Nel luglio 2025 l’indice Nic del Comune di Aosta segna +0,6% sul mese e +0,7% sull’anno (indice 118,1). La spinta mensile è stagionale (alloggi, ristorazione e trasporti), il tendenziale resta basso rispetto al resto d’Italia, dove l’inflazione è +1,7% a/a e +0,4% m/m (dato ISTAT confermato).
Aosta: cosa è salito e cosa è sceso (luglio 2025)
Congiunturale (su giugno):
- su: servizi ricettivi e ristorazione +1,6, trasporti +1,1, ricreazione/spettacoli/cultura +1,1, abitazione/utenze +0,8, alimentari +0,2, altri beni/servizi +0,2;
- giù: comunicazioni −1,0, mobili/beni casa −0,2, alcol e tabacchi −0,1;
- invariati: abbigliamento, sanità, istruzione.
Tendenziale (su luglio 2024):
- su: istruzione +4,1, alimentari +2,7, alcol e tabacchi +2,1, altri beni/servizi +1,4, abitazione/utenze +1,1, ricettivo/ristorazione +1,0, sanità +0,7, ricreazione/cultura +0,7;
- giù: comunicazioni −5,5, trasporti −1,0, mobili/beni casa −0,2.
(Fonte: Ufficio Statistica – Comune di Aosta, NIC luglio 2025, dati definitivi forniti dal Comune.)
Confronto con le altre città (luglio 2025, NIC)
Territorio | Tendenziale (a/a)/strong> | Congiunturale (m/m) |
---|---|---|
Aosta | +0,7% | +0,6% |
Italia (NIC) | +1,7% | +0,4% |
Roma Capitale | +1,8% | n.d. |
Torino | +1,8% | +0,4% |
Bologna | +1,9% |
Aosta resta più bassa della media nazionale e delle grandi città citate. La spinta mensile (+0,6%) è però vivace e tipica di luglio (turismo, viaggi), mentre comunicazioni e beni per la casa smorzano.
Il quadro nazionale
Istat certifica a luglio Nic +1,7% a/a e +0,4% m/m; l’Ipca scende −1,0% m/m per l’effetto saldi (che il Nic non sconta). L’“inflazione acquisita” 2025 è +1,7%.
Cosa sta guidando i prezzi
- Stagionalità: ricettivo e viaggi spingono i listini ad Aosta (e non solo);
- Carrello della spesa: alimentari +2,7% a/a ad Aosta; dinamica coerente con il profilo nazionale (alimentari ancora sopra la media generale);
- Energetici/utenze: segnali di riassestamento (ad Aosta +0,8% m/m, +1,1% a/a);
- Telecom: deflazione strutturale (−5,5% a/a ad Aosta).
Istat conferma che a luglio l’Ipca (armonizzato UE) segna −1,0% m/m per l’effetto saldi, che il Nic non sconta. Per questo la fotografia “europea” appare più debole sul mese, mentre il Nic restituisce meglio le pressioni stagionali locali su servizi e viaggio.