Giovedì 26 giugno 2025 è stato reso noto l’accordo politico per le elezioni comunali di Aosta tra Union Valdôtaine e gli Autonomisti di centro (Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina). L’obiettivo dell’accordo è quello di costruire un fronte autonomista unito per guidare la città di Aosta alle prossime elezioni comunali, offrendo un’alternativa seria, competente e distante dalle logiche di scontro destra/sinistra.
I principi condivisi sono i valori autonomisti, la difesa dell’autonomia speciale, la responsabilità amministrativa, la vicinanza ai bisogni dei cittadini, con l’apertura a contributi di liste civiche e forze moderate non polarizzate.
La visione per Aosta punta ad affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali con un progetto di lungo periodo che punti a ricucire il rapporto tra amministrazione e cittadini, gestire con efficacia i cantieri strategici in città, in sinergia con la Regione e proteggere il tessuto produttivo locale in un contesto globale incerto.
Le priorità programmatiche puntano a definire una strategia urbana al 2040, coerente con gli scenari europei, rafforzare l’identità alpina di Aosta e la sua vocazione universitaria, rilanciare l’economia locale, attraendo imprese e talenti, promuovere rigenerazione urbana sostenibile e rispetto del tessuto storico, migliorare decoro e pulizia urbana, con attenzione alla manutenzione ordinaria, sviluppare partecipazione attiva di cittadini e categorie produttive e rafforzare la collaborazione intercomunale nel “Conseil de la Plaine”.
Gli impegni operativi prevedono la costituzione di un tavolo politico-programmatico comune, dove scegliere congiuntamente i candidati a sindaco e vicesindaco, basandosi su competenza e rappresentatività, presentarsi in coalizione unitaria alle elezioni, con un progetto stabile, credibile e orientato al futuro. Saranno quindi possibili alleanze con Partito Democratico e Forza Italia, ma escludono Lega, Fratelli d’Italia, AVS e VdA Aperta.

Il coinvolgimento del Partito Democratico
Il PD è tra le forze moderate invitate a unirsi all’accordo tra Union Valdôtaine e gli Autonomisti di Centro e nella serata di giovedì 26 giugno si è tenuto un primo incontro ufficiale con la coalizione autonomista. Da un lato, il PD potrebbe entrare nella coalizione autonomista, supportandone il candidato sindaco ma dall’altro, resta l’alternativa di non aderire, se le condizioni elettorali (candidati e programma) non risultassero favorevoli. Comunque un’alleanza con gli autonomisti sarebbe coerente con precedenti regionali o politiche ma, tuttavia, c’è chi nel PD auspica una proposta autonoma, magari con un proprio candidato sindaco, in caso l’offerta di coalizione non soddisfi la base.
Dopo l’incontro con Union Valdôtaine e gli Autonomisti di centro, il il segretario regionale del PD, Luca Tonino, ha dichiarato di aver chiesto all’UV e al centro autonomista di formulare una proposta di coalizione non solo per il Comune di Aosta, ma anche per il futuro Governo della Regione, attendendo una risposta. Il Partito Democratico respinge comunque nettamente l’ipotesi di un’alleanza con Forza Italia, rivendicando il proprio ruolo nell’attuale amministrazione comunale: «i nostri interlocutori hanno voluto chiudere l’attuale esperienza di governo del Comune di Aosta, gli incarichi apicali e il perimetro politico – ha aggiunto Luca Tonino – ne prendiamo atto, anche se la nostra valutazione è diversa».
L’apertura degli autonomisti verso Forza Italia
Oltre al PD l’accordo programmatico tra Union Valdôtaine e Autonomisti di centro lascia le porte aperte a Forza Italia per unirsi al blocco autonomista, confermando l’apertura verso forze moderate di centro-destra. Il leader autonomista Stefano Aggravi ha ribadito che non ci sono preclusioni verso PD e Forza Italia, anzi, il progetto punta a includerli. Nella scorsa legislatura regionale, Forza Italia ha già dialogato con Pour l’Autonomie ed altri autonomisti, dimostrando una predisposizione a formazioni miste nei vari livelli istituzionali. L’obiettivo è replicare quell’esperienza sul piano comunale, puntando a una coalizione di centro-destra moderata e condivisa, scartando però Lega e Fratelli d’Italia all’interno del blocco autonomista. Al tempo stesso, Forza Italia mantiene i suoi rapporti nel centro-destra tradizionale (Lega, FdI, Noi Moderati, UDC), restando aperta a una doppia opzione: alleanza con gli autonomisti o corsa in tandem con la coalizione nazionale. L’approccio adottato sembra quindi essere “poliedrico”: pronto a un fronte autonomista più largo, ma senza escludere la partnership con il centro-destra nazionale.
Forza Italia ha replicato con forza alle parole di Luca Tonino, rivendicando coerenza politica e alternatività alla sinistra: «forse è stato disattento oppure mal informato poiché Forza Italia è da sempre molto chiara e coerente nella propria collocazione politica – si legge in una nota del movimento guidato in Valle d’Aosta da Emily Rini – non è Forza Italia ad aver cambiato posizione o a dover essere esclusa da alcunché, siamo noi a esserci sempre dichiarati alternativi alla sinistra, che ha guidato la città di Aosta portandola al degrado amministrativo e urbano. Non a caso, sono gli stessi attuali alleati del PD a chiedere una discontinuità netta rispetto a quella che si è rivelata un’esperienza fallimentare. Non siamo alternativi al mondo autonomista, con cui si possono cercare convergenze. Ma siamo alternativi, politicamente e nei valori, a una sinistra che ha perso credibilità e visione».
In sintesi l’Union Valdôtaine sta cercando di guidare il fronte autonomista, coinvolgendo il centro ed evitando veti, con gli Autonomisti di centro nel progetto, aprendo ai moderati, ma senza la Lega, Fratelli d’Italia ed i movimenti di estrema sinistra. Il Partito Democratico vuole un’alleanza anche in Regione ma non accetta una coalizione con Forza Italia, la quale, rivendicando il proprio ruolo nel centrodestra, a sua volta si propone come alternativa alla sinistra e cerca un dialogo con il mondo autonomista.
Il progetto autonomista resta al centro, ma l’equilibrio tra apertura e coerenza politica si fa sempre più complesso.
Gianni Nuti rivendica il suo stile

