Si è aperta lunedì 28 ottobre 2025 la XVII legislatura del Consiglio Valle, ma la prima seduta dell’Assemblea si è conclusa senza che fosse definita una nuova maggioranza né eletti il presidente del Consiglio regionale, il presidente della Regione e la relativa Giunta.
L’Aula si è fermata alla convalida e al giuramento dei 35 consiglieri eletti, con un’immediata sospensione dei lavori dopo che i consiglieri di Union Valdôtaine e Autonomisti di Centro hanno lasciato l’aula, facendo mancare il numero legale al momento della votazione per la presidenza del Consiglio.
Una seduta d’insediamento a metà
A presiedere i lavori, come da prassi, è stato il consigliere più anziano, Mauro Baccega, 70 anni, di Forza Italia), affiancato dal più giovane, Leonardo Lotto, 26 anni, di Azione, negli Autonomisti di Centro, in qualità di segretario provvisorio: «non abbiamo ancora contezza dei ruoli che dovremo ricoprire – ha dichiarato Baccega – ma dobbiamo assumerci le responsabilità che gli elettori ci hanno affidato: governare con saggezza e dedizione per soddisfare le aspettative dei valdostani. Sarà una legislatura complessa per i tanti dossier sul tavolo e auguro a tutti un buon lavoro». Dopo la verifica delle condizioni di eleggibilità e la convalida dei 35 consiglieri, si è proceduto al giuramento degli eletti.

La convalida è avvenuta in due fasi: prima per 34 consiglieri all’unanimità, poi per la consigliera Cristina Machet, ultima eletta dell’Union Valdôtaine, la cui posizione è stata oggetto di una mozione d’ordine presentata da AVS – Rete Civica VdA. La consigliera Chiara Minelli ha infatti chiesto di «stralciare la posizione di Machet» in attesa della decisione del Tribunale amministrativo regionale sul ricorso relativo ai voti contestati che hanno determinato la perdita di un seggio per AVS e l’assegnazione all’UV: «non c’è nulla di personale – ha precisato – ma ci sembrava poco coerente procedere alla convalida nel momento in cui abbiamo richiesto una revisione della situazione».
«È una richiesta grave e inopportuna – ha replicato Aurelio Marguerettaz, capogruppo in pectore dell’UV – la dottoressa Machet ha tutto il diritto di sedere in Consiglio: la convalida non riguarda il risultato elettorale, e il suo seggio è pienamente legittimo fino a eventuale decisione del Tar».
Alla fine, la convalida di Cristina Machet è stata approvata con due astensioni, quelle dei consiglieri di AVS – Rete Civica VdA , mentre gli altri 33 hanno votato a favore.

Numero legale assente e lavori sospesi
Terminata la fase di convalida e giuramento, il presidente provvisorio Baccega ha annunciato il passaggio successivo: «ricordo che per l’elezione del presidente del Consiglio è richiesta la presenza di almeno due terzi dei consiglieri, quindi 24 su 35» e, vedendo i colleghi di UV ed AdC che abbandonavano l’Aula ha richiesto un nuovo appello nominale, verificando che risultavano presenti solo 19 consiglieri, numero insufficiente per procedere.
È stata quindi sospesa la seduta e convocata una riunione dei rappresentanti delle forze politiche che ha stabilito che il Consiglio Valle sarà riconvocato mercoledì 5 novembre, con prosecuzione nei giorni successivi «fino alla conclusione dei lavori», per procedere all’elezione del presidente del Consiglio, del presidente della Regione e della nuova Giunta, nonché delle Commissioni consiliari permanenti.

Trattative ancora in corso
Sul piano politico, il mancato accordo di maggioranza ha reso impossibile eleggere i vertici dell’Assemblea. Il presidente uscente Renzo Testolin, incaricato dal Conseil fédéral dell’Union Valdôtaine di condurre le consultazioni, ha avviato il secondo giro di incontri con le forze ritenute «più compatibili» per cercare un’intesa su programma e composizione della futura Giunta. Il clima resta incerto, per quanto l’azione comune di UV ed AdC nella prima seduta abbia esplicitato una sorta di accordo, ma Testolin ha definito i colloqui «costruttivi e orientati alla stabilità». L’obiettivo è formare un esecutivo che possa contare su almeno 19 voti, la soglia minima per garantire una maggioranza stabile per i prossimi cinque anni.









