aosta, i “sì” hanno raccolto solo il 43,45%, 1.764 voti, con i “no” che hanno vinto con il 56,55%, pari a 2.296 voti. Le schede nulle sono state 31, lo 0,75%, mentre 30 quelle bianche, pari allo 0,73%.
Sono stati 14 i Comuni i controtendenza con il risultato regionale, dove il “no” ha avuto la maggioranza delle preferenza, in certi casi anche solo per un voto. La percentuale più alta è quella di di Saint-Denis che ha fatto segnare il 60,98%, con 25 voti contro i 16, quindi Saint-Vincent con il 56% netto (266 a 209), Nus con il 54,55% (192 a 160), Pontey con il 54,13% (59 a 50), Pollein con il 53,74% (115 a 99), Donnas con il 53,64% (184 a 159), Pont-Saint-Martin con il 52,48% (212 a 192), Challand-Saint-Anselme con il 51,33% (58 a 55), Saint-Pierre con il 50,99% (180 a 173), Hône con il 50,84%, (91 a 88), Brusson con il 50,47% (54 a 53), Gignod con il 50,23% (111 a 110), Quart con il 50,10%, (263 a 262) e Villeneuve con il 46,15% (91 a 78).
Da segnalare il caso di Valpelline, dove i votanti si sono divisi esattamente a metà, con 50% netto per “sì” e “no”, 64 voti a testa.

Numerosi i Comuni dove il “sì” ha raggiunto percentuali importanti, sopra il 70% ci sono Champdepraz con il 72,82%, 75 a 28 e Challand-Saint-Victor con il 71,55% (83 a 33). Diverse località, principalmente in alta Valle, hanno superato il 60%: Morgex con il 69,19% (137 a 61), La Salle con il 68,47% (152 a 70), Doues con il 66,67% (68 a 34), Emarèse con il 66% (33 a 17), Oyace con il 65,79% (25 a 13), Cogne con il 65,14% (114 a 61), Issime con il 64,79% (46 a 25), Pré-Saint-Didier con il 64,52% (80 a 44), La Thuile con il 64,46% (78 a 43), Gaby con il 64,29% (45 a 25), Courmayeur con il 63,30% (169 a 98), Montjovet con il 63,11% (130 a 76), Jovençan con il 62,16% (69 a 42), Lillianes con il 61,25% (49 a 31) e Gressoney-La-Trinité con il 60,47% (26 a 17).
Il referendum confermativo, costato 400mila euro, era stato richiesto, come prevede lo Statuto, dai sette consiglieri regionali della Lega e da Diego Lucianaz, fuoriuscito prima dalla stessa Lega, con la quale era entrato in Consiglio Valle e poi da Rassemblement Valdôtain, dopo che la raccolta di firme per chiederne l’indizione non aveva superato il numero minimo di sottoscrizioni a causa dell’invalidità di oltre un centinaio delle firme raccolte, a causa di un errore burocratico del consigliere Luca Distort.
Sulla validità del referendum confermativo per le elezioni regionali di domenica 28 settembre gli uffici della Regione sostengono che l’esito del referendum sarà vincolante, mentre sono di parere opposto i promotori della consultazione referendaria.
Dopo il risultato elettorale del referendum, per quale non era previsto un quorum, viene confermata quindi la nuova legge regionale elettorale: il presidente della Regione, Renzo Testolin, la promulgherà, pubblicandola sul Bollettino ufficiale della Regione.
Tutti i risultati sono pubblicati su una pagina specifica del sito della Regione autonoma Valle d’Aosta.