Il sindaco uscente, Gianni Nuti, non è stato ricandidato dal nuovo fronte autonomista, visto che l’accordo tra autonomisti è pensato per una discontinuità netta con la sua amministrazione. Nelle interviste recenti ha affermato di essere “vago”, in attesa delle decisioni politiche, difendendo lo stile amministrativo adottato ed in Consiglio comunale ha rigettato con fermezza attacchi dell’opposizione, ribadendo che una politica sana si fonda su dialogo, non sull’aggressività. Ha spesso sottolineato come l’autonomia valdostana debba poggiare su solidarietà, responsabilità sociale e servizio alla comunità. Gianni Nuti mantiene una linea di rispetto e attesa, non opponendosi pubblicamente alle scelte correnti ma rivendica con orgoglio il suo stile civile e dialogante.
Nelle prossime settimane Gianni Nuti potrebbe chiarire se correre come civico oppure restare fuori, a seconda del coinvolgimento (o meno) del PD nella coalizione autonomista.
Il precedente di Fulvio Centoz

La ricerca di discontinuità ricorda cosa successe nel dicembre 2019, quando con un annuncio ufficiale sui social l’allora sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, utilizzando l’hashtag #AostaCoraggio, comunicò la sua intenzione di ricandidarsi con umiltà e speranza, sottolineando la volontà di continuare il “percorso politico amministrativo” intrapreso. Il PD, tramite la segretaria Sara Timpano, confermò di sostenerlo come candidato ufficiale per le comunali 2020 e la sua ricandidatura fu motivata dalla convinzione che la “scalata” politica fosse ancora in corso e che la città avesse bisogno di continuità e coraggio amministrativo.
Nel luglio 2020, PD e Union Valdôtaine concordano di proporre un nuovo candidato, Gianni Nuti, anziché confermare Fulvio Centoz che, in tale fase, decise di ritirarsi dalla corsa, facilitando la candidatura di Nuti, che vinse poi al secondo turno, nell’ottobre 2020, con il 53,3 % dei voti, diventando sindaco. Centoz terminò il suo mandato il 6 ottobre 2020, passando il testimone a Gianni Nuti.
L’accordo per le elezioni amministrative di Aosta tra gli Autonomisti di centro e l’Union Valdôtaine