Dopo 19 giorni revocato l’isolamento di Pontey. Ad Ollignan organizzata una residenza per 25 pazienti che non possono stare a casa

Scritto da aostapresse

10 Aprile 2020 - 19:20
Un letto ospedaliero allestito alla Fondazione Ollignan

«L’assessore Luigi Bertschy e la sua famiglia stanno vivendo quello che hanno attraversato e stanno attraversando molte famiglie valdostane: un momento di grande preoccupazione per la propria salute che è però anche un momento di complessa gestione della quotidianità e del vivere insieme».
Con queste parole, in diretta streaming, nel pomeriggio di venerdì 10 aprile, il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha voluto formulare l’augurio di una pronta guarigione all’assessore regionale agli affari europei, risultato positivo al “covid-19” insieme alla moglie, ed in isolamento nella sua abitazione di Hône.
«Per cercare di intervenire in alcune delicate situazioni familiari, che nascono da una impossibilità di convivenza tra il nucleo familiare e il paziente “covid” – ha aggiunto Testolin – è stata aperta oggi la struttura di Ollignan che faceva già parte degli edifici inseriti nel Piano emergenza regionale della Protezione civile, sin dall’inizio, poiché la sua conformazione è rispondente alle esigenze sanitarie del momento».

“Nell’ambito della gestione dei pazienti “covid-19”, dalla serata di giovedì 9 aprile – annuncia una nota della Presidenza della Regione – è stato infatti completato da parte della Protezione civile regionale l’allestimento della struttura della Fondazione Ollignan di Quart, che è stata destinata ad ospitare i pazienti positivi al “covid-19″ che devono stare in isolamento terapeutico e che, per diversi motivi, non possono trascorrerlo al proprio domicilio. La struttura di Quart potrà ospitare fino a 25 pazienti, che possono contare di stanze singole con bagno, ma anche di ampi spazi esterni”.

“Dopo la dettagliata relazione dei dirigenti sanitari competenti e il confronto con l’Unità di crisi – prosegue la nota – il presidente della Regione ha predisposto il decreto di ridimensionamento delle misure restrittive disposte il 22 marzo scorso per il Comune di Pontey. La revoca della “zona rossa” per Pontey avrà validità a partire dalla mezzanotte di venerdì 10 aprile. Resta l’obbligo per la popolazione su tutto il territorio comunale all’utilizzo di dispositivi atti a coprire naso e bocca, in occasione di uscite dal proprio domicilio”.

«Ringrazio la popolazione di Pontey, che ha affrontato, con rispetto e coerenza, restrizioni ancora più stringenti rispetto al resto del territorio – ha dichiarato Renzo Testolin – adottate, voglio sottolinearlo, a esclusiva tutela della loro salute. Così come voglio ringraziare il sindaco che ha sempre garantito un supporto, tecnico e morale, ai suoi concittadini. La situazione epidemiologica in Valle d’Aosta indica che sarebbe molto grave se oggi si allentassero le disposizioni adottate per evitare l’espansione del contagio».

«Siamo consapevoli della difficoltà per tutti i valdostani di evitare gli spostamenti, se non per le ragioni consentite – ha insistito ancora il presidente della Regione – ma questa resta una necessità imperativa per consentire al nostro sistema sanitario di far fronte alle tante emergenze che ancora si registrano sul territorio. Il mio invito è di stare ancora a casa. Sopportiamo ancora tutti insieme questa semplice situazione, perché questo sacrificio ci consentirà di uscire il prima possibile dall’emergenza e riprendere gradualmente, la nostra quotidianità e le nostre relazioni sociali. La nostra terra sta attraversando una prova senza precedenti, prova che richiede un grande senso di responsabilità e attenzione da parte di tutti. Sono sicuro che noi valdostani sapremo superare come sempre con senso civico e unità questo momento e ripartire con tutta la nostra forza».

Testolin, in merito alla situazione di Pontey, ha aggiunto che «una particolare attenzione continuerà a essere posta per la tutela degli ospiti della micro comunità di frazione Lassolaz. Un particolare ringraziamento lo rivolgo ai volontari della Croce rossa, che si sono adoperati in queste settimane per garantire la fornitura di farmaci a domicilio e dei beni di prima necessità. Un grazie anche agli agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta che si sono adoperati nel controllo, con una gestione attenta e proporzionata alle esigenze del caso».

“È di oltre 140 mila euro il fondo che deriva dal progetto europeo “MisMi – Modello di salute per una Montagna inclusiva” e che sarà orientato a dare una risposta ad un bisogno socio-sanitario urgente del territorio – si legge ancora nella nota dell’Amministrazione regionale – dando continuità al progetto stesso, si proseguirà con l’attività di due infermieri a tempo pieno impiegati sul territorio, l’altra servirà a finanziare parte dell’attività di telemedicina con l’acquisto di attrezzature che consentiranno l’assistenza ai pazienti cronici, più che mai isolati e fragili, in termini di diagnosi, cura e follow-up”.

