I valdostani saranno tamponati “a tappeto” ed il controllo dell’epidemia verrà effettuato anche tramite l’app “Immuni”. Teleassistenza per gli anziani

Scritto da aostapresse

29 Aprile 2020 - 17:10
La Direzione strategica dell'Usl valdostana: Marco Ottonello, Angelo Pescarmona e Pier Eugenio Nebiolo

Tamponi “a tappeto” per tutta la popolazione valdostana e controllo dell’epidemia anche attraverso l’app “Immuni”, con una particolare attenzione nella gestione delle “Rsa” per anziani. E’ quanto si legge nella seconda parte del “Piano emergenza covid-19” dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta che riorganizza la gestione della sanità valdostana dopo la pandemia da “coronavirus”.

“L’esperienza maturata in questa prima fase dell’emergenza – si legge nel documento – ha evidenziato chiaramente la necessità di riorganizzare e potenziare l’attività del laboratorio aziendale anche attraverso il supporto degli altri laboratori presenti sul territorio pubblici (Istituto zooprofilattico, “Arpa”, eccetera) e privati (“Sorival”). Occorre riorganizzare l’attività del laboratorio per garantire la possibilità di aumentare progressivamente l’esecuzione e la refertazione dei tamponi per garantire tendenzialmente la realizzazione di tamponi a tappeto su tutta la popolazione valdostana e concentrare le professionalità esistenti a livello aziendale, prevedere un Piano straordinario di investimenti su macchinari e consumabili”. Bisogna anche “potenziare e riorganizzare l’attività dell’area della prevenzione, la “Centrale unica del soccorso” ed area territoriale. Occorre formare e organizzare il maggior numero di squadre possibili di operatori sanitari per l’effettuazione dei tamponi e dei test sierologici e favorire l’effettuazione dei prelievi tramite i drive in”.

Inoltre è necessario “rafforzare il team di esperti in epidemiologia per definire e gestire il monitoraggio dell’infezione. Posta la necessità di mantenere le attività di epidemiologia dell’emergenza/sorveglianza attiva del fenomeno ancora per molti mesi (presumibilmente fino al contenimento del contagio), appare necessario che presso il Dipartimento di prevenzione il gruppo di lavoro multidisciplinare che in questo periodo ha svolto ruolo di prevenzione/osservazione del contagio (contatti con i positivi, isolamento dei contatti stretti, rapporto con le autorità sanitarie territoriali, redazione procedure specifiche, alimentazione dei database nazionali e regionali, monitoraggio del fenomeno, consulenza per “stakeholder” pubblici e privati, gestione dei decessi) continui ad operare stabilmente con personale dedicato ed adeguatamente formato. Le risorse da utilizzare dovranno essere quantificate in base all’evoluzione della fase emergenziale e della progressiva ripresa di attività ordinarie indifferibili, ed eventualmente potranno essere integrate da personale sanitario volontario”.

“Gli operatori sanitari dell’igiene e sanità pubblica garantiranno, oltre i compiti essenziali istituzionali (vaccinazioni obbligatorie), le attività fondamentali per il contenimento del contagio – viene indicato – rappresentate dalle inchieste epidemiologiche, “contact tracing”, le quarantene dei soggetti in isolamento, e in particolare la sorveglianza attiva dei soggetti positivi asintomatici-paucisintomatici in isolamento domiciliare garantendo la regia del sistema tra Protezione civile, “Centrale unica del soccorso”, “118”, cure primarie e medicina generale”.

“In “fase 2” dovrà essere rafforzata l’attività di vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro, già in atto, circa il rispetto delle norme da osservare – dispone quindi il Piano, introducendo, senza citarla esplicitamente, l’uso dell’app “Immuni” anche in Valle d’Aosta, per un costo di 300mila euro – è necessario sperimentare test sierologici a tappeto ed utilizzo di “app” per il monitoraggio immunologico di cittadini valdostani”. L’app utilizza sia il “gps” sia alcuni sensori presenti sui dispositivi, affinché possano essere tracciati nuovi focolai di “covid-19”. L’app è in grado di monitorare gli spostamenti effettuati dalla persona che risulterà positiva al “covid-19” e di rintracciare e avvertire tempestivamente coloro che gli sono stati vicino nei giorni prima del contagio. Il tutto con “anonimato” e con il consenso all’installazione dell’app da parte dell’utente”.

“L’app del “Centro medico Sant’Agostino” funziona mediante “l’incrocio” dei dati acquisiti mediante gps e sensori dello smartphone con i dati statistici forniti dall’Istat – si legge ancora – come afferma il “Ceo” del “Centro medico Sant’Agostino” Luca Foresti, supponendo che l’utente che abbia installato l’app risulti positivo al “coronavirus”, si può risalire alla cronologia dei suoi spostamenti cosicché il sistema avvisi tempestivamente coloro che hanno avuto contatti con quella persona, invitandoli a mettersi in quarantena “volontaria”, affinché si prevenga, per quanto possibile, l’eventuale insorgere di un nuovo focolaio e, quindi, l’espansione dei contagi. Inoltre, l’app va al di là di un “semplice” monitoraggio. Infatti, può essere utilizzata, sempre volontariamente, come una sorta di “diario clinico” nel quale annotare le proprie condizioni di salute riportandovi i propri sintomi. Il tutto “condito” da una chat dedicata ove richiedere informazioni e servizi ad hoc”.

