Enrico Romagnoli risponde a chi «prenderebbe a calci in culo» i giornalisti: «il nostro lavoro è il nostro dovere»

Scritto da aostapresse

24 Marzo 2020 - 13:20
Enrico Romagnoli alla condizione del 'Tgr'

«Era inevitabile. Lo stress e l’isolamento forzato hanno scatenato i leoni da tastiera. Pochi per fortuna. E tra i bersagli preferiti non poteva mancare la nostra redazione».

Lo scrive su “Facebook” Enrico Romagnoli, giornalista della redazione valdostana del “Tgr” martedì 24 marzo, dopo che sul social network sono comparsi alcuni messaggi critici sulla scelta di informare prima del numero dei deceduti in Valle d’Aosta da “covid-19” e successivamente segnalare i primi episodi di guarigione: «a calci in culo vi prenderei!», «non sono giornalisti, sono degli edicolanti!», «non ce la possono fare… loro» sono alcuni tra i commenti diretti verso il telegiornale regionale.

«Qualcuno vorrebbe prenderci a calci in c… perché ieri abbiamo parlato prima dei morti rispetto ai guariti (opinabile no?) – sottolinea Romagnoli – altri segnalano che abbiamo usato immagini di repertorio senza segnalarlo (può capitare e ci affidiamo al buon senso dei telespettatori). Altri ancora sottolineano le pronunce errate e i nostri volti poco sorridenti. Volevo comunicare a tutti una notizia sconvolgente: anche i giornalisti sbagliano. In questo periodo di più».

«Ognuno di noi patisce questa situazione e ogni giorno cerchiamo di farci forza – confida il giornalista della “Tgr Rai” valdostana – con la consapevolezza che il nostro lavoro è anche il nostro dovere. Si chiama servizio pubblico. Ognuno di noi ha una famiglia a casa e starebbe volentieri sul divano. Per cui scusateci se non siamo perfetti. Scusateci se abbiamo poca voglia di sorridere. Scusateci per tutti gli errori, di vario genere, che quotidianamente commettiamo in buona fede».

«Ancora una volta faremo tesoro delle vostre critiche e dei vostri suggerimenti – conclude Enrico Romagnoli – E grazie di cuore ai tanti che ci inviano apprezzamenti e incitamenti. E scusatemi per lo sfogo».

Precedentemente, Alessandra Ferraro, caporedattore del “Tgr” dallo scorso 3 febbraio aveva evidenziato che «abbiamo aperto il Tg delle 14 con la notizia dei guariti, anche nei titoli» chiedendo «rispetto per il nostro lavoro e per quello di tutti i colleghi che lavorano in difficoltà ed emergenza».

Fonte: profili “Facebook” di Enrico Romagnoli e di Luca Lattanzi

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

Riparte la collaborazione tra Fontina e Tartufo: una delegazione valdostana si è recata ad Alba per rinfrescare gli accordi del 2019 e studiare nuove iniziative

Martedì 3 agosto si è svolto ad Alba un incontro per rinsaldare e riavviare, dopo lo stop per la pandemia, la collaborazione intrapresa nell’ambito del protocollo d’intesa per la promozione e la valorizzazione del binomio tra Fontina DOP e Tartufo bianco di Alba. Per la Regione autonoma Valle d’Aosta erano presenti l’assessore all’agricoltura e risorse naturali Davide Sapinet, accompagnato da una delegazione dell’Assessorato, il sindaco e l’assessore al turismo della città, Carlo Bo ed Emanuele Bolla, e il direttore e il presidente dell’Ente Fiera nazionale del Tartufo bianco d’Alba, Stefano Mosca e Liliana Allena.

Oltre 90 positivi in Valle, dove i contagi da covid-19 salgono in maniera progressiva. Quaranta ragazzi in vacanza a Gaby costringono in isolamento più di cento persone

Sono 47 i nuovi positivi al covid-19 in Valle d’Aosta, nel primi quattro giorni di agosto, mentre le persone guarite sono sedici: in 24 ore sono stati registrati 28 nuovi casi, un’impennata rispetto ai mesi di giugno e luglio dove i nuovi positivi non avevano mai superato le dodici unità al giorno: particolare attenzione è stata riservata ai comuni di Saint-Rhémy-En-Bosses ed a Gressoney-Saint-Jean, dove sono emersi due focolai, che hanno fatto attivare le procedure per il “contact tracing” i due diversi locali.

I commenti gratuiti dei no-vax sulla professionalità dei giornalisti valdostani accendono un’ampia discussione su Facebook: «imparate a leggere»

«Il “Comitato valdostano per i diritti umani e costituzionali” se la prende con noi. Sono tre giorni che riceviamo messaggi e telefonate di insulti da galantuomini di questo genere. L’ultima, una signora, ci ha definito “feccia”, probabilmente ispirata dalla sua triste situazione famigliare». Scrive così, sul suo profilo “Facebook” Stefano Sergi, caposervizio della redazione del quotidiano “La Stampa” di Aosta.

X