Sarà il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Valle d’Aosta ed esprimersi sulle correzione nei conteggi dell’Ufficio elettorale regionale che hanno portato la lista Alleanza Verdi e Sinistra – Rete Civica VdA a scendere, nel nuovo Consiglio Valle, da tre a due seggi, mentre l’Union Valdôtaine è salita da dodici a tredici consiglieri. A perdere il posto è stato Andrea Campotaro, il terzo eletto di AVS dopo Chiara Minelli ed Eugenio Torrione, sostituito da Cristina Machet, ex presidente UV.
Il caso dei voti contestati
Secondo quanto ricostruito da AVS – Rete Civica VdA, in un primo momento alla lista erano stati riconosciuti 3.816 voti, contro i 19.304 dell’UV. In seguito al riesame dei voti cosiddetti “contestati”, l’Ufficio elettorale presso il Tribunale di Aosta ha attribuito, venerdì 24 ottobre 2025, un voto in più all’UV e corretto tre errori materiali, portando il totale del movimento autonomista a 19.308 preferenze mentre il totale di AVS – Rete Civica VdA è invece rimasto invariato.
Il piccolo scarto, di appena quattro voti, ha determinato, nel gioco dei resti, il trasferimento di un seggio all’UV, che originariamente non lo aveva ottenuto per una differenza di due voti. Nel caso in cui il valore dei resti fosse identico per i due movimenti, la Legge regionale prevede l’assegnazione del consigliere alla lista con meno preferenze.
AVS – Rete Civica VdA contesta però il metodo con cui sono state valutate alcune schede, ritenendo che l’Ufficio elettorale abbia adottato criteri non uniformi. In particolare, due voti di lista a favore di AVS, con preferenze espresse per candidati comunali della stessa lista, sarebbero stati dichiarati nulli per “potenziale riconoscibilità” della scheda.
Il movimento richiama il principio del favor voti, che impone di ritenere valido un voto quando la volontà dell’elettore risulta chiara, e denuncia una “disparità di trattamento” rispetto ad altri casi simili: «da tutti i verbali di spoglio – ha denunciato Elio Riccarand, coordinatore di AVS – Rete Civica VdA – risulta che, in situazioni analoghe, voti recanti preferenze per candidati comunali o inesistenti sono stati ritenuti validi ai fini del voto di lista».
Per questo AVS ha presentato una richiesta di riesame in autotutela, respinta dall’Ufficio elettorale, e ha annunciato il ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Valle d’Aosta “per ristabilire la corretta attribuzione del seggio”.
«La concomitanza tra elezioni regionali e comunali – ha sottolineato ancora Riccarand – ha generato confusione tra le schede e le preferenze espresse, rendendo ancora più necessario applicare criteri uniformi e rispettosi della volontà dell’elettore».

L’analisi di Andrea Campotaro
La questione è stata affrontata da Andrea Campotaro nell’incontro con gli elettori e simpatizzanti che si è tenuto ad Aosta nella serata di sabato 18 ottobre, che ha raccontato che l’esito del riconteggio è il risultato di un sistema di verbalizzazioni «spesso incompleto o impreciso».
«Il territorio era diviso in otto poli di spoglio – ha raccontato – ma diversi verbali non riportano il numero totale delle schede scrutinate, le motivazioni delle nullità o i riepiloghi per lista. In alcuni casi non si sa nemmeno da quante schede si partisse».
Campotaro ha evidenziato che i verbali dei seggi e dei poli di scrutinio presentano «differenze nei totali rispetto ai dati pubblicati sul sito della Regione», mentre alcune schede contestate «sono state chiuse in busta e valutate successivamente dal Tribunale, che ha corretto i dati di tutte le liste, con effetti compensativi».
Andrea Campotaro, ingegnere che di professione si occupa proprio di confrontare progetti, ha evidenziato che la concomitanza delle elezioni comunali e regionali ha generato ulteriore confusione: «in molti casi gli elettori hanno indicato preferenze riferite a candidati comunali della stessa lista – ha spiegato – e ciò ha indotto errori nella valutazione di validità delle schede. È la prova che l’election day regionale e comunale, con schede simili e nomi ricorrenti, non funziona».
Campotaro ha inoltre richiamato l’attenzione sulle condizioni in cui si è svolto lo scrutinio, sottolineando come la mancanza di formazione e la stanchezza degli scrutatori abbiano inciso sulla precisione dei verbali e sulla gestione delle schede contestate: «molti scrutatori non erano adeguatamente preparati e hanno lavorato per oltre venti ore consecutive – ha stigmatizzato – in queste situazioni è facile che si commettano errori materiali o valutazioni difformi. È un problema strutturale che andrebbe affrontato prima di ogni nuova tornata elettorale».
Verso il ricorso al Tribunale amministrativo regionale
Dopo il rigetto dell’istanza in autotutela, l’unica via rimasta è quella giudiziaria. AVS – Rete Civica VdA si prepara quindi a rivolgersi al TAR della Valle d’Aosta per chiedere l’annullamento dell’attribuzione del tredicesimo seggio all’UV e il ripristino della precedente composizione, sostenendo la violazione del principio di uguaglianza nella valutazione delle schede.
Esiste infatti la possibilità di richiedere un “controllo fisico” delle schede e non solo dei verbali dell’ufficio elettorale: secondo la legge regionale della Valle d’Aosta in materia elettorale, in particolare la LR 3/1993, è prevista l’operatività dell’Ufficio elettorale regionale presso il Tribunale di Aosta per l’esame dei risultati, ma non vi è esplicita previsione che consenta sistematicamente, in via ordinaria, un riconteggio fisico delle schede cartacee, salvo che non intervengano specifiche irregolarità certificate.
Se il ricorso al Tar andrà avanti, si potrà sollevare la questione della tutela del diritto di voto e della validità delle schede con anomalie nella compilazione, richiedendo al Tribunale amministrativo di valutare se la normativa regionale consenta tale modalità di verifica straordinaria. Al momento il Tar non ha mai disposto esplicitamente il riconteggio fisico integrale delle schede in una delle elezioni regionali della Valle d’Aosta.
Se il ricorso fosse accolto, l’effetto sarebbe immediato: il seggio tornerebbe ad AVS ed Andrea Campotaro entrerebbe in Consiglio Valle.






