Il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, ha emesso, mercoledì 1° aprile, un ordinanza che obbliga Massimo Liffredo, direttore della Casa di cura “Refuge Père Laurent” di “tenere in isolamento presso la struttura assistenziale tutti gli utenti ospitati, secondo le istruzioni impartite dall’Azienda sanitaria locale, chiudendo altresì la struttura al pubblico”.
L’ordinanza “specifica comunque che gli utenti in questione non devono avere contatti diretti con altre persone a decorrere dal 1° aprile fino a successive disposizioni ufficiali da parte degli organi sanitari dell’Azienda Usl competenti in materia”.
Dopo la pubblicazione dell’ordinanza del sindaco Centoz, il “Movimento 5 Stelle”, da parte della deputata Elisa Tripodi, del consigliere regionale Luciano Mossa e della consigliera comunale Patrizia Pradelli, dopo aver già evidenziato un “numero di decessi anomalo” nella struttura, denuncia che “anziché applicare delle misure di quarantena cautelativa, sono stati accolti nuovi utenti all’interno della casa di riposo, col rischio di coinvolgere nuove vittime in caso di contagio” annunciando che la Pradelli “ha inviato in mattinata una segnalazione alla Procura per le opportune indagini”.
“Speriamo sia fatta luce al più presto – ribadiscono i tre portavoce del “Movimento 5 Stelle” – nel preminente interesse di tutelare, non solo la salute pubblica di tutta la comunità ma anche quella degli utenti e dei lavoratori”.
Nella serata in una nota dell’Assessorato regionale alla sanità “relativamente al ricovero di due sorelle presso il “Refuge Père Laurent” di Aosta” viene precisato che “gli inserimenti sono avvenuti in data 27 marzo 2020, quando la struttura non era ancora oggetto di quarantena. In particolare, nel caso specifico, le due sorelle gemelle, non disabili, vivevano a Valsavaranche ma, a seguito di una difficile situazione familiare, già conosciuta anche dal sindaco e dalle Forze dell’ordine, è stato necessario attivare la procedura urgente di inserimento in una struttura socio-assistenziale”.
“Tale procedura, però – si legge ancora – ha richiesto più tempo del previsto in quanto è stato necessario eseguire i tamponi per il “covid-19” ed averne il relativo referto negativo. Nel frattempo, le signore sono state inviate al Pronto Soccorso dell’ospedale “Parini” di Aosta e da lì, a seguito della disponibilità di accoglienza da parte della struttura e non potendo fare ritorno al proprio domicilio per le problematiche familiari, sono state inserite al “Refuge Père Laurent” di Aosta. Pertanto la procedura è stata interamente rispettata e deve essere fatto un plauso agli operatori sanitari, sociali, al sindaco del Comune di Valsavarenche e agli operatori delle Forze dell’ordine, che si sono tutti prodigati per risolvere la problematica”.
“È necessario precisare, infine – conclude la nota dell’Assessorato regionale alla sanità – che la procedura di inserimento urgente in microcomunità è la seguente: l’assistente sociale del territorio, individuato il caso, invia relazione dettagliata della problematica in atto alla responsabile dell’Unità di valutazione multi-dimensionale. A seguire la responsabile redige una lettera nella quale si propone un inserimento temporaneo all’Ente gestore della struttura individuata che, solitamente, conferma l’inserimento. Contestualmente, parte la comunicazione con l’assistente sociale responsabile del caso per organizzare l’inserimento nel più breve tempo possibile”.
Fonti: ordinanza n.453 del 01/04/2020 del Comune di Aosta, “Movimento 5 Stelle” e Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta