Niccolò Fabi ha aperto la Saison culturelle: emozione e introspezione al Teatro Splendor

L'inizio del concerto di Niccolò Fabi allo 'Splendor' di Aosta
L'inizio del concerto di Niccolò Fabi allo 'Splendor' di Aosta

Un teatro Splendor gremito in ogni ordine di posto ha accolto, nella serata di venerdì 17 ottobre 2025, l’atteso concerto di Niccolò Fabi, che ha inaugurato la nuova Saison Culturelle 2025-2026. Una serata intensa, intima e profondamente sentita, in perfetto equilibrio tra musica, poesia e fragilità condivisa.

«Felicissimo di tornare ad Aosta – ha detto Fabi salutando il pubblico – non ho avuto tante occasioni di suonare in questo teatro, quindi sono davvero felice di essere qui. A quasi trent’anni dalla mia prima canzone, mi sembra un miracolo, un regalo enorme poter ancora raccontare una storia davanti a un pubblico».

Il cantautore romano, reduce dal concerto al Colosseo di Torino e diretto verso l’Auditorium Santa Chiara di Trento, ha presentato ad Aosta il suo nuovo spettacolo tratto dal disco “La libertà negli occhi”, realizzato in una residenza creativa in Val di Sole.

Una “danza con i demoni” sotto il riflettore

Sul palco, poco illuminato e defilato rispetto ai suoi musicisti, Fabi ha scelto di suonare sulla stessa linea della band, rinunciando alla posizione centrale: «sapete che la mia è una storia non allegrissima – ha confidato con tono ironico e malinconico – è una danza con i miei demoni sotto un riflettore che diventa ogni volta più complicata. Questo cappellino che indosso non è un vezzo, ma un piccolo rifugio: mi serve per sentirmi protetto, per rendere questo spogliamento un po’ più confortevole».
Quella che si è svolta sul palco dello Splendor di Aosta è stata una confessione musicale, più che un concerto: una condivisione di emozioni e memoria, in un clima raccolto e partecipe.

Niccolò Fabi sul palco dello 'Splendor' di Aosta (foto di Giulia M. Meynet)
Niccolò Fabi sul palco dello ‘Splendor’ di Aosta (foto di Giulia M. Meynet)

La band e i nuovi compagni di viaggio

«Non sarebbe possibile fare tutto ciò senza essere attorniato da persone di cui mi fido», ha aggiunto Fabi, presentando i musicisti che lo accompagnano da anni: Roberto Angelini, «testimone dei momenti più belli e più brutti della mia vita», Alberto Bianco e Filippo Cornaglia, «che da tanti anni si prendono cura delle mie canzoni come fossero loro».
Con loro, sul palco anche due nuovi volti: Cesare Augusto Giorgini e Giulio Cannavale, giovani cantautori provenienti dall’Officina Pasolini, la scuola d’arte della Regione Lazio di cui Fabi è responsabile della sezione “canzone”.
«Fino a pochi mesi fa erano miei studenti – ha raccontato sorridendo – ora sono musicisti preziosi che mi accompagnano meravigliosamente».

Dal rifugio alpino alla poesia sul palco

Durante il concerto, Fabi ha spiegato come il nuovo album sia nato da una residenza artistica in baita, nello chalet “Lago dei Caprioli”, in Val di Sole: «è stata un’esperienza piena di libertà e di gioco – ha detto – forse proprio perché le canzoni non sono così giocose, volevamo aggiungere un po’ di vitalità, un po’ di energia che derivasse dalla gioia di suonarle insieme».

Il concerto è iniziato con “Alba”, primo brano nato in quella residenza, ed è proseguito con un percorso che ha attraversato quasi trent’anni di carriera, alternando i classici (È non è”, “Costruire”, “Una somma di piccole cose”, “Io sono l’altro”, “Una buona idea”) ai brani del nuovo disco (“L’amore capita”, “La libertà negli occhi”, “Casa di Gemma”).

Niccolò Fabi e la sua band durante il concerto aostano della 'Saison culturelle'
Niccolò Fabi e la sua band durante il concerto aostano della ‘Saison culturelle’

Ironia e leggerezza, tra una canzone e l’altra

A stemperare l’intensità emotiva, non sono mancati momenti di ironica leggerezza. Quando dal pubblico è arrivato un «Buon compleanno Bob!» per i cinquant’anni di Roberto Angelini, Fabi ha scherzato: «non ci sarà la torta né ballerine che la portano, per quanto lui le abbia richieste. Il concerto non prevede questo tipo di distrazioni».

Al termine della serata, Angelini, con Fabi e la band, si sono collegati da Aosta in diretta con “Propaganda Live”, la trasmissione di Diego Bianchi su La7, dove fa parte della “Propaganda Orchestra”, per festeggiare insieme al collega sassofonista Daniele Tittarelli, che anche lui, proprio il 17 ottobre, ha compiuto cinquant’anni.

Scaletta

  1. Alba
  2. Andare oltre
  3. È non è
  4. Una somma di piccole cose
  5. L’amore capita
  6. Nessuna battaglia
  7. Casa di Gemma
  8. Chi mi conosce meglio di te (con Roberto Angelini)
  9. I cerchi di gesso
  10. Io sono l’altro
  11. Scotta
  12. Ecco
  13. Vince chi molla
  14. Una mano sugli occhi
  15. Una buona idea
  16. Costruire
  17. Libertà negli occhi
  18. Facciamo finta
  19. Lontano da me
  20. Lasciarsi un giorno a Roma

Il pubblico valdostano ha salutato Niccolò Fabi con una lunga standing ovation, in un teatro che, come ha sottolineato lo stesso artista, «sa ascoltare in silenzio, ma sa anche farsi sentire nel momento giusto».