La Presidenza della Regione ha poi enumerato che “dalla Protezione civile nazionale dal 1° marzo all’8 aprile sono state destinate alla Valle d’Aosta 870.674 unità, così composte: 13.500 calzari, 300 camici, 2 caschi, 7.000 cuffie, 82.800 guanti 761.845 mascherine, 1.500 tamponi, 40 tubi endotracheali, 850 tute ed 897 visiere per totali 868.734 pezzi di beni da consumo, mentre quelli riutilizzabili sono 1.940 unità, di cui 5 laringoscopi, 5 monitor, 1.500 occhiali, 405 termometri e 25 ventilatori.

“La Regione, per il tramite della Protezione civile della Valle d’Aosta – viene inoltre precisato – ha provveduto all’acquisto, a partire dal 4 marzo, di una serie di dispositivi di protezione individuale “dpi” e di attrezzature varie, tra le quali in particolare: dispenser per gel disinfettante, termoventilatori per riscaldamento delle tende destinate al triage di Pronto soccorso e davanti ai poliambulatori, 80mila camici, 45mila mascherine “ffp3” e “ffp2”, 50mila guanti e termometri. A queste si aggiungono una serie di spese di servizio per carburante e riscaldamento tende, pulizia e sanificazione stanze per personale medico e paramedico. L’impegno di spesa totale è stato di 1 milione 24 mila euro. Una serie di aziende valdostane hanno inoltre donato alla Protezione civile valdostana 118mila mascherine “ffp2″, 334mila mascherine chirurgiche, 312mila mascherine protettive, 100mila guanti, 37mila calzari e 17mila cuffie”.

“In vista della fase 2 dell’emergenza – viene annunciato – la Regione sta valutando di far fronte ad un cospicuo acquisto di mascherine da garantire alla popolazione, nel caso di rendesse necessario determinare l’obbligo dell’utilizzo di tali dispositivi per uscire da casa. Pio Porretta, direttore della Protezione civile regionale ha voluto ringraziare gli oltre cento volontari (Protezione civile e Croce Rossa Italiana) che sul territorio stanno svolgendo varie attività: 278 i servizi di volontariato ad oggi”.

Per quanto riguarda i dati della situazione emergenza “covid-19”, l’Azienda Usl della Valle d’Aosta ha conteggiato che “i tamponi refertati nelle ultime 24 ore sono stati 141, dei quali 114 sono risultati negativi (comprensivi dei tamponi fatti per le verifiche sui guariti). Il totale dei casi negativi è a oggi di 1.768. Il numero complessivo delle persone positive al test del “coronavirus” è di 879, ci sono quindi 27 casi in più rispetto a ieri. Tra questi sono 69 i sanitari di cui tre medici e due infermieri ricoverati. I ricoverati “covid-19” nelle due strutture a disposizione (ospedale “Parini” e clinica “Isav” di Saint-Pierre) sono oggi 113. Calano le persone poste a terapia intensiva: 16 i ricoveri in rianimazione (18 ieri). Il numero dei decessi legati al “covid-19″ è di 106 persone. L’età media dei decessi è di 82 anni. Ad oggi, sono 69 i pazienti guariti (due tamponi negativi nelle 24 ore), mentre coloro i clinicamente guariti (negativo il risultato del primo test di controllo e contemplati come guariti nelle tabelle nazionali della Protezione civile) sono 101. Tra i guariti anche un’ospite della microcomumità di Pontey, classe 1916. Sono 2.921 le procedure di quarantena obbligatoria o di isolamento domiciliare attivate dall’inizio dell’emergenza”.

«Il calo dei ricoveri – ha spiegato il coordinatore sanitario Luca Montagnani – seppur sensibile, non è così costante, vi è infatti ancora la necessità di cure acute. Porgo quindi alla popolazione l’invito a mantenere le restrizioni e a seguire le misure di allontanamento sociale, che sono l’unica possibile arma di difesa nei confronti di questo terribile virus. Non essendoci una diminuzione costante dei ricoveri, possiamo dire soltanto che il contagio è in una fase stabile, pur avendo superato il picco».

Montagnani ha inoltre evidenziato la particolare attenzione che si sta ponendo nei confronti delle microcomunità: «stiamo cercando di dare risposte, il prima possibile, anche grazie alla grande collaborazione che arriva dal “Celva” e grazie all’impegno del gruppo di lavoro, che dal 27 marzo si sta occupando esclusivamente del territorio. Ad oggi contiamo 29 strutture senza positività “covid-19” mentre in dieci microcomunità vi è una forte incidenza: 121 sono i positivi sui 1.151 ospiti totali delle strutture per anziani, pari 11,52%».

L’ordinanza che revoca l’isolamento di Pontey


Fonte: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta

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