Il Consiglio Valle ha concluso l’attività della 16ª legislatura parlando di Medio Oriente

Stefano Aggravi in Consiglio Valle
Stefano Aggravi in Consiglio Valle

Nella seduta conclusiva della XVI Legislatura, giovedì 24 luglio 2025, il Consiglio Valle ha approvato una risoluzione sul conflitto in Medio Oriente, con 31 voti favorevoli e 3 astensioni (PCP e il consigliere Andrea Padovani di FP-PD).

La risoluzione, proposta da Stefano Aggravi di Rassemblement Valdôtain, invita il Governo italiano, anche tramite i parlamentari valdostani, a promuovere un cessate il fuoco umanitario, garantire corridoi per gli aiuti e la liberazione degli ostaggi, creare condizioni di sicurezza per i civili, lavorare con UE e ONU per una nuova conferenza di pace e sostenere la creazione di uno Stato palestinese sovrano, democratico e senza condizionamenti terroristici, in linea con la formula “due popoli, due Stati”.

Una mozione più netta, presentata da PCP è stata respinta con 20 astensioni (UV, PlA, RV, FI, GM), un voto contrario (SA) e 7 voti favorevoli (PCP e parte di FP-PD) e chiedeva la sospensione dei rapporti con il Governo israeliano e suoi rappresentanti, lo stop al sostegno militare italiano a Israele, l’interruzione del Memorandum sulla cooperazione militare tra Italia e Israele e la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele.
Erika Guichardaz, che ha presentato la mozione, ha parlato di un «genocidio in atto» e ha esortato il Consiglio a prendere posizione «prima di tutto umana».

Anche la risoluzione presentata della Lega è stata respinta con 20 astensioni (UV, FP-PD, PlA, SA, FI), 11 voti a favore (Lega VdA, RV, GM) e la non partecipazione al voto di PCP e Padovani. Il testo sollecitava il cessate il fuoco, l’accesso agli aiuti, la condanna degli sfollamenti forzati e degli insediamenti nei territori occupati ed il rilascio degli ostaggi israeliani. Andrea Manfrin ha sottolineato «il livello di disumanità e sofferenza» del conflitto e il dovere di una presa di posizione.

Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riconosciuto la delicatezza del tema e la libertà di voto concessa all’interno della maggioranza, per rispetto delle diverse sensibilità.

Questa discussione ha messo in evidenza una convergenza su alcuni principi minimi sul cessate il fuoco, gli aiuti e la pace negoziata ma divergenze forti su rapporti diplomatici, sanzioni e ruolo dell’Italia.