Stabiliti dal “Celva” i nuovi bandi per l’assegnazione degli alpeggi comunali «per valorizzare il patrimonio rurale degli enti e le produzioni locali»

Scritto da aostapresse

6 Aprile 2020 - 12:40
Alpeggi a Brusson

Alpeggi comunali, dal Celva i nuovi bandi per valorizzare il patrimonio rurale degli enti e le produzioni locali
Aosta, 03/04/2020
Manes: “La Valle d’Aosta deve dotarsi al più presto di una legge quadro sull’agricoltura di montagna”

Il “Celva – Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta”, in una nota diffusa lunedì 6 aprile “conferma le attività di supporto agli Enti locali anche durante l’emergenza sanitaria. In un momento particolarmente delicato per la Valle d’Aosta e i diversi settori produttivi, il Consiglio di amministrazione del Consorzio ha approvato gli schemi dei bandi tipo per la concessione in affitto di alpeggi e terreni comunali”.

“La revisione dei precedenti modelli, approvati dal “Celva” nel 2015 – spiega la nota – si è resa necessaria per fare fronte ad alcune criticità di applicazione emerse negli anni, causate soprattutto dall’affidamento di alpeggi e terreni a grandi aziende di fuori Valle. I due nuovi modelli di avviso di asta pubblica al massimo rialzo e di offerta economicamente più vantaggiosa sono stati predisposti per consentire ai Comuni di valorizzare l’affidamento dei propri alpeggi e terreni, nonché di tutelare le razze autoctone e le produzioni agroalimentari locali”.

«Alla base del lavoro svolto all’interno di un tavolo tecnico, costituito dal Dipartimento agricoltura e dall’Avvocatura della Regione Valle d’Aosta, dall’Institut agricole régional e dal “Celva”, si è cercato di valorizzare non solo la monticazione di bestiame valdostano, ma soprattutto la tutela della produzione lattiero-casearia Dop e Pat – afferma Franco Manes, presidente del “Celva” – è stato un lavoro importante, che ci ha visto dialogare anche con alcune associazioni di categoria. Da questo confronto si è reso evidente come la nostra regione debba, al più presto, dotarsi di una legge quadro sull’agricoltura di montagna, in cui sia chiaro che il presupposto per mantenere vive le “terre alte” sia la necessità di valorizzare il territorio e la salvaguardia delle attività imprenditoriali e produttive site e operanti nella nostra Regione. Al tempo stesso è assolutamente necessario definire un prezzo di riferimento per la produzione di formaggi d’alpeggio coerente con la qualità delle produzioni e che dia dignità a tutto il settore, superando anche divergenze inevitabili tra i diversi attori coinvolti».

“Sul sito del “Celva” è pubblicata tutta la documentazione tecnico-amministrativa relativa ai bandi – si legge ancora nella nota – oltre al richiamo agli obiettivi prioritari della Politica regionale di sviluppo rurale, l’avviso di asta pubblica prevede, fra le principali novità, il concetto di “carico adeguato” dell’alpeggio; è ad esso che il concorrente deve attenersi, dichiarando in fase di gara il possesso o la disponibilità dei capi, tramite autodichiarazione, consentendo di fornire indicazioni più precise sulle superfici effettivamente pascolabili. Il carico adeguato, calcolato da Dipartimento agricoltura e Area VdA su richiesta dei Comuni, potrà essere utilizzato anche nel caso di alpeggi senza strutture, ma con soli terreni da concedere in affitto. Conseguentemente, è previsto l’obbligo di monticare animali di razza valdostana in misura coincidente al carico adeguato dell’alpeggio”.

“Nell’asta pubblica a offerta economicamente più vantaggiosa – precisa infine il comunicato stampa – all’offerta economica è poi associata un’offerta tecnica con punteggio attribuito in base al rispetto di determinati criteri, ovvero l’impronta ecologica della monticazione (che prevede un punteggio maggiore per la monticazione di animali di stalle site nel Comune di affitto o in Comuni contigui); l’esperienza specifica nella gestione di alpeggi con caratteristiche analoghe a quello oggetto di gara; eventuali interventi straordinari e realizzazione di attività divulgative; la proposta di gestione dell’alpeggio in continuità”.

Fonte: Ufficio stampa “Cpel-Celva”

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