Il movimento indipendentista Pays d’Aoste Souverain (PAS) sta attraversando una fase di profonda crisi politica e organizzativa, culminata in una spaccatura interna a pochi mesi dalle elezioni regionali previste per settembre 2025.
Crisi interna e defezioni
Il 9 maggio 2025, tre figure di spicco del direttivo del PAS, Philippe Milleret, Daniela Amato e Henry Truchet, hanno annunciato la loro uscita dal movimento per aderire a La Renaissance Valdôtaine, guidata da Giovanni Girardini. La decisione è stata motivata dal disaccordo con la scelta del PAS di avvicinarsi all’Union Valdôtaine (UV), una mossa vista dai dissidenti come un tradimento degli ideali indipendentisti del movimento.
Il portavoce del PAS, Christian Sarteur, ha risposto definendo l’uscita dei tre come un “coup de théâtre”, ribadendo l’impegno del movimento nel percorso intrapreso con l’UV.
Tentativi di alleanze e fallimenti
Nel marzo 2024, il PAS aveva proposto la candidatura alle elezioni europee di Laurent Viérin, ex presidente della Regione Valle d’Aosta, come rappresentante indipendentista. Tuttavia, la candidatura è stata ritirata a maggio 2024 a causa dell’impossibilità di trovare un accordo con un partito nazionale per l’apparentamento, necessario per superare le soglie di sbarramento previste dalla legge elettorale.
Prospettive future
Con le elezioni regionali all’orizzonte, il PAS si trova in una posizione delicata. La perdita di membri chiave e le difficoltà nel costruire alleanze solide mettono in discussione la capacità del movimento di influenzare significativamente il panorama politico valdostano. La collaborazione con l’UV potrebbe offrire una via per mantenere una certa rilevanza, ma rischia di alienare la base più radicale del movimento, che vede in questa alleanza un compromesso inaccettabile dei principi fondanti del PAS.
In sintesi, il Pays d’Aoste Souverain si trova a un bivio: proseguire nel tentativo di integrazione con forze autonomiste più moderate, rischiando di perdere la propria identità, o cercare di ricostruire un fronte indipendentista più coerente, ma con risorse e consensi limitati.