Chiarita, dopo un oltre un mese, la discrepanza tra i dati regionali e nazionali sulle guarigioni da “covid-19”. Parte il controllo a domicilio dei casi sospetti

Scritto da aostapresse

7 Aprile 2020 - 20:40
Pio Porretta, Ivo Morelli, Renzo Testolin e Luca Montagnani durante la conferenza stampa

«Il territorio valdostano sin dall’8 marzo, data dell’inizio della disposizione del “iorestoacasa”, ha potuto contare su puntuali e frequenti controlli da parte delle Forze dell’ordine» ha dichiarato Renzo Testolin, presidente della Regione, in apertura della conferenza stampa sulla gestione dell’emergenza sanitaria diffusa in streaming nel pomeriggio di martedì 7 aprile.

«Per evitare che il periodo di Pasqua venga colto come un momento per uscire dalla propria abitazione – ha aggiunto, come riportato in una nota della Presidenza della Regione – in raccordo con le Forze dell’ordine stesse, è stato attivato un piano straordinario di controlli. Non ci può essere tolleranza alcuna, in questa situazione drammatica, per cui occorre ricordare che nessuno può lasciare il proprio comune se non per comprovate esigenze di lavoro, di assoluta urgenza o di salute, ragioni tra le quali non rientra sicuramente il desiderio di vacanza, nemmeno di vacanza in una regione bella e accogliente come la Valle d’Aosta, che però ora è impegnata nella gestione di una crisi sanitaria senza precedenti».

Secondo i dati diffusi dalla Regione “nella giornata di lunedì 6 aprile i controlli da parte delle Forze dell’ordine sono stati 1.074: le persone controllate sono state 1.016, mentre gli esercizi commerciali sono stati 58. E non vi sono state denunce. Dall’inizio dell’emergenza i controlli sono stati 25.555 e 448 le sanzioni da parte di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo forestale della Valle d’Aosta e Polizie locali, che in questa emergenza possono contare anche sul supporto del Corpo di sorveglianza del Parco nazionale Gran Paradiso, che è stato inserito all’interno del sistema di Protezione civile nazionale”.

“Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito mattinata di martedì 7 aprile in modalità di “riunione tecnica di coordinamento delle Forze di polizia” – prosegue la nota – con la partecipazione dei vertici di Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale della Valle d’Aosta e coordinato dal presidente della Regione, ha quindi determinato un ulteriore rafforzamento delle attività di controllo del territorio, h24, in vista del periodo pasquale. Da martedì 7 e per diversi giorni, prima e dopo la Pasqua, verranno, così, intensificati i “filtri” sulla viabilità autostradale, principale e secondaria della Valle d’Aosta, ma vi sarà anche un più stretto controllo nelle aree urbane e nelle vallate, con il supporto dei droni da parte delle Forze di polizia. I controlli sulle strade saranno effettuati lungo tutto l’arco delle ventiquattro ore, giorno e notte dunque, e chi non risulterà in regola con le normative vigenti dovrà rientrare nel luogo di provenienza dopo essere stato sanzionato o denunciato”.

“Dall’inizio dell’emergenza in Valle d’Aosta sono effettuati 2.590 tamponi pari al del 2,06 per cento della popolazione valdostana, visto che 125.666 sono i residenti – sottolinea l’Amministrazione regionale, passando a dati sanitari – i tamponi refertati nelle ultime 24 ore sono stati 80, dei quali 30 sono risultati positivi. Sulla base di questi dati, comunicati dall’Azienda sanitaria della Valle d’Aosta, il numero complessivo delle persone positive al test del “coronavirus” è di 835, mentre i negativi ad oggi sono 1.203, comprensivi dei tamponi fatti per le verifiche sui guariti. I ricoverati “covid-19” sono, oggi, 103, dei quali 17 sono ospitati nel reparto di terapia intensiva. Il numero dei decessi legati al “covid-19″ è di 99 persone, mentre sono 38 i pazienti guariti”.

