Durante il question time alla Camera dei Deputati del 14 maggio 2025, la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha affrontato la questione della rappresentanza della Valle d’Aosta al Parlamento europeo, sollevata dal deputato valdostano Franco Manes.
Meloni ha riconosciuto le difficoltà che le minoranze linguistiche, come quella valdostana, incontrano nel sistema elettorale europeo attuale. Ha sottolineato che la legge elettorale per le elezioni europee è disciplinata dalla legge n. 18 del 1979, che prevede una soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale e un meccanismo di collegamento tra liste per favorire la rappresentanza delle minoranze linguistiche. Tuttavia, ha ammesso che tale meccanismo non sempre garantisce l’elezione di rappresentanti delle minoranze, a causa dell’elevato numero di preferenze richieste.
La premier ha dichiarato che la questione della rappresentanza delle minoranze linguistiche al Parlamento europeo è una materia di competenza parlamentare, ma ha espresso la disponibilità del Governo a collaborare per trovare soluzioni che garantiscano una rappresentanza equa.
Il deputato Franco Manes ha accolto positivamente l’apertura di Giorgia Meloni, sottolineando l’importanza di garantire dignità e rappresentanza alla Valle d’Aosta, una regione con una forte identità europeista. Ha evidenziato che l’attuale soglia di 50.000 preferenze è irraggiungibile per una comunità di circa 102.000 elettori, rendendo di fatto impossibile l’elezione di un rappresentante valdostano. Manes ha proposto soluzioni come la riduzione della soglia di preferenze, l’abolizione dello sbarramento del 4% o la creazione di una circoscrizione uninominale per la Valle d’Aosta, compatibile con il diritto europeo.

Attualmente, ci sono tre disegni di legge depositati alla Camera e uno al Senato che affrontano la questione della rappresentanza delle minoranze linguistiche al Parlamento europeo. La dichiarazione della premier Giorgia Meloni potrebbe dare nuovo impulso al dibattito parlamentare su questo tema, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza più equa per regioni come la Valle d’Aosta.
Attualmente, in Italia non è stata approvata alcuna legge per abbassare la soglia di sbarramento per le elezioni europee, che rimane fissata al 4% secondo la legge n. 18 del 1979. Tuttavia, nel corso del 2023, è emersa una proposta informale per ridurre questa soglia al 3%, al fine di favorire la rappresentanza dei partiti minori. Questa proposta ha ricevuto un’accoglienza positiva da parte di formazioni come l’Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e Noi Moderati (NM). Fratelli d’Italia (FdI) si è mostrato aperto al dialogo, mentre Lega e Forza Italia si sono dichiarate contrarie, temendo un aumento della frammentazione politica.
Nonostante il dibattito, la proposta non ha portato all’elaborazione di un disegno di legge formale, e la soglia di sbarramento è rimasta invariata. Pertanto, per le elezioni europee del 2024, i partiti hanno dovuto superare il 4% dei voti a livello nazionale per ottenere seggi nel Parlamento europeo. È importante notare che, secondo le norme europee, ogni Stato membro può stabilire una soglia di sbarramento fino a un massimo del 5%. Eventuali modifiche alla soglia in Italia richiederebbero l’approvazione di una nuova legge da parte del Parlamento.
La proposta di legge per le minoranze linguistiche
È stata invece presentata una proposta di legge specifica per facilitare l’elezione di rappresentanti delle minoranze linguistiche al Parlamento europeo, con particolare attenzione alla Valle d’Aosta. La proposta di legge n. 1175, depositata alla Camera dei Deputati, mira a modificare la legge n. 18 del 1979, che disciplina l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. L’obiettivo principale è quello di garantire una rappresentanza più equa per le minoranze linguistiche riconosciute, come quella francofona della Valle d’Aosta.
Attualmente, la legge prevede che le liste rappresentative delle minoranze linguistiche possano collegarsi a una lista nazionale. In tal caso, i voti ottenuti dalla lista della minoranza si sommano a quelli della lista nazionale. Tuttavia, per ottenere un seggio, un candidato della lista della minoranza deve raggiungere un numero minimo di preferenze, che, nella pratica, risulta difficilmente raggiungibile per comunità con un numero limitato di elettori, come la Valle d’Aosta.
La proposta di legge intende introdurre misure che facilitino l’elezione di rappresentanti delle minoranze linguistiche, riducendo il numero minimo di preferenze richieste o prevedendo altre modalità che tengano conto delle specificità demografiche e linguistiche di queste comunità.
Al momento, la proposta di legge è stata assegnata alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati per l’esame preliminare. Non sono ancora stati programmati ulteriori passaggi dell’iter legislativo. Questa iniziativa rappresenta un tentativo concreto di garantire una rappresentanza più equa per le minoranze linguistiche italiane nel contesto europeo, riconoscendo le peculiarità e le esigenze specifiche di comunità come quella valdostana.