Il 22 maggio 2025 si è svolta un’importante udienza presso il Tribunale di Aosta relativa a un’indagine per spaccio di droga: sette persone, residenti in Valle d’Aosta e Lombardia, sono comparse davanti al Giudice per le indagini preliminari (GIP) per essere sottoposte a interrogatori pre-cautelari.
Le accuse, a vario titolo, riguardano spaccio, detenzione e approvvigionamento di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina.
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Aosta, è durata circa un anno e ha portato al sequestro di diversi quantitativi di droga. La maggior parte degli indagati ha scelto di non rispondere alle domande del giudice. La Procura ha richiesto diverse misure cautelari: una custodia in carcere, due arresti domiciliari e quattro obblighi di firma. Il GIP dovrà decidere se accogliere o meno queste richieste. Tra gli indagati figura Domenico Cataldo, 29 anni, residente ad Aosta, presidente della sezione aostana della Curva Sud del Milan e già attivo tra i supporter del VdA Aosta Calcio 1911. Secondo l’accusa, Cataldo avrebbe gestito lo spaccio nella zona. Le indagini hanno rivelato che la droga veniva acquistata principalmente a Sesto San Giovanni, nel Milanese, e trasportata in Valle d’Aosta utilizzando la tecnica del “convoglio”: un veicolo con il carico era preceduto da un altro mezzo che fungeva da apripista e diversivo in caso di controlli.
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Aosta con il supporto dell’unità cinofila della Guardia di Finanza, è durata circa un anno. Le forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni, tra cui quella presso la sede della sezione aostana della Curva Sud del Milan a Quart, ritenuta dagli inquirenti una base di spaccio ed ha portato al sequestro di circa 300 grammi di cocaina, 700 grammi di hashish e 1.500 euro in contanti. Secondo gli inquirenti, il gruppo criminale era in grado di generare un giro d’affari di circa 50.000 euro al mese nella zona di Aosta.
Oltre a Domenico Cataldo gli altri indagati sono Gianluca Fazari, 45 anni, cugino di Cataldo, Edoardo Laface, 21 anni, Massimiliano Boga, residente nel milanese, Andrea Agostino, Mattia Raffa e Nicolas Cannatà, tutti valdostani. Secondo gli inquirenti, Cataldo, Fazari e Laface erano le figure principali dell’organizzazione, mentre gli altri avevano ruoli minori, come quello di “staffetta” durante il trasporto della droga .
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Aosta ha emesso le seguenti misure cautelari: obbligo di dimora nei comuni della Valle d’Aosta per Cataldo, Laface e Fazari, con quest’ultimo che ha anche l’obbligo di presentazione in Questura, divieto di dimora nella regione per Boga e l’obbligo di firma tre volte alla settimana per Girardi, Agostino e Raffa. La richiesta di misura cautelare per un altro indagato è stata rigettata.
L’inchiesta ha messo in luce un’organizzazione strutturata e ben organizzata, con legami tra la Valle d’Aosta e la Lombardia, e ha evidenziato l’infiltrazione del traffico di droga anche in ambienti legati al tifo calcistico.
Nel mese di aprile, i Carabinieri avevano arrestato due giovani: Marco Perna, 26 anni, originario della Campania ma residente a Courmayeur. Durante una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 150 dosi di cocaina e 3.000 euro in contanti. Il giudice ha disposto per lui il divieto di dimora in Valle d’Aosta; Andrea Seniga, 24 anni, residente in Valle d’Aosta. Fermato in auto in media valle, è stato trovato con 60 grammi di cocaina e una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa. È stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti e porto abusivo di arma.
Inoltre, la Valle d’Aosta è stata coinvolta nell’operazione “Millennium”, una maxi-inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. L’indagine ha portato all’arresto di 97 persone legate alla ‘ndrangheta, tra cui alcuni soggetti che operavano anche in Valle d’Aosta, dove venivano effettuate cessioni di cocaina.
Questi eventi evidenziano una crescente attività di spaccio nella regione, con legami anche a organizzazioni criminali di rilievo nazionale.