«Non basta l’emergenza “coronavirus” a destare forte preoccupazione tra i valdostani, ora è subentrata anche la questione economica. Buona parte delle aziende e Confindustria, che inizialmente avevano detto “sì”, firmando accordi con i sindacati sull’anticipo della cassa integrazione ordinaria, hanno fatto retromarcia proprio a ridosso delle festività pasquali».
Lo dichiarano, in una nota congiunta, diffusa nella mattinata di sabato 11 aprile, i segretari regionali della Cgil, Vilma Gaillard, Cisl, Jean Dondeynaz, e Uil, Ramira Bizzotto, unitamente alle categorie del mondo industriale, i quali non usano mezzi termini: «sarà una Pasqua amara per i lavoratori valdostani – aggiungono – le aziende che inizialmente avevano dato il benestare ad anticipare la cassa integrazione per i lavoratori, ora fanno dietrofront. Lo scollamento tra una parte del mondo industriale e quello operaio risulta ancora più evidente in questa occasione».
La tre organizzazioni sindacali valdostane, che si dichiarano «furiose», incalzano: «che razza di comportamento è questo e Confindustria come fa a prestarsi ad un’azione di questo tipo? Confindustria ci ricorda un personaggio della mitologia che tesseva di giorno e disfava di notte. È un gioco pericoloso che si fa sulla pelle dei lavoratori, l’ennesimo schiaffo che si dà ai valdostani, come se non fosse già abbastanza tutto quello a cui devono far fronte in questo momento di pandemia».
«Forse questo ulteriore campanello d’allarme dovrebbe risvegliare la politica dal torpore in cui sembra essere sprofondata – chiedono Gaillard, Dondeynaz e Bizzotto – la colpa della politica regionale è proprio quella di non aver fatto da “cassa di compensazione” tra il mondo industriale e quello operaio e con questo modo di fare si allontana ancora di più dai lavoratori. Saranno oltre mille le famiglie che si troveranno ad affrontare questa situazione sanitaria senza nessuna copertura economica».
Fonte: Ufficio stampa Cgil Valle d’Aosta