Il Progetto Civico Progressista – PCP, è stato una coalizione di sinistra attiva in Valle d’Aosta dal 2020 al 2025. Nato come alleanza tra Partito Democratico, Europa Verde e Rete Civica, il PCP ha ottenuto il 15,7% dei voti e sette seggi alle elezioni regionali del 2020, entrando a far parte della giunta guidata da Erik Lavévaz.
Nel 2021, tensioni interne hanno portato a una scissione: cinque consiglieri, tra cui il presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Alberto Bertin, hanno formato il gruppo “Federalisti Progressisti – Partito Democratico”, mentre Erika Guichardaz e Chiara Minelli, che era assessora all’ambiente nella Giunta Lavévaz, hanno mantenuto il nome PCP, spostandosi all’opposizione.
Guichardaz, affiliata ad Area Democratica – Gauche Autonomiste, che vede tra fondatori l’ex assessore regionale ed ex segretario di PD Raimondo Donzel, e Minelli, di Rete Civica, guidata dall’ex assessore regionale Elio Riccarand, hanno cercato di riorganizzare il PCP come forza di sinistra alternativa.
Nel febbraio 2025, Erika Guichardaz ha dichiarato che il PCP «non esiste più», segnando la fine ufficiale della coalizione. Le divergenze strategiche e le difficoltà nel mantenere un’unità politica hanno contribuito allo scioglimento.
Guichardaz aveva aderito a Valle d’Aosta Aperta, una coalizione di sinistra che include, oltre Area Democratica -Gauche Autonomiste, Ambiente Diritti Uguaglianza – ADU, Movimento 5 Stelle e altri. Nel frattempo, Rete Civica ha annunciato un’alleanza con l’Alleanza Verdi e Sinistra per le elezioni regionali del 2025.
Il PCP ha rappresentato un tentativo di unire le forze progressiste in Valle d’Aosta, ma le divisioni interne e le sfide politiche hanno portato alla sua dissoluzione e alla nascita di nuove formazioni politiche.