Dopo 45 bollettini, la Regione si è accorta di una certa discrepanza di dati tra quelli diffusi a livello locale e quelli nazionali, evidenziati più volte da aostapresse: “In merito alle procedure di comunicazione sui guariti, il coordinatore sanitario Luca Montagnani – si legge nella nota – ha precisato che, come da indicazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità, vengono dichiarate guarite le persone che nel loro percorso diagnostico, dopo il riscontro della positività al “covid–19″, risultano negative a due test consecutivi, fatti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. A livello nazionale, il Ministero della Salute, tramite il Dipartimento della Protezione civile, fornisce giornalmente il dato dei clinicamente guariti ovvero di coloro che sono risultati negativi al primo test di controllo: attualmente i guariti a livello nazionale sono 142”.

“Sono 2.825 le procedure di quarantena obbligatoria o di isolamento domiciliare – aggiunge ancora l’Amministrazione regionale – per affrontare l’emergenza all’ospedale Parini di Aosta sono stati quadruplicati i posti in terapia intensiva. Attualmente vi sono 226 posti letto totali messi a disposizione per i pazienti “covid-19”, compresi i 35 della terapia intensiva (18 liberi e 17 occupati). Da segnalare che dall’inizio dell’emergenza sono 490 le persone che sono transitate dal Pronto soccorso “covid-19”: 304 i ricoveri totali per virus conclamato o sospetto e 186 i dimessi a domicilio da Pronto soccorso da “covid-19” (con un tampone o con terapia). I ricoveri totali in terapia intensiva sono stati complessivamente 45: otto i dimessi dalla terapia intensiva ai reparti “covid-19″. Mentre sono 127 i pazienti che sono stati dimessi dai reparti covid-19”.

Sul territorio invece, “sono 23 le strutture socio-assistenziali dove ad oggi sono stati effettuati i tamponi su tutti gli ospiti – continua la nota – Per la struttura di Pontey, il tampone è stato fatto anche al personale “oss” e ausiliario. In particolare, sono stati effettuati tamponi su 828 persone, tra ospiti (759) e personale (69) con sintomi patologici. Sul territorio sono circa 25 le microcomunità senza casi positivi da “covid-19”, in altre sono stati isolati eventuali pazienti positivi o sospetti e, in alcuni casi, alcuni ospiti sono stati trasferiti in strutture ospedaliere “covid-19”. Come evidenziato dal dottor Montagnani, le situazioni più critiche sono quelle delle microcomunità di Pontey, Valtournenche, Verrès, Donnas, Antey-Saint-André e il “Père Laurent” di Aosta. Al momento non presentano problematiche le strutture sul territorio che ospitano persone con patologie psichiatriche, così come i “gruppi appartamento” e le strutture dedicate alle situazioni di disabilità”.

L’occasione è stata anche quella per analizzare la situazione della Casa circondariale di Brissogne, dove ci sono 225 detenuti: “dall’inizio dell’emergenza “covid-19” ci sono stati 26 ingressi – evidenzia il comunicato stampa della Presidenza della Regione – ognuno dei quali posto in isolamento fiduciario come da protocollo, mentre l’ultimo inserimento di soggetto dalla libertà risale al 5 aprile scorso, anch’esso in isolamento precauzionale. I tradotti/rilasciati dall’inizio dell’epidemia sono stati 43 e non è stato fatto nessun tampone, ma solamente la visita medica con rilevazione dei parametri utili. Non ci sono agenti di polizia penitenziaria o sanitari positivi, così come detenuti e nessuno presenta sintomatologia riconducibile all’infezione. La tensostruttura è sempre attiva e viene utilizzata ogni qualvolta sia necessario effettuare il triage. I colloqui dei familiari sono sempre sospesi, ma le videochiamate/chiamate sono sempre attive e potenziate rispetto a prima del “covid-19″. Questo fa si che il clima all’interno sia tranquillo e sereno, non ci sono casi di rivolta”.

