Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella serata di venerdì 10 aprile ha annunciato di aver firmato il nuovo Dpcm con cui vengono prorogate fino al 3 maggio le misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da “covid-19”.
«Una decisione difficile ma una decisione necessaria, di cui naturalmente mi assumo tutta la responsabilità politica – riporta una nota di Palazzo Chigi – è una decisione che ho assunto dopo diversi incontri tenuti con la squadra dei ministri, con gli esperti del nostro comitato tecnico-scientifico, con le Regioni, le Province e i Comuni, con i sindacati, il mondo delle imprese, dell’industria, con le associazioni di categoria. Il comitato tecnico-scientifico ci ha dato una conferma: i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento sin qui adottate dal Governo stanno dando dei frutti, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti. Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo. Dobbiamo continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa. Dobbiamo continuare a mantenere le distanze sociali».
Il Governo sottolinea che “con il nuovo Dpcm, a partire dal 14 aprile, sarà inoltre consentita l’apertura delle cartolerie, delle librerie e dei negozi di vestiti per bambini e neonati e vengono inserite tra le attività produttive consentite la silvicoltura e l’industria del legno. Per quanto riguarda la cosiddetta “fase 2″, il presidente ha dichiarato che il Governo è già al lavoro per far ripartire il sistema produttivo attraverso un programma articolato che poggia su due pilastri: l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Il comitato, guidato da Vittorio Colao e composto da esperti in materia economica e sociale – conclude la nota – avrà il compito, di concerto con il comitato tecnico-scientifico, di elaborare le misure necessarie per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza”.
Il nuovo Dpcm del 10 aprile 2020
Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri