Mercoledì 28 maggio 2025, il Consiglio comunale di Aosta ha respinto la proposta di modifica dello Statuto comunale che avrebbe aumentato il numero massimo di assessori da cinque a sei, come previsto dalla legge regionale 3/2025. La delibera non ha raggiunto la maggioranza qualificata dei due terzi necessaria per l’approvazione, ottenendo 18 voti favorevoli, un contrario (il consigliere di maggioranza Diego Foti) e sette astensioni su 26 consiglieri presenti.
La proposta mirava ad adeguare lo Statuto comunale alla nuova normativa regionale, che consente di nominare fino a sei assessori, con la possibilità di aggiungerne un ulteriore senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio comunale. Tuttavia, alcuni consiglieri hanno espresso perplessità. Bruno Giordano (Lega) ha sollevato dubbi sulla parità numerica della Giunta, temendo possibili stalli decisionali, e ha criticato l’affermazione dell’invarianza della spesa ma, nonostante ciò, ha votato a favore. La consigliera Sylvie Spirli (Lega) ha dichiarato l’astensione, richiamando tensioni precedenti in Consiglio Valle. Anche il gruppo La Renaissance ha optato per l’astensione, condividendo alcune osservazioni critiche.
L’opposizione ha interpretato il risultato come un segnale di debolezza della maggioranza guidata dal sindaco Gianni Nuti, sottolineando la difficoltà nel mantenere coesione interna su questioni ritenute formali.

Il sindaco di Aosta, giovedì 29 maggio, ha reagito con fermezza alla mancata approvazione della modifica dello Statuto comunale che avrebbe aumentato il numero degli assessori da cinque a sei, come previsto dalla legge regionale, definendo «volgari, provocatorie e menzognere» le dichiarazioni dell’opposizione, in particolare quelle della consigliera leghista Sylvie Spirli, che lo ha accusato di pensare alle “poltrone” anziché alla tenuta della maggioranza. Il sindaco ha sottolineato che la delibera rappresentava una semplice presa d’atto per recepire una norma regionale e ha accusato l’opposizione «di voler manipolare la popolazione» e «di contribuire al deterioramento della democrazia».
In risposta, Spirli ha ribadito che l’astensione della Lega era coerente con la posizione espressa anche a livello regionale e ha criticato la maggioranza per non aver assicurato i numeri necessari all’approvazione della delibera. Ha inoltre suggerito che, prima di presentare proposte così importanti, la maggioranza dovrebbe verificare di avere il sostegno sufficiente.
La bocciatura della delibera ha evidenziato tensioni all’interno della maggioranza, con assenze significative e il voto contrario del consigliere Diego Foti, formalmente in maggioranza ma da tempo critico nei confronti dell’amministrazione. Valle d’Aosta Aperta ha definito «inaccettabile» l’aumento dei costi della politica in un momento di difficoltà per i cittadini e ha criticato la mancanza di discussione interna alla maggioranza sulla modifica statutaria. Le opposizioni, tra cui Forza Italia e La Renaissance Valdôtaine, hanno interpretato la bocciatura come una conferma del fallimento della maggioranza guidata da Nuti, sottolineando le promesse non mantenute e una città percepita come meno vivibile rispetto al passato. Hanno inoltre evidenziato l’incapacità della maggioranza di approvare atti proposti da essa stessa, auspicando un cambiamento radicale nell’amministrazione cittadina.
La mancata approvazione della modifica statutaria implica che, salvo ulteriori iniziative, il numero massimo di assessori nella prossima consiliatura rimarrà invariato.