“I pazienti psichiatrici sono sottoposti a controlli settimanali – è stato quindi precisato – e al bisogno vengono chiamati direttamente gli specialisti per delle consulenze telefoniche. Il coordinatore sanitario Montagnani ha, inoltre, illustrato i dati relativi all’Unità speciale di continuità assistenziale istituita per un maggior controllo del territorio sui pazienti isolati e sui positivi domiciliati con terapia. Dal 22 marzo sono state effettuate 123 visite domiciliari, sono state monitorate 231 persone e i controlli telefonici sono stati 968”.

«Sempre per una attenzione particolare al territorio – ha quindi annunciato il medico – è stato attivato il “Protocollo drive-in”: in Valle d’Aosta, a differenza di altre regioni, in particolare per la conformazione geografica, abbiamo deciso, con il supporto dei volontari e dei mezzi dell’Anpas, di recarci a domicilio con personale sanitario per verificare segnalazioni di casi sospetti (ed eseguire quindi i tamponi laddove necessario) e per fornire assistenza e supporto a coloro che sono guariti e che hanno fatto ritorno a casa. Gli equipaggi che sono dedicati a questo tipo di attività sono dieci. Sin d’ora ringrazio i volontari per la collaborazione».

L’Azienda Usl della Valle d’Aosta ha successivamente precisato che “da mercoledì 8 aprile, i tamponi a domicilio saranno effettuati da personale sanitario abilitato e autorizzato, infermieri ed assistenti sanitari, come finora è stato fatto e non dai volontari del soccorso. I volontari del soccorso metteranno a disposizione i mezzi e gli autisti per portare il personale dell’Usl al domicilio dei pazienti”.

Nella giornata di martedì 7 aprile, “il piano di distribuzione del materiale “dpi” sul territorio, che ha già interessato 100mila persone – si legge ancora sul comunicato della Regione – alle quali, per il tramite dei Comuni, la Protezione civile ha destinato mascherine “tnt” (che non sono però dei “dpi – dispositivi di protezione individuale”, n.d.r.) è stato integrato con altre 125mila mascherine. Il totale dei dispositivi distribuiti è quindi di 225mila, pari a due per abitante. Saranno i Comuni, ora, a comunicare ai propri cittadini le modalità di consegna delle mascherine. Il capo della Protezione civile regionale, Pio Porretta, ha precisato che, nell’ultimo mese, dal 5 marzo al 5 aprile, inoltre vi anche stata una distribuzione particolare dei “dpi”, dando priorità al settore sanitario, alle microcomunità, ai volontari che operano in collaborazione con l’Unità di crisi, alle componenti operative, come Corpo forestale, Sav, Polizia di Stato ed Esercito, alle farmacie, ai Comuni e alla Casa circondariale di Brissogne. A ogni nucleo familiare al cui interno vi è la presenza di un soggetto risultato positivo al “covid-19″, stanno per essere distribuite inoltre dieci mascherine chirurgiche”.

Infine, è stato annunciato che “è stata aperta una collaborazione con le società concessionarie “Sav SpA” e “Rav SpA” per l’applicazione della gratuità del pedaggio sul tratto autostradale Quincinetto – Aosta – Courmayeur fino al termine dell’emergenza, non solo per gli operatori sanitari che si spostano, anche nel percorso casa-lavoro, per motivi di servizio legati all’emergenza “covid-19″, ma per tutti i transiti delle ambulanze legate al servizio sanitario e di quelle relative alle associazioni di volontariato, che operano in collaborazione con la Protezione civile regionale e nazionale, così anche per i relativi mezzi”. Le associazioni interessate possono trovare tutte le informazioni ed i moduli per l’autocertificazione che comprovi che il viaggio è legato a motivi relativi all’emergenza “covid-19” sui siti delle concessionarie autostradali.

Fonti: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta e Ufficio stampa Azienda Usl Valle d’Aosta

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