Mercoledì 26 febbraio 2020, il Consiglio comunale di Aosta ha revocato la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini il 23 maggio 1924 dall’allora commissario prefettizio, Mario Trinchero, e ha deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre.
“Si è così concluso, con un doppio provvedimento, l’iter iniziato nel novembre 2019 – ricorda una nota di “Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d’Aosta” – prima di dare atto al cambiamento di valori che contraddistinguono la nostra società democratica e multietnica rispetto al regime totalitario fascista, per un tributo anche alla logica, si è sottolineato che la stessa città non può onorare allo stesso modo una vittima e il suo carnefice, una ragazza deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau a causa delle leggi razziali e l’uomo che quelle stesse leggi razziste ha imposto e fatto applicare”.
“La consigliera di “ADU – Altra Valle d’Aosta” Carola Carpinello, relatrice dei due provvedimenti, ha sottolineato che la revoca della cittadinanza onoraria di Aosta a Benito Mussolini riveste anche un chiaro significato simbolico – prosegue la nota – ridare voce ai rappresentanti della città di Aosta democraticamente eletti riguardo ad un atto emanato non da un’assemblea rappresentativa, ma da un commissario nominato da un governo dittatoriale. E questa azione è tanto più significativa in quanto la città di Aosta e la regione si sono distinte nella lotta partigiana, come dimostra la medaglia
d’oro al valor militare attribuita dal Presidente della Repubblica. Altrettanto simbolica e di grande valore etico è l’attribuzione della cittadinanza onoraria della città di Aosta a Liliana Segre, per il suo ruolo fondamentale di preservazione della memoria della Shoah e della deportazione di circa seimila ebrei dall’Italia, per solidarietà nella
campagna di odio e di scherno che la senatrice sta subendo, come riconoscimento dei valori di solidarietà umana che incarna e difende e per il valore che la sua figura rappresenta nella lotta per l’affermazione dei diritti umani”.
Fonte: ADU VdA