“Le difficoltà dimostrate dall’attuale modello di gestione delle strutture socio-assistenziali residenziali regionali ai fini della dimissione ospedaliera ed ai fini dell’assistenza ad anziani sempre più critici e non autosufficienti – continua il Piano, occupandosi della gestione delle “Rsa” – non fanno che confermare e richiedere un’accelerazione nella realizzazione del progetto di trasformazione della struttura di Variney e progressivamente nel potenziamento di due ulteriori socio-sanitario residenziali in alta e media-bassa Valle. E’ necessario inoltre potenziare urgentemente la “telemedicina” per la presa in carico dei pazienti a domicilio e/o in residenza riducendo al massimo gli spostamenti di operatori e pazienti nonché di ridurre gli accessi al Pronto soccorso. L’esperienza positiva delle “Usca” andrebbe consolidata e potenziata nonché integrata con la rete dei medici di medicina generale, degli specialisti ambulatoriali e dei pediatri di libera scelta”.

Viene quindi chiesta “l’attivazione della “residenza sanitaria assistenziale” di Variney a gestione diretta dell’Azienda Usl”, “l’adozione e la sottoscrizione “dell’accordo già condiviso da Azienda Usl, Regione, “Unité Grand Combin” e “J.B. Festaz” e con parere favorevole di quasi tutti i sindacati” e la definizione di “un percorso per apertura di due strutture socio-sanitarie (tipo “R2″, Unità di cure residenziali estensive per pazienti non autosufficienti con elevata necessità di tutela sanitaria, n.d.r.) in bassa e alta Valle”. Inoltre bisogna “attivare al più presto la struttura di Perloz (18 posti letto) con gestione Azienda Usl e come direttore sanitario il direttore dei distretti 3 e 4 (Franco Pino Brinato, n.d.r.)” e “definire un accordo con l’Unité Valdigne per la gestione all’interno della nuova struttura di un nucleo per venti posti letto a gestione Azienda Usl e come direttore sanitario il direttore dei distretti 1 e 2 (Leonardo Iannizzi, n.d.r.)”.

L’Usl valdostana ritiene anche necessario “attivare un modello di “telemedicina”, una centrale di servizi (ad esempio con “Inva”, eccetera) per la presa in carico domiciliare e nelle “Rsa” di pazienti “covid” e cronici da monitorare. In quest’ottica è fondamentale definire le regole a livello regionale, partendo dal recepimento delle linee di indirizzo nazionale, individuare la centrale di servizi, indivduare i “caregiver” medici di medicina generale, pool di infermieri e “Usca”, eccetera” ed “approvare un accordo integrativo regionale e aziendale con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e con gli specialisti ambulatoriali per attuare le progettualità sopraesposte e per affrontare in maniera sistemica il “Piano della cronicità” e l’attuazione sul territorio di forme innovative di assistenza anche nell’ottica della teleassistenza” per un costo totale di due milioni di euro “di parte corrente”.

https://aostapresse.it/2020/04/29/dopo-il-covid-19-lusl-riorganizza-la-sanita-valdostana-al-parini-gli-acuti-al-beauregard-i-lungodegenti-con-lisav-di-st-pierre-che-diventa-covid-hospital/

“Tutte le attività sopra evidenziate a livello ospedaliero, territoriale, epidemiologico e della prevenzione – inizia quindi la parte conclusiva del Piano – sono azioni che, partendo dalla profonda riorganizzazione già attuata nella prima fase dell’emergenza, vanno nella direzione di attuazione della seconda fase dell’emergenza “coronavirus” per sommi capi contenuta nel presente documento che, come più volte sostenuto, non significa “tornare ad essere come prima”.
Per attuare il progetto sopra evidenziato occorre però, ad avviso del Collegio di Direzione dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, oltre alla manifestazione di condivisione del progetto da parte della Regione Valle d’Aosta anche una “governance” stabile che possa gestire la transizione dalla situazione attuale a quella futura e riadattare l’offerta sanitaria negli ambiti della prevenzione, dell’ospedale e del territorio per i cittadini valdostani con un orizzonte temporale che ricomprenda almeno tutto il corrente anno e quello successivo”.

“Tale “governance” aziendale dovrà avere un mandato forte – chiedono gli stessi dirigenti dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta – che possa dare attuazione agli indirizzi regionali in materia di attrattività e mettere mano alla revisione dell’Atto aziendale nell’ottica dell’implementazione dell’organizzazione aziendale che preveda un incremento delle strutture che sia rispondente alle mutate esigenze. Il Collegio di Direzione, infine, evidenzia come sia indispensabile che il presente “Piano di gestione della fase 2” dell’emergenza “covid” diventi l’obiettivo preminente che la Giunta regionale assegnerà alla Direzione strategica e che quest’ultima negozierà con tutte le strutture ospedaliere, territoriali e della prevenzione dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta per quest’anno 2020 e per quelli successivi fino a completamento del Piano stesso”.

Fonte: “Piano emergenza covid-19 fase 2” dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta

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